E che play-in siano ‘Non facciamo drammi’
Dopo il 6-1 a Bienne la sfida odierna tra Lugano e ‘Rappi’ è svuotata di ogni significato. ‘Se prendi 6 gol in un match così vuol dire che qualcosa non è andato bene’
Bienne – Sabato sera, ore 19.40. Prima di cominciare la sfida alla Tissot Arena, il Lugano è settimo in classifica con 79 punti, il Davos ne ha altrettanti e il Berna 2 in più. Pur non avendo il destino completamente tra le mani, a 120 minuti dal termine della regular season i bianconeri possono ancora entrare tra le prime sei. Ore 22.05: il Lugano è ancora settimo, fermo a quota 79 punti dopo 6-1 in verità un po’ troppo severo (il Bienne ha sì dimostrato di avere più fame, ma non ha certo surclassato i ticinesi come il risultato lascerebbe intendere), e se a Berna la partita è finita con il successo degli Orsi diventati irraggiungibili si attendono ancora notizie da Davos, che arrivano proprio in quell’istante. E sono cattive, infatti la vittoria grigionese certifica la certezza del settimo posto in virtù delle regole di classifica, che in caso di parità di punti indicano come primo criterio di discrimine gli scontri diretti fra le due squadre (e il Davos è davanti) e poi la differenza reti globale. «Eravamo settimi prima della partita e siamo settimi dopo: da questo punto di vista non è cambiato nulla – afferma Luca Gianinazzi –. È chiaro che per noi era una grande opportunità: quando sei settimo e hai la possibilità di salire al sesto posto con una vittoria parlerei appunto di opportunità e non di mancanza di disperazione. A Bienne non abbiamo approcciato male la partita, abbiamo anche creato parecchio, ma poi il terzo gol ci ha tagliato le gambe, mentre il 4-1 ha definitivamente chiuso il match. Se vieni qui a Bienne e prendi 6 reti in un incontro così importante vuol dire che qualcosa non è andato bene».
Così, stasera alla Cornèr Arena, contro un Rapperswil già da tempo in vacanza, l’ultimo turno di campionato per entrambe le contendenti sarà di pura cosmesi, anche se i bianconeri scenderanno senz’altro in pista con l’intenzione di lasciarsi alle spalle la delusione di Bienne e guardare avanti, alla doppia sfida dei play-in. In questo senso, ci si chiede se non sia stato meglio vedere fuggire il treno dei playoff diretti già sabato, piuttosto che all’ultimissima giornata. «Non saprei dire se sia un vantaggio oppure no – continua l’allenatore dei bianconeri –, anche se probabilmente perdere il sesto posto all’ultima giornata sarebbe stato un pochino più doloroso. Però perderlo alla terzultima, alla penultima o all’ultima avrebbe cambiato poco la sostanza. La realtà è che saremo settimi (in virtù delle regole spiegate sopra, almeno, pure scivolare all’ottavo posto non sarà possibile, ndr), e non possiamo più cambiare nulla. Sappiamo che se vogliamo andare avanti nel tabellone principale dovremo passare dai play-in».
Già, i play-in. Quelli che fino alla scorsa stagione erano i preplayoff e che hanno cambiato pelle, trasformandosi da mini-serie al meglio di tre sfide a semplici partite di andata e ritorno in cui però (a differenza del calcio) non avrà alcuna importanza la differenza reti, con un sistema a punti per decretare la vincente: al vincitore di ciascuno dei due incontri andranno 3 punti, 0 in caso di sconfitta e 1 a testa in caso di pareggio (infatti, contrariamente al solito, le sfide potranno chiudersi in parità al sessantesimo) e a spuntarla sarà chi totalizzerà il maggior numero di punti. Va da sé che in caso di parità di punteggio, al termine della seconda partita si procederà con i supplementari a oltranza. Una situazione nuova un po’ per tutti: come preparare, allora, questo tipo di sfida? «Non avremo chissà quanto tempo per farlo – aggiunge Gianinazzi –. Stasera finiremo la regular season e fra tre giorni saremo già in pista per la prima sfida. Saranno due partite e ognuna conterà per sé: se ogni squadra ne vincerà una, si andrà all’overtime. Sembra scontato, ma stavolta più che mai bisognerà prendere una partita alla volta. Inizieremo giovedì e in base a come andrà, agiremo di conseguenza per l’incontro successivo. È questo l’unico modus operandi che vedo».
Non si può sottacere il fatto che, ora come ora, la classifica vorrebbe un intensissimo doppio derby al primo turno di play-in, mentre un’altra possibilità (invero molto meno probabile) è una sfida con il Servette nel caso in cui stasera le Aquile battano il Bienne e contemporaneamente l’Ambrì esca sconfitto entro il sessantesimo da Kloten. «Non soltanto cambierebbe la lunghezza del viaggio, ma anche il tipo di squadra che affronteremmo, perché Ambrì e Ginevra hanno caratteristiche diverse – chiude il ‘Giana’ –. Il derby sarebbe emozionalmente ancora più intenso, ma quello che conta sono soltanto i successi: se vuoi avanzare devi vincere le due partite, e basta».
‘Chiunque sarà, saremo pronti’
Dopo il colpo accusato contro il Kloten, a Bienne è rientrato Luca Fazzini, che conferma di sentirsi bene: «Ho seguito un protocollo di sei giorni per verificare un’eventuale commozione cerebrale – spiega l’attaccante numero 17 –. È stata monitorata la mia reazione sotto sforzo, e dopo i primi giorni in cui non è andato tutto bene, poi mi sono sentito meglio ed è arrivato l’ok dei medici». Nonostante la sconfitta, il ticinese cerca comunque di guardare al bicchiere mezzo pieno. «È vero che avremmo voluto i 3 punti contro il Bienne, ma così non è stato. Ora siamo certi di dover passare dai play-in, ma non dobbiamo farne un dramma: anche nelle ultime due stagioni eravamo passati dai preplayoff e li avevamo vinti». Ma il probabile derby stuzzica il ‘Fazz’? «Vogliamo vincere per andare ai playoff, e saremo pronti contro chiunque sia il nostro avversario».