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Dalla Coppa Davis a Lugano, è ‘piacevole scendere in campo’

Rémy Bertola ha riassapora­to (brevemente) l’aria di casa

- G.M.

Dall’esperienza in Coppa Davis alle familiari rive del Ceresio. Il torneo di Lugano ha però subito infranto le speranze di Rémy Bertola (Atp 396), battuto in singolare dal campione in carica Otto Virtanen (126) mentre in doppio dalla coppia formata da Sem Verbeek e Sander Arends. «Il risultato poteva essere differente: non è mai piacevole uscire al primo turno, soprattutt­o nella mia specialità; rimane un po’ l’amaro in bocca perché avrei potuto strappare il set d’entrata, cambiando dunque le sorti dell’incontro». Nella tarda serata di martedì il ticinese si è infatti comportato egregiamen­te, ma, purtroppo, non è bastato. «Ho peccato di rigore in alcuni frangenti, mentre oggi (ieri, ndr) mi sono disteso insieme a Kubi», com’è soprannomi­nato il compagno di squadra Jakub Paul. Rémy e il natio di Coira giocano spesso in coppia «quindi ci troviamo quasi a memoria, loro sono però ancor più abituati di noi a scendere in campo fianco a fianco. E, di conseguenz­a, sono molto solidi». Data di pochi giorni fa l’ultimo titolo conquistat­o dal tandem olandese. «Noi eravamo ‘solo’ possibili outsider. Il doppio non era la nostra priorità». Il 25enne non ha però mancato di compliment­are la famiglia Margaroli, capace di «mettere in piedi una simile manifestaz­ione. Lugano è sempre qualcosa di speciale, amo giocare davanti a mamma, papà, nonni e amici».

L’annata è iniziata piuttosto a rilento... «Ho ritardato la preparazio­ne invernale così da scendere in campo a dicembre. E incamerare punti. Finora ho disputato solo quattro tornei, in cui (per di più) il sorteggio non mi ha proprio sorriso. E, dunque, manca ancora quella serie di vittorie in grado di lanciare quest’anno». La chiamata di Severin Lüthi in vista delle qualificaz­ioni di Coppa Davis, terzo esponente ticinese a riuscirci in seguito a Claudio Mezzadri e più recentemen­te Luca Margaroli, ha sorpreso in positivo Rémy. «C’è poco da commentare! Quando la folla olandese inizia a ‘intonare’ una standing ovation, ecco, in quel momento capisci veramente di star rappresent­ando il tuo Paese. Durante il salmo avevo la pelle d’oca, i brividi. Nonostante fossi un rookie, un po’attempato, mi hanno subito accolto come uno di loro. È stata un’esperienza fantastica». Il 25enne non ha un attimo di respiro: domani s’imbarcherà per Amburgo e, chiuso marzo interament­e su territorio europeo, spiccherà ancora il volo sognando l’Asia. D’altronde le ambizioni sono maestose. «Il tabellone principale di un Grande Slam, poco importa la superficie. Già l’anno scorso avevo le capacità, ma, purtroppo, ero infortunat­o. Questa stagione ho buone sensazioni, sono pronto», ride. Nella giornata si è imposto solo (in salsa rossocroci­ata) il beniamino di casa Luca Margaroli, capace insieme a Daniel Masur di conquistar­e i quarti grazie alla vittoria in rimonta su Luca Sanchez e il connaziona­le Giovanni Mpetshi Perricard. Nel singolare, invece, ha salutato anzitempo la competizio­ne Alexander Ritschard (198), battuto daRadu Albot(152).

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RÉMY BERTOLA/FACEBOOK Eliminato sia in singolare che in doppio

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