Nemmeno l’Acb riesce a fermare la capolista
La compagine di Benavente rimane in dieci uomini di movimento dall’ora di gioco, cedendo il passo al Sion e incassando così la terza sconfitta del 2024
Il compito era di quelli proibitivi, ma fino alla pausa il risultato è rimasto più in bilico che mai. Sì, perché il Bellinzona è riuscito a chiudere ogni spazio alla capolista Sion costringendo il pubblico del Tourbillon ad attendere la ripresa prima di esultare. Ogni tentativo di rimonta è stato in seguito definitivamente compromesso dall’espulsione incassata da Mihajlovic. I padroni di casa hanno infatti approfittato della superiorità numerica e dell’euforia scaturita dalla Coppa Svizzera, chiudendo sul 3-0 il match e ipotecando così ancor di più la promozione. Dal canto suo l’Acb, incapace di insaccare il pallone in rete da tre incontri a questa parte, rimane in settima posizione a otto lunghezze dal fanalino di coda, il Baden. Tutte, eccezion fatta le prime due, sono comunque sempre racchiuse in un fazzoletto.
A caccia di riscatto dopo la sconfitta patita nel recupero di mercoledì, Benavente ha cercato di infondere nuova linfa rivoluzionando lo scacchiere: in panchina Chacón, il mister ha affidato una maglia da titolare a Sörensen lasciando a Benguché le redini dell’attacco. Il pallino delle trattative è comunque passato velocemente nelle mani dei padroni di casa. Forse parsimoniosi in seguito alle fatiche profuse in Coppa, in cui sono riusciti a imporsi sulla capolista del massimo campionato rossocrociato, lo Young Boys, raggiungendo così in semifinale il Lugano, i biancorossi hanno viepiù alzato il ritmo. Il lavoro sulle fasce non ha tuttavia mai veramente impensierito più di quel tanto Iacobucci, intervenuto una sola volta a respingere coi pugni la punizione dal limite dell’ex di turno Souza. Neppure il Bellinzona ha però mai chiamato in causa Fayulu; la conclusione della punta sopracenerina è stata fermata sul nascere da Ziegler, mentre il susseguente colpo di testa di Sauter è rimbalzato sul terreno finendo poi a lato la sua corsa. Nella ripresa il Sion ha decisamente cambiato registro, riuscendo a carpire i segreti della seconda miglior retroguardia del campionato. Le azioni sono infatti state più insistite, precise. E, trascorsa una manciata di minuti, i padroni di casa hanno tutto sommato meritatamente scardinato la situazione di equilibrio: cross pennellato di Souza a scovare la capoccia di Schmied, bravo a ergersi più in alto di tutti e bucare Iacobucci. Benavente ha dunque subito apportato tre cambi inserendo Chacón, Neelakandan e Seiler, ma Fayulu ha continuato a essere spettatore non pagante del match. Nemmeno l’invitante punizione del solito Tosetti è riuscita a testare i riflessi dell’estremo difensore romando, dato che Mahmoud e Sauter hanno mancato l’impatto con la sfera. Le timide speranze di rimonta della formazione ospite sono durate fino a che l’appena entrato Sorgic (eroe della serata di Coppa) ha eluso la difesa nemica inducendo Mihajlovic a commettere fallo da ultimo uomo e lasciare così il terreno da gioco anzitempo. I biancorossi hanno dunque cercato il raddoppio, controllando l’incontro e affondando il colpo quando necessario. A costare a caro prezzo nell’economia della sfida è stata un’uscita maldestra del portiere granata su Rusev, bravo in seguito a servire un cioccolatino a Chipperfield. Il fortino dell’Acb si è sgretolato, capitolando ancora una volta a causa del punto del definitivo ko firmato di nuovo dal figlio d’arte. Il Bellinzona non è in questo modo riuscito a porre fine alla serie di tre partite senza vittoria, com’era già successo nell’epoca di Sandro Chieffo a inizio stagione.
La nota positiva è stata la prestazione offerta da Sörensen, mentre Benguché ha cercato di indossare i panni di Pollero ripiegando a metà campo e in difesa; ma, nonostante gli sforzi profusi, spesso è rimasto spalle alla porta risultando poco incisivo.