Alta valle da mesi senza un medico
Dopo la partenza della figura di riferimento dal Centro di Aquila non si è trovato un sostituto. L’Ordine rassicura: ‘Soluzione in arrivo’
di Katiuscia Cidali
Nell’alta Valle di Blenio chi si ammala fatica in questo periodo a farsi visitare. Da quando, alla fine dello scorso anno, il medico generico di riferimento ha lasciato il Centro di Aquila per trasferirsi Oltralpe, tra gli abitanti ha iniziato a serpeggiare il malcontento. Senso di vuoto e smarrimento perché la figura del medico di famiglia è un punto di riferimento cui affidarsi in caso di bisogno. Un professionista in grado di curare, fare prevenzione e seguire i propri pazienti per occuparsi del loro bene più prezioso: la salute. Da settimane, ormai diversi fra loro sono costretti ad affrontare lunghe trasferte per le visite. Alcuni invece si rivolgono al Pronto soccorso dell’ospedale di Acquarossa, soluzione d’emergenza tuttavia non ottimale, soprattutto a lungo termine. Al dottore che ha lasciato il Centro bleniese non è subentrato nessuno, lasciando così l’alta valle sprovvista di un importante servizio. Ora però la situazione sembra essere giunta a una svolta: «È questione di settimane, ma finalmente possiamo dire che arriverà un medico ad Aquila», rassicura interpellato dalla ‘Regione’ Franco Denti, presidente dell’Ordine ticinese dei medici. Si tratta del dottor José Joel Caballero Requeira, medico di esperienza che negli scorsi anni ha lavorato per l’Ente ospedaliero cantonale. «È stata una ricerca difficile durata diversi mesi, ma alla fine giunta a buon fine», osserva Denti, specificando che «non è evidente trovare una persona con i requisiti giusti, ma soprattutto trovare medici in generale». Soprattutto interessati a stabilirsi a esercitare nelle zone più discoste. Una domanda sorge spontanea: come mai non è stato possibile prepararsi per tempo a questa partenza e trovare qualcuno disposto a subentrare e rilevare i pazienti evitando così di lasciare scoperta la zona per mesi? Franco Denti risponde che l’Ordine dei medici era stato allertato, ma la ricerca è stata complessa: «Ci siamo subito attivati, ci è voluto parecchio tempo, ma alla fine grazie alla visione completa che abbiamo sulla realtà ticinese siamo riusciti a individuare la soluzione adatta».
‘Le zone periferiche siano proattive’
Denti ricorda che in passato nelle zone periferiche e nelle valli c’era la figura del medico condotto che si spostava regolarmente sul territorio per visitare i pazienti al loro domicilio. «Per queste zone sprovviste di centri medici, bisognerebbe recuperare la funzione del medico condotto in versione moderna. Molto spesso i Comuni e i Patriziati sono proprietari di spazi che potrebbero essere messi a disposizione per degli studi medici dove un professionista potrebbe stabilirsi per esercitare».