All we hear is radio Russia
Via Lattea – La Guerra fredda vive ancora nell’etere, grazie a un misterioso segnale radio russo che da oltre mezzo secolo non ha mai smesso di trasmettere in onde corte un monotono ronzio, ripetuto svariate volte al minuto. Radioamatori e amanti dell’ascolto di tutto il mondo lo hanno ribattezzato ‘The Buzzer’. Dietro la misteriosa emissione sulla frequenza 4625 kHz in Usb si cela l’ignota missione di una stazione militare (la Uvb76, poi diventata NZhTI), che dal 1973 trasmette ininterrottamente dalla Russia. Ma con l’inizio del conflitto in Ucraina, ‘The Buzzer’ è continuamente bersagliata, soprattutto nelle ore serali e notturne (svizzere), da disturbi e tentativi di oscuramento da parte di pirati dell’etere. Tecnicamente l’emissione di ‘The Buzzer’ è definita un marcatore di canale, un radiofaro per tenere occupata una frequenza. Inizialmente, spiegano i radioamatori in rete, alcune fonti hanno ipotizzato che il potente trasmettitore si trovasse nei pressi di Chernobyl e irradiasse i suoi impulsi utilizzando l’antenna radar ‘Duga’. Successive misure più accurate del segnale lo hanno localizzato prima a circa 10 chilometri da Mosca, nella cittadina di Povarovo, poi vicino ai confini con Estonia e Finlandia, nel villaggio di Kerro Massiv, nell’Oblast di Leningrado. Altre fonti localizzano la trasmissione che arriva dal freddo a Pskov, città a circa 350 chilometri a sud di San Pietroburgo. Quale scopo abbia il ronzio da oltre mezzo secolo non è chiaro. Qualunque cosa sia, è costantemente on air, ma capita che la stazione trasmetta anche altro. La sera del 1° settembre 2010, per una manciata di secondi, il cicalino venne sostituito da un celebre pezzo di musica classica estratto dal ‘Lago dei cigni’ del compositore russo Tchaikovsky. Quattro giorni dopo una voce femminile iniziò a contare in russo da 1 a 9. Altre volte il ‘buzzer’ si è interrotto per lasciare spazio a brevi sequenze di numeri, lettere e parole, come il 17 ottobre 2016 quando trasmise più di 18 messaggi diversi in meno di 24 ore. Più recentemente, il 23 febbraio scorso, una voce in russo ha trasmesso ancora lettere e numeri.