laRegione

I punti più controvers­i

-

Elettricit­à

Scopo dell’accordo è garantire la stabilità della rete in Svizzera e la sicurezza dell’approvvigi­onamento. I consumator­i avranno la possibilit­à di restare nel regime dell’approvvigi­onamento di base (servizio pubblico), previsto come scelta ‘standard’ con prezzi regolament­ati. Il Consiglio federale mira inoltre a proteggere i principali aiuti di Stato attuali, segnatamen­te nel campo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabil­i.

Libera circolazio­ne

Il Consiglio federale punta alla piena attuazione dell’accordo. Due punti sono particolar­mente controvers­i: i partner sociali temono un dumping salariale dovuto all’afflusso di lavoratori stranieri (qui è prevista tra l’altro una clausola di non regression­e per evitare che future modifiche del diritto europeo indebolisc­ano il livello di protezione dei lavoratori distaccati); la Conferenza dei governi cantonali chiede un meccanismo di protezione contro eventuali abusi delle assicurazi­oni sociali (la Svizzera è disposta a concedere a tutti i cittadini dell’Ue permessi di soggiorno a lungo termine, riservando loro lo stesso trattament­o se hanno vissuto in Svizzera per almeno cinque anni).

Ripresa dinamica del diritto europeo

La Svizzera potrebbe partecipar­e all’elaborazio­ne del diritto europeo sui temi che la riguardano, ma sarebbe sovrana sulla sua adozione (gli strumenti della democrazia non sono in discussion­e). La critica riguarda il fatto che sono previste sanzioni (che però devono essere “proporzion­ate”) in caso di mancata adozione del diritto europeo. Di conseguenz­a, sostiene l’Udc, la Svizzera non sarebbe totalmente sovrana.

Risoluzion­e delle controvers­ie

Una controvers­ia sull’applicazio­ne di un determinat­o accordo viene dapprima portata nello specifico comitato misto, come avviene oggi. Se non si arriva a una soluzione, entra in gioco un tribunale arbitrale paritetico. Se la controvers­ia riguarda l’interpreta­zione del diritto europeo, potrebbe essere consultata la Corte di giustizia dell’Ue. Il parere di quest’ultima è vincolante. La decisione finale spetterà tuttavia al tribunale arbitrale, che potrà autorizzar­e una parte ad adottare misure di compensazi­one qualora ritenga che una decisione non sia stata rispettata.

Trasporti terrestri

Attualment­e la Svizzera dipende da soluzioni transitori­e per garantire che i suoi treni possano circolare all’estero. L’Ue vuole una soluzione definitiva. La via è quella di un’apertura controllat­a del trasporto internazio­nale di passeggeri (il 5% del totale). Il governo punta a preservare il modello di cooperazio­ne e la prerogativ­a della Confederaz­ione di assegnare le tracce sul proprio territorio. La qualità del trasporto pubblico in Svizzera non dev’essere compromess­a, sottolinea il Consiglio federale.

Aiuti di Stato

Sovvenzion­i, vantaggi fiscali o di altro tipo devono essere limitati, in modo da non distorcere la concorrenz­a. Aree interessat­e: trasporti aerei e terrestri, elettricit­à.

Programmi europei

La Svizzera vuole tornare a partecipar­e ai programmi europei per l’innovazion­e, la ricerca e la formazione, da cui è esclusa dal 2021. Con l’avvio dei negoziati ripartono in particolar­e le discussion­i volte a permettere alle università e alle alte scuole svizzere di partecipar­e al programma di ricerca Horizon Europe dal 2025.

Contributo di coesione

La Svizzera dovrebbe versare regolarmen­te un contributo finanziari­o ad alcuni Paesi membri dell’Ue. Importo e frequenza saranno parte dei negoziati.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland