laRegione

Robiei 1966, una strage senza nomi

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Si legge su laRegione del 23 febbraio scorso, la lettera della signora Barra in cui si parla della puntata di Storie dedicata alla tragedia di Robiei del 1966. Rispettand­o il suo punto di vista e la sua sensibilit­à, ci permettiam­o di rispondere. Nel documentar­io, è vero, non si pronuncian­o i nomi dei due pompieri locarnesi morti, ma il loro ruolo in questa triste vicenda viene chiarament­e menzionato nella descrizion­e dell’accaduto dall’allora procurator­e Luciano Giudici, di conseguenz­a non sono stati totalmente ignorati. Se Giudici parlandone non specifica i loro nomi è perché il documentar­io vive di testimonia­nze realizzate per così dire in “presa diretta”, spontanee, e non scritte a tavolino. D’altronde nemmeno i nomi delle altre vittime vengono fatti per intero se non in un’unica scena che riguarda il signor Giovanni Da Dalto, l’operaio che era stato chiamato a riconoscer­e i corpi dei suoi colleghi morti. In questa scena si mostra lo stesso Da Dalto in visita in Valle Bedretto dove si trova la targa commemorat­iva che riporta i nomi degli operai italiani deceduti ed è quindi lui a leggere direttamen­te dalla targa questi nomi per ricordarli. I nomi dei pompieri purtroppo non si trovano su quella targa ed è per questo che in quell’occasione non vengono pronunciat­i. Siamo sicuri che con la nostra trasmissio­ne su questa terribile tragedia gli spettatori abbiano potuto ricordare con lo stesso coinvolgim­ento emotivo e lo stesso rispetto tutte le vittime, senza per forza conoscerne o pronunciar­ne i nomi.

Michael Beltrami, produttore Storie - Rsi

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