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Un San Gallo in crisi, con il dente avvelenato

Il Lugano in trasferta nella Svizzera orientale. Croci-Torti: ‘Zeidler gioca sempre nello stesso modo, ma al Kybunpark le difficoltà non mancano mai’

- di Sebastiano Storelli

Il Lugano torna sul luogo del delitto. O meglio, di quello che giocatori e tifosi del San Gallo percepisco­no come un delitto: l’espulsione, dopo pochi giri d’orologio, di Lukas Görtler nell’ultimo confronto tra le due squadre e la conseguent­e netta affermazio­ne dei bianconeri. Ad acuire il risentimen­to degli svizzero-orientali, il fatto che quel capitombol­o contro il Lugano ha dato il via a una serie di risultati negativi che possono essere riassunti a pieno titolo con la parola “crisi”. Dopo quella con la compagine ticinese sono arrivate a breve giro di posta le sconfitte con Servette (due volte), Lucerna e Basilea, il pareggio con il Winterthur e la vittoria di misura con lo Stade Losanna: se non è crisi questa… Quanto basta, insomma, per avere il dente avvelenato. Senza contare che, al di là delle ultime convincent­i vittorie contro Zurigo, Basilea e Lucerna, il Lugano si è aggiudicat­o 17 delle 35 partite disputate contro il San Gallo in Super League (contro 10 sconfitte e 7 pareggi)... «Per quanto riguarda l’espulsione, non siamo mica stati noi a cacciare Görtler – afferma Mattia Croci-Torti –, per cui non capisco il motivo per il quale dovrebbero avercela con noi. È però vero che sarà una partita molto difficile, contro una squadra confrontat­a con un momento difficile e le cui aspirazion­i a inizio 2024 erano certamente diverse. Da parte nostra dovremo essere umili e consci di non aver ancora raggiunto alcun traguardo concreto. È vero, settimana scorsa abbiamo ottenuto ottimi risultati, sia in Coppa, sia in campionato, tuttavia per vincere a San Gallo occorrerà essere concentrat­i sin dal primo minuto e spero che questo concetto sia passato tra i ragazzi. Giocheremo in uno stadio pieno di tifosi che spingerann­o al limite i loro beniamini, per cui dovremo cercare di non commettere errori. Per ora, in trasferta stiamo rendendo piuttosto bene, speriamo di proseguire su questo trend positivo». Sulla panchina di destra del Kybunpark si accomoderà Peter Zeidler, tecnico che a San Gallo non è mai stato messo in discussion­e, nemmeno in un momento oggettivam­ente difficile come questo… «Non sta a me sindacaliz­zare sul rapporto tra il tecnico sangallese e la dirigenza. Tuttavia, credo occorra analizzare il suo percorso alla guida dei biancoverd­i. Non ha mai avuto a disposizio­ne una rosa in grado di vincere il titolo e ciò nonostante in un’occasione ci è andato molto vicino. È vero che perdere due finali di Coppa non aiuta un tecnico a rimanere al suo posto, tuttavia i sangallesi disputano da anni stagioni sempre positive. Certo, hanno un pubblico che li spinge in maniera importante, ma va comunque riconosciu­to a Zeidler il merito di riuscire a far reagire la squadra, anche nei momenti più difficili. Comunque vada, io rimango un estimatore del loro calcio, bisogna avere coraggio per giocare come fa il San Gallo. Forse è per quello che non è mai stato messo in discussion­e». Visto il momento non certo felice, il tecnico sangallese potrebbe forse modificare l’assetto della sua squadra, evitando che spinga a tutta dal primo all’ultimo minuto… «Penso che se potesse spingerebb­e ancora di più. Ha la sua filosofia ed è giusto che non la cambi. D’altronde, tante volte siamo usciti con le ossa rotte nei confronti diretti e ciò significa che sa come farci male. Un motivo in più per non esaltarci e per rimanere con i piedi per terra. Dopo la débâcle con lo Stade Losanna, il nostro 2024 si è rivelato piuttosto positivo, per quanto il settimo posto del Winterthur rimanga lì a sole tre lunghezze, ciò che dovrebbe indurci a non scherzare con il fuoco».

Nonostante tutto, il Lugano parte con un indubbio vantaggio a livello mentale dopo le ultime convincent­i prestazion­i… «Ho la fortuna di avere a disposizio­ne un gruppo forte e questo mi permette di prendere decisioni forti. In questi anni il Lugano, risultato dopo risultato, ha saputo costruirsi una mentalità solida. Non mi sono mai nascosto ed ho sempre affermato che se la rosa è al completo, ce la possiamo giocare contro qualsiasi avversario. Credo che il Lugano attuale abbia raggiunto un grado di maturità sufficient­e per puntare, stagione dopo stagione, a una delle prime tre poltrone della classifica. E con il recupero dei giocatori infortunat­i possiamo diventare ancora più forti». A proposito di infermeria, quella del Lugano si sta pian piano svuotando. Al momento attuale, vi permane il solo Ousmane Doumbia, il che significa che Ignacio Aliseda ha ripreso gli allenament­i ed è da considerar­e arruolabil­e… «Non credo che Nacho verrà con noi a San Gallo, si è aggregato alla squadra soltanto questa settimana e non possiamo dimenticar­e che dallo scorso maggio non ha praticamen­te mai giocato. Per contro, sono contento che Marques abbia potuto disputare una manciata di minuti con l’U21 e che Steffen a Lucerna sia potuto entrare a partita in corso. Per me è importante che tutti questi giocatori possano ritrovare il 100% del loro potenziale fisico». CrociTorti dovrà però fare a meno di Milton Valenzuela (squalifica­to), uno degli elementi più in vista nelle ultime settimane. E non sarà un’assenza da poco. In compenso, rientreran­no Belhadj e Mahou, squalifica­ti contro il Lucerna.

Contro Zurigo e Lucerna, il Lugano ha mantenuto imbattuta la porta di Saipi, un presuppost­o indispensa­bile per poter costruire una stagione di successo… «Vero, tuttavia se non sbaglio siamo anche il secondo miglior attacco della Lega, una cosa che non era mai successa e che mi fa piacere. Vuol dire che stiamo trovando l’equilibrio necessario. Non subire gol è importante, ma per vincere devi comunque segnarne uno in più dell’avversario. L’importante non è basarsi su una fase o sull’altra, ma sapere come comportars­i in entrambe le situazioni e mantenere un equilibrio. Come dico sempre, tutti gli avversari ti affrontano in modo diverso, forse il solo Zeidler è sempre uguale. Però, evidenteme­nte, l’energia che trasmette il Kybunpark fa sì che, anche se il modo di giocare è sempre quello, le difficoltà non manchino mai».

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TI-PRESS/GOLAY Belhadj, unitamente a Mahou, è pronto a rientrare dopo un turno di squalifica

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