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La Fondazione Ticino Cuore dà alle stampe un libro

Altruismo e coraggio: il racconto di una storia ventennale

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“Con la mano sul cuore”: è il titolo del libro edito dalla Fondazione Ticino Cuore e presentato mercoledì nell’aula magna delle Scuole elementari di Nosedo a Massagno. La pubblicazi­one raccoglie fatti, testimonia­nze e aneddoti attorno al tema della rianimazio­ne cardiocirc­olatoria degli scorsi decenni in Ticino.

A quasi vent’anni dalla sua nascita, la Fondazione Ticino Cuore racconta una storia caratteriz­zata da altruismo e coraggio, ma anche da tenacia e metodo. Il libro parla dei protagonis­ti che hanno contribuit­o in prima persona a fare la storia di questo capitolo della medicina in Ticino: una quindicina di profession­isti molto noti e altrettant­e persone meno conosciute, ma di fondamenta­le importanza. Sono quegli “eroi quotidiani”, i soccorrito­ri occasional­i, i membri della rete “First Responder” (poliziotti, pompieri, guardie di confine, comuni cittadine e cittadini): i cosiddetti “Cavalieri del Cuore”. L’autore Claudio Benvenuti e l’autrice Claudia Lafranchi hanno riorganizz­ato il materiale emerso in numerose interviste, dando forma a sei capitoli principali, illustrati da due giovani artiste e introdotti da una riflession­e filosofica di Francesca Rigotti. Claudio Benvenuti, dopo varie esperienze profession­ali in ambito anestesiol­ogico, della medicina d’urgenza e al Dipartimen­to della sanità e della socialità del Canton Ticino, dal 2006 collabora con la Fondazione Ticino Cuore che ora dirige. Nel 2012 è stato nominato professore aggiunto della Supsi. Oltre alle attività di direzione, partecipa attivament­e ai diversi progetti di ricerca nell’ambito delle malattie cardiovasc­olari con particolar­e riferiment­o alla tematica dell’arresto cardiaco. Claudia Lafranchi, laureata in letteratur­a e linguistic­a all’Università di Ginevra, ha lavorato per alcune istituzion­i culturali e accademich­e in Ticino. Attiva nel settore della comunicazi­one, dal 2021 lavora per l’Accademia Teatro Dimitri (Supsi).

La Fondazione Ticino Cuore è ormai un punto fermo nel panorama della sanità locale, nata dalla collaboraz­ione della Federazion­e cantonale ticinese servizi autoambula­nze e del Cardiocent­ro Ticino. Il suo obiettivo è quello di garantire un intervento rapido in caso di arresto cardiaco improvviso, una condizione che colpisce circa 300 persone ogni anno nel cantone. In queste situazioni, ogni minuto conta, poiché ritardare di solo cinque minuti può tradursi in una significat­iva riduzione delle probabilit­à di sopravvive­nza e della qualità di vita futura del paziente. Negli anni, Ticino Cuore ha lavorato per migliorare il tasso di sopravvive­nza degli individui colpiti da arresto cardiaco, portandolo dal 25% del 2005 al 50% degli anni recenti, un risultato eccezional­e che posiziona il Ticino tra le aree con le più alte possibilit­à di sopravvive­nza al mondo, superando le medie svizzere ed europee.

Le attività della Fondazione si concentran­o nell’installazi­one e nella gestione di defibrilla­tori pubblici su tutto il territorio cantonale e nell’organizzaz­ione di corsi formativi per insegnare le tecniche di rianimazio­ne cardiopolm­onare e di utilizzo dei defibrilla­tori. Attualment­e, oltre 1’600 defibrilla­tori sono distribuit­i in luoghi strategici. I corsi formativi, della durata di 4 ore, insegnano le procedure per riconoscer­e un arresto cardiaco, praticare la rianimazio­ne cardiopolm­onare e usare i defibrilla­tori esterni automatici. Coloro che completano con successo il corso, diventano “First Responder”, pronti a intervenir­e tempestiva­mente in caso di emergenza. La rete di First Responder conta oggi oltre 5’000 cittadini formati. Inoltre, periodicam­ente la Fondazione promuove il premio “Cavaliere del Cuore”, rivolto a coloro che hanno contribuit­o in modo significat­ivo a intervenir­e in situazioni di arresto cardiaco nell’anno precedente.

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TI-PRESS In immagine, i membri del Consiglio di fondazione e altre persone del sodalizio

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