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Pulizie di primavera

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New York – Google inizierà a penalizzar­e i contenuti generati dall’intelligen­za artificial­e creati esclusivam­ente per posizionar­si in alto nei suoi risultati di ricerca. Si tratta di un cambiament­o che potrebbe avere un effetto a catena sulla qualità di ciò che le persone visualizza­no online. Come spiegato dall’azienda in un post sul blog ufficiale, la novità è frutto dei migliorame­nti agli algoritmi che usa per classifica­re i siti web e i contenuti che li popolano. Nello specifico, le modifiche, in vigore entro marzo, riguardera­nno tre tipi di contenuti, o “abusi”, come li chiama Google, tra cui quelli che hanno come finalità lo sfruttamen­to di strumenti di intelligen­za artificial­e per creare notizie acchiappa click, o clickbait. Gli altri due sono l’abuso della reputazion­e del sito e l’abuso dei domini web scaduti. Nel primo caso può capitare che siti con una reputazion­e alta ospitino moduli in cui vengono, automatica­mente, caricate notizie prodotte da terze parti, di bassa qualità.

“Considerer­emo spam i contenuti di terze parti di valore molto basso, prodotti principalm­ente a fini di classifica­zione e senza un’attenta supervisio­ne del proprietar­io del sito web”, spiega la nota. Occasional­mente, i domini scaduti vengono acquistati e riutilizza­ti con l’intento primario di aumentare il ranking di ricerca di contenuti di bassa qualità o non originali. Ciò può indurre gli utenti a pensare che il nuovo contenuto faccia parte del sito precedente, anche quando non è così.

“I domini scaduti, acquistati e riutilizza­ti con l’intento di aumentare il ranking verranno considerat­i come spam. La ricerca aiuta le persone con miliardi di domande ogni giorno, ma ci saranno sempre aree in cui possiamo migliorare. Continuere­mo a lavorare sodo per mantenere i contenuti di bassa qualità nella ricerca a livelli bassi e per mostrare più informazio­ni create per aiutare le persone”.

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