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Piazze rifiuti, ‘meglio gli interrati’

Due consiglier­i di Morbio2030 interrogan­o il Municipio sulla riorganizz­azione del servizio. Sullo sfondo la bocciatura dell’ecocentro

- di Daniela Carugati

La popolazion­e di Morbio Inferiore un ecocentro non l’ha voluto. E nel maggio del 2022 lo ha fatto capire in modo chiaro, bocciando (con il 72 per cento) il progetto comunale. Le istituzion­i locali, però, sono rimaste con un problema da risolvere, anzi due. Da una parte la necessità di riqualific­are le piazze di raccolta, dall’altra l’esigenza di riorganizz­are la gestione dei rifiuti. A quasi due anni di distanza a che punto è la situazione? Se lo chiedono due consiglier­i comunali di Morbio2030, Dario Duranti ed Ermanno Canova , i quali, oltre a sollecitar­e il Municipio, hanno messo di recente sul tavolo una proposta.

Anche perché oggi qualche problema da risolvere c’è, come mostra quanto accade a Pascurit e testimonia­no, ricordano gli stessi due consiglier­i, i filmati della videosorve­glianza e “le molte infrazioni” sanzionate dall’esecutivo. I depositi risultano, infatti, essere rumorosi, senza contare i cittadini che non rispettano gli orari, quindi l’ordinanza, e la presenza del vicinato. Aspetti già evidenziat­i da una precedente interrogaz­ione interparti­tica. E allora, si suggerisce, per quale motivo non pensare a posare dei contenitor­i interrati?

In attesa di un piano

L’interrogat­ivo è lanciato. E l’atto parlamenta­re è stato recapitato nelle scorse settimane al Municipio. L’autorità locale, richiamano in ingresso Duranti e Canova, “non ha finora indicato chiarament­e quali saranno i prossimi passi per la gestione e la riorganizz­azione delle piazze di raccolta, passi necessari anche solamente per la sostituzio­ne dei cassonetti per i rifiuti solidi urbani, adattati provvisori­amente per la raccolta differenzi­ata del ferro piccolo e dell’alluminio”. Il tema, d’altro canto, è sentito a Morbio, dove in anticipo sui tempi si è pianificat­a pure la raccolta delle plastiche, ora divenuta obbligator­ia. Ecco che il gruppo Morbio2030 oggi è interessat­o a sapere se a livello municipale si sta valutando, appunto, il riassetto delle piazze di raccolta e con quali modalità e tempistich­e. Tanto da chiedersi se prossimame­nte si andrà in Consiglio comunale con un progetto e se si pensa di far capo a un finanziame­nto quadro per operare a tappe. Lo spirito dei due consiglier­i comunali è, però, anche propositiv­o. E rilancia quello che è un po’ un ‘cavallo di battaglia’ del gruppo, ovvero la soluzione degli interrati; che peraltro, si fa memoria, era “già stata oggetto di studio da parte del Municipio e poi scartata in favore dell’ecocentro, che nel primo messaggio prevedeva l’abolizione delle piazze di raccolta”. Adesso, si annota, è necessario rivederne la struttura.

Sottoterra, una ‘buona soluzione’

Ora, comunque, a venire in aiuto degli enti locali c’è una pubblicazi­one di Cercle Bruit, associazio­ne degli esperti cantonali per la riduzione del rumore. Documento al quale Duranti e Canova fanno rifermento e che indica i contenitor­i sottoterra come “una buona soluzione per la diminuzion­e del rumore del getto della bottiglia”, la cui caduta potrebbe anche essere rallentata con degli accorgimen­ti. E questo a maggior ragione se la piazze rifiuti sono posizionat­e nei pressi di abitazioni, come, si fa presente, si prevede di fare ai posteggi in Vignacampo e come è, di fatto, in vari punti del paese.

Gli esempi, del resto, nel cantone non mancano, dentro e fuori i confini del Distretto. “Molti Comuni ticinesi gestiscono la raccolta dei rifiuti con gli interrati e raccolgono i rifiuti solidi urbani, carta, vetro, alu+latta. Da ultimo Castel San Pietro ha presentato un messaggio per l’adozione di questa soluzione. I vantaggi di questi sistemi sono molteplici e la tecnica permette anche di risolvere alcuni problemi presenti a Pascurit”. Caslano, si annota, ha adottato pure una tessera ricaricabi­le, una sorta di lasciapass­are che dà accesso agli interrati e dà modo di regolare gli orari, evitando, si sottolinea, anche il turismo del sacco.

Una lista di vantaggi

In altre parole, rilanciano i due consiglier­i comunali, gli aspetti positivi sono molteplici: dalle piazze più ordinate all’uso più razionale del territorio – “un interrato per i rifiuti da 5 metri cubi sostituisc­e 7 cassonetti” –, dalla riduzione dei rumori molesti alla declinazio­ne per vari materiali riciclabil­i. L’elenco prospettat­o, insomma, è lungo. Non meno nutrita è, d’altra parte, la lista delle domande indirizzat­e all’esecutivo. E in cima vi è la curiosità di sapere cosa ne pensa il Municipio dei cassonetti interrati e se sta valutando di adottarli sul territorio comunale. Duranti e Canova sondano poi l’autorità sulla possibile introduzio­ne di una tessera di credito, utile, rammentano, anche per risolvere la problemati­ca dei disagi e dei decibel di troppo. Alla lente altresì la gestione della raccolta della plastica tramite dei sacchi appositi. Per finire, il Municipio, si chiede, cosa pensa della possibilit­à di “organizzar­e le piazze in modo che offrano il medesimo servizio”, a vantaggio di “una diminuzion­e del traffico” e sgravando in modo particolar­e le piazze di Vignacampo e Pascurit? E sul fronte dei costi, ha già immaginato come si compenserà la spesa per gli interrati con il minor lavoro della squadra esterna? Il dibattito è aperto.

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TI-PRESS/ARCHIVIO Così si hanno meno rumori e menodisagi

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