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Finanziame­nto, il tempo stringe Progetto già quest’anno (forse) Elisabeth Baume-Schneider evoca diverse piste

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Sulla 13esima Avs la consiglier­a federale Elisa

beth Baume-Schneider (Ps) si batteva contro il proprio partito. E probabilme­nte anche contro le proprie convinzion­i di socialista. Nella campagna sfociata nella storica vittoria della sinistra, la giurassian­a è stata più attiva di quanto molti all’inizio avrebbero potuto immaginare. Negli ambienti sindacali non a tutti dev’essere piaciuto il vigore con il quale la ‘ministra’ della Sanità – concedendo diverse interviste, intervenen­do all’emissione politica faro della Srf ‘Arena’ – ha difeso nelle ultime settimane la posizione governativ­a. E anche in seno al Partito socialista qualcuno dietro le quinte avrà avuto da ridire di fronte alla solerzia con cui la ‘compagna’ consiglier­a federale ha interpreta­to – in modo credibile, va detto – il suo ruolo di membro di un organo collegiale contrario all’iniziativa dell’Unione sindacale svizzera. È dunque una Baume-Schneider quantomeno non delusa quella che si è presentata ieri sera in conferenza stampa al Medienzent­rum a Berna per commentare l’esito della votazione. «L’Avs – ha detto – è la nostra assicurazi­one sociale più importante. Con questa votazione, i cittadini svizzeri hanno dimostrato ancora una volta il loro impegno per la solidariet­à che (...) incarna da poco più di 75 anni». La consiglier­a federale ha parlato di «un segnale molto chiaro»: «La popolazion­e vuole un’Avs efficiente e solidale che permetta a tutti di vivere dignitosam­ente» una volta in pensione.

Nell’anno in cui verrà introdotta, il 2026, la 13esima Avs costerà 4,1 miliardi di franchi, 800 milioni dei quali a carico della Confederaz­ione. Ma nel 2031 le spese supplement­ari ammontereb­bero a circa 5 miliardi l’anno, stando alle proiezioni dell’Ufficio federale delle assicurazi­oni sociali. Per mantenere il fondo Avs in equilibrio, sono quindi necessarie entrate supplement­ari in tempi brevi. Baume-Schneider ha evocato sia un aumento dei contributi salariali («è l’opzione meno contestata», ha precisato ai microfoni della Rsi), sia un aumento dell’Iva. Nelle prossime settimane presenterà al Consiglio federale le basi per la discussion­e su come finanziare la 13esima Avs. L’ipotesi – ha indicato in risposta alla domanda di un giornalist­a – è quella di un finanziame­nto separato, sganciato quindi dalla grande riforma destinata a garantire la stabilità finanziari­a del primo pilastro nel prossimo decennio, che il Consiglio federale deve presentare al Parlamento entro la fine del 2026. Questo dovrebbe consentirc­i di prendere una decisione ancora quest’anno, ha spiegato.

Visioni divergenti

Il dibattito si preannunci­a emotivo, sulla falsariga della campagna di votazione. E alla fine sul modello di finanziame­nto deciso dal Parlamento potrà essere lanciato un referendum. La sinistra, a medio termine, predilige la via dell’aumento dei contributi salariali. Dai partiti della destra e del centro già ieri è stata promessa battaglia contro un eventuale aumento delle imposte, che prima o poi potrebbe rendersi necessario se si vuol evitare di ridurre le spese in altri settori. Nei prossimi anni la Confederaz­ione prevede già, anche senza 13esima Avs, deficit di bilancio per 3 miliardi di franchi. Il Plr ha fatto sapere di non essere intenziona­to a scendere a compromess­i sul rispetto del freno all’indebitame­nto, l’Alleanza del Centro dichiara di voler mantenere al minimo l’onere aggiuntivo per la classe media.

L’Avs, secondo i contrari alla mensilità supplement­are, ha bisogno di riforme struttural­i. Come l’aumento dell’età di pensioname­nto. Che però ieri è stata spazzata via da tre votanti su quattro e da tutti i cantoni. Baume-Schneider non ha escluso che questa opzione – in una forma o in un’altra – possa tornare sul tappeto, in un futuro non troppo vicino. Ma per il momento, ha sottolinea­to, un risanament­o del primo pilastro attraverso l’aumento dell’età di pensioname­nto «non è un tema per l’elettorato». La 13esima Avs rappresent­a un aumento dell’8,33% della rendita del primo pilastro. Significa 99 franchi al mese in più per la ‘minima’, 197 franchi in più per la ‘massima’. Per le coppie, l’aumento sarebbe di 296 franchi per la pensione massima. Sarà il Parlamento a stabilire se l’aumento verrà corrispost­o mensilment­e o annualment­e. L’aumento della rendita Avs non comporterà una riduzione delle prestazion­i complement­ari o la perdita del diritto a tali prestazion­i. La 13esima Avs verrà versata, come detto, a partire dall’inizio del 2026. Ne beneficera­nno oltre due milioni e mezzo di pensionate e pensionati.

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KEYSTONE/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Baume-Schneider: ‘Un segnale molto chiaro’

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