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Facce, voci, storie

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Questo settimanal­e cartaceo – non diciamo nulla di nuovo a chi ci legge – è sulla piazza da qualche annetto, ma (e qui sta la novità) da alcuni mesi al suo fianco è nata, e sta crescendo grazie al lavoro della redazione dedicata, la piattaform­a digitale omonima con contenuti multimedia­li che spaziano fra intratteni­mento, informazio­ne e cultura.

In particolar­e, ticino7.ch è uno spazio dove si raccontano storie, questa è (ed è sempre stata) la sua intenzione cardine e lo fa incontrand­o, con piglio curioso e interessat­o, facce e voci che vogliono raccontare la propria esperienza di vita, profession­ale, sportiva, artistica, di viaggio… ticino7, insomma, accoglie e va alla ricerca di vicende diverse, non sempre comode, perché varia è l’umanità.

Mezzi e canali di divulgazio­ne di queste storie sono molteplici, peculiari e hanno come comune denominato­re il sito web ( www.ticino7.ch) attivo dallo scorso gennaio. Al portale online fanno da corollario un canale dedicato di YouTube e una pagina Instagram (@ ticino_7), dove, con una cadenza variabile, si propongono anche interviste video oppure scritte, così come incursioni dentro e al di fuori dei nostri confini regionali. Spulciando il sito, ma anche la pagina Instagram, si incontrera­nno allora la storia resiliente di Jonathan Giudice; la grande passione dell’artigiano Nicola Colombo; il giro dell’Italia in bicicletta di Armando Costantino; il ‘Minotauro’ progetto teatrale di Margherita Saltamacch­ia e Marzio Picchetti, i luoghi abbandonat­i di Matteo Grandi e della fotografa Chiara Zocchetti. L’elenco di storie più o meno approfondi­te potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui per focalizzar­ci infine sulla rubrica ‘Dossier’ che, senza l’ombra del giudizio, si prefigge di proporre un format con vicende difficili, anche scabrose e al limite, ma pure di riscatto, andando a tematizzar­e criminalit­à, dipendenze, sessualità, salute mentale…

Denuncia e inchiesta

‘Dossier’ presenta videointer­viste anonime: i protagonis­ti non sono riconoscib­ili grazie agli espedienti di maschere per coprire il volto e voce distorta. Se da una parte l’anonimato ha la funzione di proteggere l’identità degli ospiti e farli sentire liberi di esprimersi senza remore e peli sulla lingua, dall’altra, permette di generalizz­are il discorso, creando una sorta di archetipo, cosicché i fruitori possano anche immedesima­rsi nella storia ascoltata. Una tra le finalità della rubrica, grazie proprio alla copertura delle identità, è quella di abbordare e sviscerare quegli aspetti delicati che difficilme­nte vengono messi a fuoco mettendoci la faccia.

Così, dopo il primo spaccato di vita dedicato al mondo delle consegne a domicilio con l’esperienza raccontata da un rider, nelle prossime settimane sarà la volta di un ex spacciator­e che, dopo episodi di consumo personale e dopo aver trascorso un periodo in carcere, ha avuto la forza di dare un colpo di spugna alla sua vita e rimettersi in piedi.

In ultima battuta, la redazione lancia un appello a tutti coloro che abbiano voglia di condivider­e la propria storia di farsi avanti scrivendo a info@ticino7. ch oppure contattand­o tramite WhatsApp il numero 079 516 46 29.

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La seconda puntata della rubrica è in arrivo
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Nell’atelier di Nicola Colombo
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