‘Troppa indulgenza con i crimini di Israele’
“Dobbiamo purtroppo prendere atto che la Svizzera sta perpetrando una politica internazionale di indulgenza in funzione di interessi specifici, in particolare verso un Paese come Israele che si sta macchiando da anni di violazioni gravissime del diritto internazionale. Queste violazioni che si susseguono senza soluzione già dal 1948”, è la presa di posizione del movimento Costituzione radicale inviata al consigliere federale Ignazio Cassis, a capo del Dipartimento degli affari esteri. Una lettera sottoscritta da 161 cittadini nella quale si osserva “come la Svizzera, anziché svolgere una funzione di neutralità imparziale e laica, si stia muovendo con condiscendenza verso uno Stato, fondamentalmente religioso, privo di una Carta costituzionale, e che mostra di non avere alcun rispetto per il diritto internazionale”. A preoccupare i firmatari è anche la posizione assunta dalla Svizzera in merito ai contributi all’agenzia Unrwa che “ha un ruolo essenziale per la tutela e il soccorso di tutti quei civili e profughi palestinesi che non hanno sostanzialmente alcuna tutela”. Nella lettera si ricorda che “il ruolo del nostro governo, quale rappresentante di uno Stato di diritto democratico e laico, è quello di operare a favore dell’equilibrio e della stabilità nel mondo e di promuovere il rispetto delle leggi internazionali”. A questo si aggiunge il fatto, scrive Costituzione radicale, che “da quando il suo dipartimento ha promosso il principio di ‘neutralità attiva’ nel contesto del conflitto russo/ucraino, la credibilità del nostro Paese e della nostra diplomazia non può avallare in nessun caso politiche asimmetriche in funzione di interessi specifici”. Ecco quindi un invito alla riflessione: “Siamo in un momento storico delicato e importantissimo, che ci impone di riflettere sui nuovi equilibri mondiali, su cosa ci riservi il futuro e, soprattutto, sul ruolo che noi svizzeri abbiamo in questo contesto geopolitico drammatico”.