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Cinque e più sensi alla Domus Poetica

- B.D.

La copertina del flyer è un disegno a carboncino di Nicolas Darrot. S’intitola ‘Salty Glider’, dove ‘salty’ (salato) è il mare e ‘glider’ (aliante) il minuscolo velivolo che affronta l’onda di quella che pare una tempesta perfetta. Più ottimistic­amente, «ali aperte che paiono un abbraccio, nell’atto di libertà che è volare. Però sì, l’incognito è scuro». Parole e sensazioni di Sara Pellegrini, direttrice del Circolo di cultura di Bellinzona che da oggi fino al 7 dicembre (al netto di un paio di eventi speciali di prossimo annuncio) propone ‘In tutti i sensi’, tema dell’edizione 2024. Segue alla ‘Carte Blanche’ concessa lo scorso anno agli artisti per celebrare il decennale della presidenza di Pellegrini negli spazi della Domus Poetica di via Alberto di Sacco 4, dove l’associazio­ne ha sede dal 2016.

Coreografo aggiunto

A modo suo, anche quella di quest’anno è una carte blanche (ma a tema), affidata a ognuno dei componenti del comitato, a prendersi in carico uno dei cinque sensi con relativa proposta culturale, più i sensi aggiuntivi identifica­ti da Rudolph Steiner, ‘coreografo’ aggiunto. La stagione, da un’idea di Monica Sciarini, si chiama ‘In tutti i sensi’ e comincia dal gusto, oggi alle 17, con i vini naturali e le fermentazi­oni di Anna Maspoli e Luca Locatelli di Manimatte. Il 14 aprile, l’udito ‘spirituale’ della musicista Daniela Beltramine­lli si tradurrà nel ‘Oh quam mirabilis est’, il canto della rivelazion­e di Hildegard Von Bingen eseguito dall’Ensemble Il Codirosso, completato da Lorenzo D’Erasmo. La vista, il 4 maggio, è nelle mani dell’artista e filosofo Matthieu Gafsou in dialogo con il suo gallerista, quel Christian Egger che di norma cura le mostre del Circolo, qui a raccontare il fotografo tramite videoproie­zioni.

Il 25 maggio, la danza è la madre dell’equilibrio (qui inteso anche come senso) nei 4 assoli di Sun-Hi Savina-Capra, 14enne figlia di Mi Jung Manfrini-Capra, che cura le introduzio­ni poetiche alla performanc­e di colei che vuol essere la sua erede artistica. Giugno è il mese del linguaggio, anch’esso un senso preciso per Steiner, e sabato 8 Guido Pedrojetta, già professore di letteratur­a italiana all’Università di Friborgo, analizza ‘Sotto il sole giaguaro’ all’interno della conferenza ‘Olfatto, gusto e udito secondo Italo Calvino’. Il 7 settembre il senso del calore, con il suo caldo del violoncell­o di Nicola Tallone in ‘Fuoco, musica e poesia’. Il 19 ottobre, chi meglio di un filosofo potrebbe spiegare il senso del pensare nell’incontro ‘I sensi come via di senso: l’apertura delle porte della percezione’, la conferenza di Romano Màdera, filosofo e psicanalis­ta.

Il 30 novembre, l’olfatto nella conferenza/performanc­e di Anna D’Errico, neuroscien­ziata e performer indipenden­te; il 7 dicembre, il senso del movimento per Francesca Sproccato, ‘Tra ascolto collettivo e atmosfere immersive’ che Bellinzona ha vissuto al Museo Villa dei Cedri e Lugano invece alla ‘Regionale’. Non ha ancora una data il senso del tatto, in fase di definizion­e con i due monaci del Plum Village fondato dal monaco vietnamita Thich Naht Hanh, attesi per l’incontro ‘Insegnaci a camminare’. E così la versione di ‘Microwalse­r’ di Opera retablO, spettacolo visto in febbraio al Sociale, adattata alla sala del Circolo e di prossimo annuncio.

Esistere

Il Circolo di cultura di Bellinzona torna il fine settimana e non più di giovedì, per agevolare i molti luganesi e locarnesi, e con un bilancio che riporta ai giorni del Covid: «Abbiamo sempre il nostro pubblico, ma passata la pandemia tanta gente non è più tornata». Pellegrini preferisce pensare che «si sia ritrovato quel senso, piacevole, di ‘chez-soi’». Gli ingressi restano contenutis­simi: «La tassa serve a far capire che esisti, ma anche la partecipaz­ione ci dà il senso di esistere come Circolo, perché lo sforzo economico è grande». E visto che è di sensi che si parla, il senso della stagione sta anche nelle parole del biologo naturalist­a Daniel Lumera, impresse sul retro del flyer: “Indipenden­temente dalle oscillazio­ni della vita, mi siedo e celebro l’esistenza attraverso il silenzio e l’ascolto. La disciplina è devozione, dedizione, passione e amore. È questo che auguro a ognuno: di imparare ad ascoltarsi. E di avere il coraggio di seguirsi”. In tutti isensi.

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GALERIE C NEUCHÂTEL Matthieu Gafsou, de la Série ‘H+’

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