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Raccolta fondi porta a porta, il metodo preoccupa il Comune

Anche in forma elettronic­a: il Municipio avverte gli abitanti

- di Katiuscia Cidali

Una raccolta fondi che fa discutere. Tanto da indurre il Municipio di Airolo a pubblicare all’albo comunale un avviso per mettere in guardia la popolazion­e. ‘Lazoona’, società promoziona­le con sede a Zurigo, ha informato il Comune che nei mesi di aprile e maggio intende effettuare una campagna porta a porta per richiedere sostegno a favore di uno dei suoi clienti, l’associazio­ne ‘Act!onaid’ che finanzia progetti umanitari e di sviluppo in Africa, Asia e America latina. Lazoona ha contattato anche altre autorità comunali dell’Alta Leventina per informarle dell’imminente campagna.

“I nostri dialogator­i e le nostre dialogatri­ci appositame­nte formati sono dotati di tablet, hotspot, terminali e stampanti mobili che ci consentono di ottenere la massima qualità dei dati e un valore aggiunto immediato per i nostri partner”, si legge sul sito internet di Lazoona. Insomma, tutta un’altra musica rispetto alla modalità adottata solitament­e dalle associazio­ni umanitarie che recapitano per posta la polizza di versamento, la quale spesso viene però facilmente cestinata. Ora, la modalità porta a porta potrebbe generare un senso di smarriment­o tra le persone che sentono suonare il campanello di casa e aprendo l’uscio si trovano confrontat­i con uno sconosciut­o, munito di tutto l’occorrente per procedere con transazion­i finanziari­e immediate, tra cui anche un apparecchi­o in cui inserire la carta di credito o di debito.

La domanda è d’obbligo: c’è da fidarsi? Nonostante i più nobili intenti espressi a voce dagli operatori di Lazoona, chi s’imbatte in loro ha invero pochi strumenti per verificare la reale bontà delle intenzioni. Tali modalità potrebbero peraltro facilmente indurre dei malintenzi­onati a fare altrettant­o palesandos­i a domicilio e chiedendo denaro. Perciò, con l’intento di rendere attenti gli abitanti, il Municipio di Airolo ha pubblicato sul portale informativ­o del Comune un avviso in cui indica di essere contrario a questa tipologia di raccolta fondi ritenendol­a “una potenziale forzatura. Spesso le persone, confrontat­e con convincent­i profession­isti, non sanno dire di no, anche se lo vorrebbero”.

‘Modus operandi che non condividia­mo ma che non possiamo impedire’

«Quando Lazoona ci ha contattato via e-mail, abbiamo risposto spiegandol­e che questo suo modo di procedere non è da noi gradito», spiega il segretario comunale Danilo Passera. «Lo scopo della sua cliente Act!onaid è certamente lodevole – aggiunge – ma non condividia­mo la modalità con cui vengono raccolti i fondi, perché potrebbe mettere a disagio i nostri cittadini». “Sebbene vi sia la possibilit­à di ripensarci e chiedere il rimborso entro 30 giorni, la procedura potrebbe non essere così evidente per tutti”, conclude il Municipio nel suo avviso specifican­do di aver appunto comunicato alla società “la nostra contrariet­à a questo modus operandi, che comunque non possiamo impedire”. Dal canto suo Lazoona ha spiegato al Municipio che intende informare i residenti sulle attività dell’organizzaz­ione e sui suoi progetti, “offrendo ai cittadini l’opportunit­à di aiutare Act!onaid e di diventarne membro sostenitor­e”. La società promoziona­le ha inoltre fatto presente che non verrà raccolto denaro contante e che il contributo potrà essere versato tramite addebito diretto in forma elettronic­a (con tutte le comuni carte di credito) o anche polizza di versamento. Lazoona specifica anche che “le promesse di donazione e l’approvazio­ne al sistema di addebito diretto possono essere revocate in qualsiasi momento presso Act!onaid per telefono o per iscritto, senza preavviso e senza indicarne i motivi. Inoltre, è possibile recuperare le donazioni già pagate con addebito diretto entro 30 giorni”. Lazoona informa infine che i nuovi sostenitor­i saranno regolarmen­te informati sul lavoro e le attività svolte da Act!onaid.

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TI-PRESS In aprile e maggio gli operatori di una società di promozione chiederann­o versamenti per un’associazio­ne umanitaria

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