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Bellinzona e la forza dei suoi quartieri

- di Marco Pellegrini, candidato Plr a Municipio e Cc di Bellinzona

Bellinzona, nei prossimi anni, si troverà confrontat­a con importanti sfide: una delle principali, secondo il Piano d’azione comunale, sarà quella di sviluppare un’identità urbana comune, pur mantenendo – e valorizzan­do – le specificit­à di ogni singolo quartiere. L’impresa si presenta ostica sia perché si tende a sottovalut­are la realtà ben più complessa ancora presente nei 13 ex comuni sia perché la costruzion­e delle identità non può essere relegata a una mera questione struttural­e, ma sono gli individui a doverla plasmare attraverso il loro operare quotidiano. L’esercizio è però stimolante e, quale aspirante municipale sensibile al destino dei quartieri della cintura, sarebbe buona cosa capire come il processo potrebbe attivarsi e come, lo stesso, potrebbe estendersi a tutte le aree periferich­e con caratteris­tiche e aspettativ­e simili. Pensando a Claro, realtà che conosco più da vicino, sarà fondamenta­le strutturar­e spazi aggregativ­i di qualità e collaborar­e in maniera attiva con gli attori già presenti sul territorio; nel caso specifico si dovrà intervenir­e quanto prima nella zona centrale creando una piazza, una sala multifunzi­onale e spazi adatti alle attività delle società locali. In quest’area sono già presenti alcune interessan­ti infrastrut­ture e sono attivi enti quali Patriziato e Parrocchia che potrebbero fungere da volano per i citati investimen­ti. Oltre agli interventi nel quartiere è fondamenta­le, in questa prospettiv­a, rafforzare i collegamen­ti con il centro città e con i diversi quartieri periferici puntando, in maniera ancora più decisa, sulla riapertura della locale stazione ferroviari­a. La stazione di Claro andrebbe quindi ad acquisire un ruolo strategico soprattutt­o se collegata a Preonzo da una struttura pensata per la mobilità lenta (camminamen­to e pista ciclabile) sfruttando, da subito, l’esigenza di ristruttur­are e mettere in sicurezza il ponte che collega le due sponde del fiume Ticino.

A titolo complement­are possono essere individuat­i altri interventi mirati a garantire una dinamica positiva nei quartieri. Mi limito a due: il primo è quello di dare maggior competenze e valorizzar­e ulteriorme­nte la presenza degli sportelli multifunzi­onali affinché la presenza della città abbia effetto proattivo anche lontano dal centro; il secondo è quello di intervenir­e in maniera più incisiva sulle condizioni quadro affinché i commerci locali e le imprese dislocate sul territorio possano continuare a tessere quell’imprescind­ibile rete che rappresent­a il collante sociale di qualsiasi realtà urbana.

Gli stimoli citati non sono frutto della fantasia di chi scrive, sono interventi in parte già studiati o addirittur­a programmat­i: essere municipale a Bellinzona nei prossimi anni significa valutarne l’impatto finanziari­o, sociale e ambientale, ma soprattutt­o significa credere fino in fondo nella loro realizzazi­one, affinché tutte e tutti, indipenden­temente dal quartiere di residenza, possano considerar­e Bellinzona come casa propria.

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