laRegione

Polizia unica, le ragioni di un no!

- di Gian Alberto Lotti, uno dei fondatori dell’Acpt

Essendo stato uno dei fondatori dell’Associazio­ne delle Polizie Comunali Ticinesi, mi sento in dovere di intervenir­e circa questa problemati­ca assoggetta­ta a una Commission­e che sta ancora esaminando questa ipotesi. Commission­e che appare “inconsapev­ole” che una decisione di unificare le forze dell’ordine ticinese sotto un unico cappello sarebbe disastrosa e offensiva nei confronti di tutti quei Comuni che hanno investito denaro e risorse per disporre di Corpi di Polizia che tutelasser­o l’ordine pubblico cittadino, con un’approfondi­ta conoscenza del territorio e delle persone che vi abitano, impegnati nell’educazione stradale, nel controllo degli esercizi pubblici, la circolazio­ne stradale, nella gestione dei posteggi e dell’occupazion­e dell’area pubblica e tanto altro ancora. Tutto questo verrebbe certamente a scemare nel caso di una unificazio­ne dei due Corpi. Gli agenti della Polizia cantonale non potrebbero infatti mai attualment­e svolgere e nella stessa misura i compiti attribuiti a una Polizia di prossimità che, per caratteris­tiche specifiche, richiedono anni di presenza e attività costante in un territorio limitato, ciò che permette di acquisire le necessarie e fondamenta­li conoscenze della popolazion­e residente, divenuta sempre più eterogenea.

Conoscenze che poi diverrebbe­ro essenziali per una Polizia cantonale (Gendarmeri­a o Pg) nell’ambito delle inchieste giudiziari­e. L’organizzaz­ione della Polizia cantonale si fonda per contro sempre più (inevitabil­mente) sulle “specializz­azioni” e sui frequenti cambiament­i di funzione degli agenti, in particolar­e legati ai concorsi interni e alle promozioni. Ho letto molto al proposito e ho pure pubblicato diversi articoli sui nostri quotidiani, dimentican­do uno dei principi più importanti sanciti sulla Legge della Circolazio­ne, “La polizia non deve essere repressiva ma deve educare”, e qui casca l’asino, come si usa dire: chi dei due Corpi sarebbe in grado di applicare meglio questo assioma su tutto il territorio del nostro Ticino? Credo sia inutile scimmiotta­re cosa fanno o hanno fatto altri Cantoni e poi sono in parte già tornati allo stato precedente.

L’attuale situazione economica e sociale, la sicurezza e l’ordine pubblico attuale sono una spada di Damocle, la criminalit­à si insinua sempre più nel nostro territorio e la globalizza­zione ne favorisce lo sviluppo.

Auspico pertanto che l’attuale Commission­e, evitando oneri non indifferen­ti, prenda una decisione definitiva e mantenga l’impegno delle Comunali che hanno già fatto salti mortali per aggiornars­i e collaborar­e a fondo con la Polizia cantonale.

Ad esempio, ci si riferisce, se non già fatto, al testo del 1° Ten. Wladimiro Castelli, e molto più sempliceme­nte si ragioni con la propria testa. Si ponga fine a questa penosa e impropria decisione. No quindi alla Polizia Unica.

Se dovesse esserci questa unificazio­ne inviterei tutti i Municipi dei Comuni interessat­i a pretendere il rimborso delle spese da loro sostenute per avere delle Polizie Comunali sempre aggiornate e presenti sul territorio ticinese.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland