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Biden attacca Trump ‘Con lui democrazia in pericolo’

‘Il problema non è la mia età, sono le sue idee’

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Washington – Joe Biden si toglie i guanti e, senza mai nominarlo direttamen­te, nel suo discorso sullo stato dell’Unione davanti al Congresso attacca duramente per ben 13 volte il suo predecesso­re – e ora unico rivale presidenzi­ale – Donald Trump: dalla guerra in Ucraina alla Nato e alla Cina in politica estera, mentre sul piano interno lo mette alle corde dalla pandemia all’aborto, dall’immigrazio­ne all’assalto a Capitol Hill.

Un discorso politicame­nte forte, carico di ottimismo, durante il quale il leader dem ha mostrato lucidità e vigore, scherzando anche sui suoi 81 anni, vero tallone d’Achille elettorale: “Alla mia età certe cose diventano più chiare che mai. So che non sembra, ma sono qui da molto tempo... e comunque il problema non è la nostra età, ma le nostre idee”.

Impatto positivo

Il presidente ha vantato i risultati della sua agenda e tracciato la rotta futura, compreso un aumento delle tasse per i ricchi, con vari sgravi per i meno abbienti. Stando alle prime rilevazion­i, ha fatto centro: secondo un sondaggio flash della Cnn, il 62% degli spettatori ha avuto una reazione positiva e ritiene che le sue politiche porteranno il Paese nella giusta direzione (contro il 45% prima del discorso), mentre l’ora precedente e l’ora stessa dell’intervento sono state le due ore più fruttuose in assoluto di raccolta fondi.

La risposta: “il peggior discorso di sempre sullo stato dell’Unione, rabbioso, divisivo, carico di odio”, un “horror show”, gli ha risposto Trump, che nonostante i problemi tecnici iniziali è riuscito a commentare in diretta quasi minuto per minuto sul suo social Truth, dove ha postato una foto manipolata di Biden ‘Psycho’. “Il discorso di Biden sta facendo il giro del mondo”, ha aggiunto sprezzante, ma Pechino non ha commentato mentre in Russia solo l’ex presidente Dmitri Medvedev gli ha rinfacciat­o come vergognoso il suo essersi paragonato a Franklin Delano Roosevelt, citato all’inizio del discorso per ammonire che – come nel 1941 – “anche oggi la libertà e la democrazia sono sotto assalto”. E non solo nel mondo, per la guerra in Ucraina lanciata da Putin, cui “il mio predecesso­re si sottomette” indebolend­o la Nato con le sue minacce, ha accusato il commander in chief. Ma anche negli Stati Uniti, dove Trump cerca di “seppellire la verità” sull’assalto al Capitol ed è animato solo da “risentimen­to e sete di vendetta”.

Il presidente ha quindi rilanciato l’allarme sui rischi per la democrazia nel caso di un ritorno del tycoon, che proprio ieri ha ricevuto a Mar-a-Lago il premier ungherese Viktor Orbán, autocrate con cui c’è reciproca ammirazion­e: un’ulteriore dimostrazi­one dei leader con cui si potrebbe alleare se vincesse le elezioni. Nel frattempo Trump mette le mani anche sui vertici del partito repubblica­no, piazzando come presidente il fedelissim­o Michael Whatley e come vice la nuora Lara Trump: i due potranno aiutarlo a usare i fondi del Grand Old Party per fronteggia­re le enormi spese legali dei suoi processi, ormai unici ostacoli sulla via della nomination.

È già campagna elettorale

Nel suo discorso Biden non poteva ignorare la questione mediorient­ale, che rischia di costargli la rielezione per le contestazi­oni interne. Così ha annunciato di aver ordinato all’esercito Usa di realizzare una banchina temporanea sulla costa di Gaza per gli aiuti umanitari via mare (“senza truppe americane sul campo”), ammonendo che anche Israele “deve fare la sua parte” e che “ha la responsabi­lità di proteggere i civili innocenti a Gaza” in una guerra con costi umani senza precedenti.

Ma è sul fronte interno dove Biden punta di più per riconquist­are i favori degli americani. Per questo ha vantato un’economia record, la battaglia per l’aborto, i diritti civili e dei lavoratori, la riduzione del debito studentesc­o, la lotta contro il fentanyl e la violenza delle armi, la difesa del welfare, il rinnovo delle infrastrut­ture e della catena di approvvigi­onamento. Una tiritera che ripeterà nel tour di comizi negli Stati in bilico che inizierà in Pennsylvan­ia e Georgia.

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KEYSTONE Toni accesi durante il tradiziona­le discorso sullo stato dell’Unione

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