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Uno storico lariceto sacrificat­o

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Nei giorni di fine febbraio, a intervalli più o meno regolari, i secolari larici di S. Salvatore a Torre cadono pesantemen­te al suolo uno dopo l’altro. Colpa? Aver perso 2 (due) esemplari a causa dello straordina­rio evento meteorolog­ico di fine ottobre 2023, con forti raffiche di vento, che li ha sradicati come tantissime altre piante, in tanti altri luoghi e boschi diversi. I Patrizi di un ridente paese di Valle hanno accettato a larga maggioranz­a la proposta dell’Amministra­zione Patriziale che proponeva – alla trattanda n° 7 dell’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria del 20 dicembre 2023 – di approvare “il taglio completo del lariceto Castel Curterio a Torre, alle condizioni che saranno discusse con l’Ufficio Forestale del 3° Circondari­o”. Ma nel frattempo, a vista piena lo spettacolo del lariceto sventrato è desolante. E lo scempio non è ancora terminato... Non è dato sapere il vero motivo di tanta frettolosa intraprend­enza che ha spinto l’Amministra­zione Patriziale a proporre all’Assemblea di abbattere centinaia di larici per 2 (due) piante cadute a causa di un evento particolar­e, distruggen­do la quasi totalità della chioma di un colle che rappresent­a un bene pubblico di grande valore storico, culturale e paesaggist­ico. Avendo osteggiato in assemblea, con altri pochi contrari, tale proposta non ho ritenuto intraprend­ere misure, oltre a quelle attuali di semplice informazio­ne. Si vedrà se il Patriziato avrà in seguito la volontà di procedere alla ricomposiz­ione del lariceto con la messa a dimora di nuove piante e la regolare manutenzio­ne, in modo da evitare il sopravvent­o di arbusti, rovi e “neofite invasive”. È in gioco anche la fruizione del sentiero ufficiale che percorre il magnifico promontori­o di S. Salvatore. Amanti della natura e della cultura della Valle di Blenio, se ci siete battete un colpo!

Giordano Cima, Dangio

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