Digione - Montbard/Fontenay
Meglio un castello dove si racconta di orge e intrecci amorosi alla corte di Luigi XIV o arrivare per le 17 all’austera Abbazia di Fontenay? In partenza, il dubbio era legittimo: lasciando la bella Digione per approdare nella malinconica e triste Montbard, sapevamo che la ricchezza dei siti da visitare fosse enorme, tutta racchiusa però nella parte finale del percorso. Eppoi c’era Vercingetorige. Come avremmo potuto ignorarlo passando accanto al Mont Auxois, l’antica Alésia, dove la Gallia si ribellò a Giulio Cesare con una feroce battaglia persa, quella che decretò l’inizio della dominazione romana in Francia? Bastava una deviazione a Venarey-les-Laumes per cogliere due piccioni con una fava: visitare il castello di Bussy-Rabutin, dove il licenzioso conte Rabutin scrisse le famose Histoire Amoureuse des Gaules, e riallacciare nel contempo il filo della Storia e dei nostri studi con il De bello gallico. Abbiamo scelto il Medioevo e Medioevo sia. Non facile però arrivare per le 17 a Fontenay con quei nuvoloni minacciosi all’orizzonte. Intanto, usciti da Digione ci lasciamo cullare dalle invitanti sponde sabbiose del Lago Kir, la spiaggia dei digionesi nei giorni di festa, scartando però la tentazione di fermarci qui. Montbard e Fontenay distano più di 100 km. Per fortuna troviamo subito la voie verte V51 tracciata lungo il Canale di Borgogna. L’agganciamo a Plombières-lès-Dijon, una bella striscia asfaltata in mezzo al verde. Un paradiso della bicicletta reso possibile grazie all’ingegno di chi realizzò secoli fa questa mastodontica opera fluviale che richiese quasi 200 anni di progettazione e 376 chiuse per superare un dislivello di 300 metri. Lavori iniziati nel 1696, ma solo nel 1832 il primo battello partito da Parigi poté raggiungere Digione. Un tempo comunque inferiore a quanto impiegherà il Canton Ticino per realizzare delle vie ciclabili anche solo lontanamente simili a questa voie verte V51 inaugurata nel 2003. Bella la ciclabile, ma decidiamo di abbandonarla dopo 30 km per visitare il castello di Commarin, un edificio medievale costruito sul modello di quello di Chantilly. Ci siamo complicati la vita. Saliscendi piacevoli, immersi nella campagna, ma, castello a parte, disseminati nel nulla. Un violento acquazzone ci ha obbligati a riprendere la direzione del Canale di Borgogna proprio a Pouilly-en-Auxois, il punto altimetrico più elevato e spettacolare del canale, superato dalle imbarcazioni grazie a un tunnel sotterraneo, ma anche il villaggio con il più alto numero di hotel e ristoranti della regione. Ce n’è perfino uno consigliato dalla Guida Michelin, ma considerando la nostra condizione di naufraghi del pedale optiamo per l’Hotel du Commerce, semplice, ma con una bella veranda-ristorante. Disavventura già dimenticata, mancano però 60 km a Fontenay. Fortunatamente il canale con la sua bella e scorrevole véloroute consente velocità elevate. Un rapido saluto da lontano a Vercingetorige e al conte Rabutin e via spediti fino a Nogent-lès-Montbard a 5 km da Montbard. Deviazione a destra direzione Fontenay. Mancano pochi minuti alle 17. Ce l’abbiamo fatta e ci immergiamo nella storia di
San Bernardo di Chiaravalle, dei fratelli Montgolfier e della famiglia Aynard, attuali proprietari dell’Abbazia.