laRegione

Entrano in una cascina, bivaccano e se ne vanno

Locali sottosopra ma non è stato rubato nulla

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Era (o, forse, erano, visto che potrebbe trattarsi di due persone) alla ricerca di un posto coperto dove passare la notte. E quella piccola baita sul Monte Vii, a oltre 1’100 metri di quota in territorio di Cavigliano (sezione del Comune di Terre di Pedemonte) sembrava fare a caso suo (loro). Disabitata e isolata, raggiungib­ile solo a piedi dopo oltre un’ora di cammino, in una settimana – la scorsa – caratteriz­zata da forti precipitaz­ioni, neve e nebbia, ha fatto a caso loro. Sono penetrati nella proprietà dopo aver divelto il cancello della recinzione che circonda il fondo e da lì poi all’interno forzando la persiana e demolendo con un sasso il vetro della finestra (probabilme­nte ferendosi all’avambracci­o, visto che c’erano tracce di sangue sui cocci sparsi sul pavimento). Girata la maniglia e aperta la finestra sono poi entrati e lì hanno soggiornat­o, abusivamen­te, per almeno due giorni. Svuotando gli armadi per sfamarsi con tutto ciò che hanno trovato e lasciando, prima di partire forse spaventati (lo proverebbe il fatto che si sono scordati sigarette e un sacchetto contenente cannabis), una camera trasformat­a in una discarica. Hanno insomma fatto il loro comodo. Stesso modus operandi di quanto accaduto, settimana scorsa, alla Costa sopra Borgnone. A scoprire la malefatta sono stati gli stessi proprietar­i del cascinale che sabato scorso, intorno alle 11, aprendo la porta della baita si sono trovati di fronte l’amara sorpresa (difficile infatti immaginare che in montagna qualcuno si possa abbassare a tanto. Chi affronta una salita, solitament­e, fa pensieri più alti).

Nessun bottino

Gli scassinato­ri non hanno rubato nulla, nemmeno nel vicino magazzino degli attrezzi. Il che può far pensare che si tratti di malviventi di passaggio o di un qualche disperato assai pratico dei sentieri e della zona. Anche perché spingersi lassù in condizioni meteorolog­iche non certo indicate, magari nottetempo, senza cognizione espone a qualche rischio di caduta. Naturalmen­te è stata sporta denuncia contro ignoti. I mozziconi di sigaretta sparsi nella camera (sui tappeti e nei letti, dove avrebbero anche potuto generare un incendio) e degli imballaggi rinvenuti sul posto potranno essere d’aiuto agli inquirenti per risalire almeno al Dna del (o degli) autore.

Sono state invece risparmiat­e dal raid le altre cascine presenti nelle vicinanze. Ma non si può escludere, visto che in inverno molte baite sono chiuse e disabitate, che in primavera, al momento della riapertura, qualche ulteriore spiacevole sorpresa possa sbucare.

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Amara scoperta a oltre mille metri di quota

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