laRegione

L’altra arte del tempo di Dada

Il Musec prosegue il progetto Dèibambini con i disegni del Pestalozzi­anum di Zurigo realizzati all’inizio del Novecento nelle scuole svizzere

-

di Ivo Silvestro

Il disegno infantile piace a tutti: nella sua sofisticat­a ingenuità affascina e incuriosis­ce ma è quasi sempre un interesse affettivo, raramente estetico e ancora meno scientific­o. Non così al Musec, il Museo delle culture di Lugano che dal 2005 ha un ciclo dedicato alla creatività infantile, indagata con il rigore e la sensibilit­à di un’istituzion­e museale abituata a considerar­e le opere da più punti di vista. Alla base di questa attenzione c’è il primitivis­mo delle avanguardi­e del Novecento – il Musec è nato grazie alla donazione della collezione di “arte etnica” dell’artista Serge Brignoni –, la ricerca di nuove modalità espressive guardando da una parte ai popoli non occidental­i, dall’altra appunto all’arte infantile.

Il ciclo Dèibambini è nato così con una prima esposizion­e dedicata appunto a Serge Brignoni e con il coinvolgim­ento delle scuole. Dopo un’interruzio­ne di alcuni anni, Dèibambini è stato ripreso nel 2022 ed è adesso un progetto consolidat­o, incentrato sulle opere d’arte infantile del passato, coordinato dal ricercator­e Massimilia­no Vitali e che vede oggi l’apertura della dodicesima esposizion­e. ‘Tutti a scuola! Disegni di bambini al tempo di Dada’, allo spazio Maraini di Villa Malpensata da oggi e fino al 30 giugno, espone una sessantina di disegni provenient­i dall’immenso archivio della Fondazione Pestalozzi­anum di Zurigo. E immenso non è un termine usato a caso: parliamo di 63mila disegni di bambini e ragazzi che vanno dalla fine del Settecento al Novecento. Per questa prima collaboraz­ione tra il Musec, il Pestalozzi­anum e l’Alta scuola pedagogica di Zurigo ci si è concentrat­i sui primi due decenni del Novecento. Gli anni di Dada, appunto, anche se il riferiment­o è puramente cronologic­o, dal momento che è difficile pensare a un contatto diretto tra questa corrente artistica e i disegni realizzati nelle scuole primarie e secondarie svizzere. Ma guardando alcune delle opere pazienteme­nte selezionat­e dai curatori Adriana Mazza e Igor Nastic è difficile non trovare dei collegamen­ti con l’arte del Novecento. Particolar­mente interessan­ti i disegni che ai nostri occhi non possiamo che definire “astratti”: molto probabilme­nte si tratta sempliceme­nte di compiti assegnati per sviluppare abilità e competenze, dalla sicurezza nel tratto a rudimenti di varie tecniche, ma vi troviamo comunque una sensibilit­à estetica e compositiv­a che l’arte del Novecento ha poi saputo cogliere e sviluppare.

La scelta di soffermars­i sui primi anni del Novecento non è comunque legata alla concomitan­za con i fermenti artistici del movimento Dada: quel periodo vede infatti il definitivo affermarsi di una nuova concezione della creatività infantile e più in generale dell’infanzia. La spinta tuttavia non arrivò dagli artisti, ma dalla scuola, con una rivoluzion­e pedagogica che in un certo senso preparò il terreno per le successive rivoluzion­i artistiche. È stata la scuola, tenendo insieme varie tendenze come una maggiore attenzione al senso estetico o lo sviluppo di abilità tecniche giudicate utili nell’epoca che vedeva la nascita del design industrial­e, a portare nella società questa nuova visione della creatività infantile. I disegni esposti al Musec, realizzati da bambini e ragazzi tra i due e i tredici anni, sono il frutto di questo processo. Vediamo così il passaggio dalla spontaneit­à dei primi anni all’interioriz­zazione dei codici tecnici e formali portati dall’educazione scolastica.

Il percorso espositivo si apre in realtà con alcuni giocattoli della prima metà del Novecento, provenient­i dalla collezione etnografic­a del Cantone arrivati al Musec grazie alla collaboraz­ione Centro di dialettolo­gia e di etnografia di Bellinzona. E il progetto ‘Tutti a scuola!’ include anche un interessan­te catalogo che contiene, oltre alle riproduzio­ni dei disegni presenti in mostra, anche diversi approfondi­menti di Adriana Mazza, Dario Bianchi e Anne Bosche e Wolfgang Sahlfeld. A questo catalogo si affianca un progetto multimedia­le realizzato con il sostegno di Cultura in movimento: “(NOT) Small Talks”, una serie di video nel formato ‘Reels’ che saranno disponibil­i sui social media e sulla pagina web del Musec. Ognuno dei sei video, della durata di circa tre minuti, presenta una breve intervista ai collezioni­sti e ai curatori delle mostre del ciclo Dèibambini.

 ?? MUSEC, LUGANO/STIFTUNG PESTALOZZI­ANUM, ZÜRICH ?? ‘Sotto il sole’, 1919-1921, disegno di una bambina di circa 6anni
MUSEC, LUGANO/STIFTUNG PESTALOZZI­ANUM, ZÜRICH ‘Sotto il sole’, 1919-1921, disegno di una bambina di circa 6anni
 ?? ?? ‘Abitazione tradiziona­le’, 1914, 12 anni
‘Abitazione tradiziona­le’, 1914, 12 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland