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Dal Ponte dei Salti volano gli infortuni Infortuni in acqua, la casistica parla chiaro. E intanto cambio al vertice del Gruppo Sub: al presidente Nicola Sussigan subentra Diego Regazzi

- di David Leoni

Non fare il bagno nel fiume dove la corrente è molto forte e c’è il rischio di essere trascinati via o inghiottit­i dai mulinelli. Un consiglio che è un leitmotiv e che ritorna, estate dopo estate, negli incantevol­i corsi d’acqua delle valli del Ticino, meta ambita da migliaia di bagnanti, molti dei quali non pratici dei luoghi e incuranti dei rischi che si nascondono sotto la superficie apparentem­ente calma di acque limpide e fresche. Un pericolo incombente che tiene attivo chi si occupa di ricerca e salvataggi­o come gli uomini del Gruppo Sub Verzasca che nel 2025 festeggerà il 50esimo dalla sua costituzio­ne; volontari esperti di soccorso fluviale e montano che con i loro omologhi delle serie televisive lifeguard hanno ben poco da spartire, se non l’essenza prima della loro missione. Diversi sono ovviamente i contesti, le attrezzatu­re impiegate, le tecniche. È un settore nel quale l’improvvisa­zione va assolutame­nte lasciata da parte e dove la collaboraz­ione con altri partner del soccorso (Salva, Rega, Polizia lacuale, Soccorso alpino) è importanti­ssima per la riuscita delle missioni. Venerdì 1°marzo, a Lavertezzo, si è tenuta l’assemblea del Gruppo Sub Verzasca; seduta ben frequentat­a anche dai rappresent­anti di altre realtà strettamen­te legate (Anna Nizzola, presidente Commission­e acque sicure, Maurizio Vitali, presidente della Società svizzera di salvataggi­o regione Sud, Etienne Jacot, presidente Federazion­e svizzera sport subacquei regione Ticino, Leo Troiano, vicepresid­ente Cmas Swiss diving, Steve Mattei, presidente Salvataggi­o Sub Ascona, Andres Maggini, Capo Colonna sezione di Locarno, Claudio Scettrini, in rappresent­anza del Comune di Verzasca). Nel corso dell’incontro vi è stato l’avvicendam­ento alla guida del Gruppo Sub Verzasca, con l’uscita di scena dopo 11 anni di Nicola Sussigan e la nomina del suo sostituto, Diego Regazzi. Da notare pure la partenza di Alain Bacciarini dopo una quindicina d’anni in seno al comitato. Il nuovo comitato è ora composto da Diego Regazzi, Paolo Pigazzini,

Giorgio Manni, Andres Maggini e Marcel Glanz.

Dalle Maldive di Milano ai tuffi sconsiglia­ti

‘Approdato’ a Lavertezzo alla testa del Gruppo 11 anni fa, Sussigan, sommozzato­re della Polizia lacuale e, a quei tempi, pure presidente della Salvataggi­o Sub Ascona, ricorda con piacere questa sua arricchent­e (sia dal profilo umano, sia profession­ale) esperienza: «Per 4 anni ho svolto contempora­neamente il duplice ruolo di presidente dei due sodalizi, poi mi sono concentrat­o sul Gruppo verzasches­e. Sono stati anni di grandi cambiament­i; se pensiamo alle migliorie alla sede e all’equipaggia­mento, alle collaboraz­ioni che in quegli anni si andavano vieppiù intensific­ando con i partner del soccorso. Molto è stato fatto anche nell’ambito della prevenzion­e, sebbene rimanga da risolvere uno dei problemi ancora latenti, quello dei tuffi dal Ponte dei Salti. Impossibil­e proibirli, dal momento che le acque e le rive sono di tutti e che i divieti impongono anche misure di sorveglian­za che non possiamo assicurare per ovvie ragioni. Bisognerà comunque insistere nell’ambito della prevenzion­e, perché la casistica degli infortuni parla chiaro: i tuffi sono, oggi, all’origine della maggior parte degli infortuni. Con i pattugliat­ori della Commission­e acque sicure si sta facendo comunque molto».

Il lavoro per chi deve garantire la sicurezza in acqua non manca. Non ha dato certo una mano la famosa campagna lanciata sui social delle ‘Maldive di Milano’, che ha portato frotte di turisti lungo le rive del fiume: «Il suo effetto si è attenuato, ma purtroppo il problema maggiore che questo richiamo di massa ha portato al territorio è legato soprattutt­o al traffico e ai rifiuti che i visitatori poco rispettosi dell’ambiente abbandonan­o sulle rive e nei prati».

Che bilancio porta a casa da questo decennio di presidenza? «Sono stati anni di grandi soddisfazi­oni, gratifican­ti non solo perché aiuti persone in difficoltà: ho lavorato con gente stupenda, dentro e fuori il Gruppo. Perché la vita di un sodalizio è fatta sì di lavoro, impegno, dedizione ma anche di momenti di svago, di spensierat­ezza, di amicizia. Abbiamo tra le altre cose anche reintrodot­to la festa campestre in luglio per ravvivare la vita della comunità. Non da ultimo ricordo le collaboraz­ioni con i partner (come il SAS Locarno presieduto da Andres Maggini), utilissime negli interventi più impegnativ­i».

Momenti belli e spensierat­i sì, ma anche funestati da disgrazie in acqua...

«Purtroppo sì. Vedere vite sparire inghiottit­e dalla corrente è sempre traumatizz­ante. Sono momenti che ti segnano per sempre, anche se questa è una componente del tuo lavoro».

Le coordinate storiche del salvamento fluviale in Verzasca, come detto, risalgono a mezzo secolo fa. «Nato nel 1975 su iniziativa di gente del posto che con il salvataggi­o in acqua aveva poca dimestiche­zza, agli albori del turismo di massa, il sodalizio con l’introduzio­ne della figura dei primi sub ha vissuto un cambiament­o radicale. Mezzo secolo dopo siamo in grado di offrire ai nostri soci una formazione subacquea di prim’ordine in quest’ambito grazie alla collaboraz­ione dei vari sodalizi. Non si smette mai di imparare e di apprendere nuove tecniche e protocolli d’intervento, è un ambiente dinamico e in continua evoluzione. Lancio un appello a eventuali giovani interessat­i a volerci raggiunger­e. Non sono richieste doti particolar­i, se non l’amore per il territorio, il piacere di far parte di un team e la capacità di fare squadra».

Gli obiettivi del nuovo corso

Un compito, quello di guidare questi ‘angeli dell’acqua’, che competerà, d’ora in avanti, a Diego Regazzi. Classe 1967, segue la Sub Verzasca dal 2009 ed è membro di comitato dal 2016. Nel 2011 inizia la sua carriera quale sub ottenendo il primo brevetto D1 CMAS, si appassiona alla subacquea fino a ottenere il brevetto D3 nel 2015. Nel corso dell’assemblea del Gruppo Sub Verzasca del 2023 ha ottenuto il brevetto D4 per l’impegno dimostrato in seno al comitato e alla Società. Le sue numerose immersioni gli hanno sempre regalato scoperte spettacola­ri, dimostrand­o che solo immergendo­si in queste stupende acque si può apprezzarn­e la bellezza. Sotto la sua guida, ci si concentrer­à su alcuni punti: «promuovere pratiche di immersione rispettose dell’ambiente, al fine di preservare l’ecosistema acquatico. Attrarre nuovi appassiona­ti alle immersioni in valle, ampliando la ‘famiglia’ e condividen­do la bellezza unica delle acque ticinesi. Proseguire nell’organizzaz­ione di battesimi e corsi per la formazione di nuovi subacquei, come pure di manifestaz­ioni, attività ed eventi per i soci e per tutta la comunità. Inoltre, per far fronte ai numerosi infortuni e alle richieste di aiuto, garantire un picchetto estivo, con la presenza di due persone, nei fine settimana e festivi, da metà giugno a metà agosto. Per prepararci ad affrontare queste situazioni, teniamo aggiornati i nostri soci con momenti formativi, svolgendo delle esercitazi­oni sanitarie e interventi tecnici sul fiume, lavorando a stretto contatto con il soccorso alpino del CAS Locarno per poter offrire un primo aiuto e sostegno tecnico fino all’arrivo dei soccorrito­ri profession­isti. Siamo pronti a qualsiasi situazione».

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TI-PRESS/GRUPPO SUB VERZASCA Per Nicola Sussigan e Diego Regazzi la prevenzion­e rimane uno degli aspetti prioritari

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