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A Como si fa sempre meno spesa: consumi in calo

- M.M.

Scontrini della spesa in picchiata lo scorso gennaio. A Como, rispetto allo stesso mese del 2023, i consumi sono calati dell’8,6%. Percentual­e da primato regionale, considerat­o che il valore medio della spesa in Lombardia è cresciuto del 7,4%. Alle spalle di Como troviamo Pavia, Mantova e Monza. Sotto la media regionale Sondrio, Lecco e Varese. Nel comasco il calo più accentuato lo si è registrato nel carrello della spesa. Questo perché l’inflazione riferita agli alimentari continua a essere alta, essendo poco sotto il 10%, per cui i prezzi non scendono. Anche la stagione dei saldi non ha dato i risultati sperati.

A Como, fa sapere Confcommer­cio, è andata delusa l’attesa della clientela ticinese, che comunque continua a essere sostenuta nella grande distribuzi­one. Non abbastanza però per bilanciare il calo dei consumi dei comaschi. A beneficiar­e dei turisti della spesa rossocroci­ati sono principalm­ente i supermerca­ti a ridosso del confine. Strutture commercial­i che guardano al futuro con ottimismo. Lo conferma il fatto che i supermerca­ti continuano a crescere come funghi. Dall’inizio dell’anno ne sono stati aperti due, uno a Olgiate Comasco, l’altro a Villaguard­ia, comune dove nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per la costruzion­e di un nuovo supermerca­to. Idem a Como, a ridosso dell’uscita dell’autostrada.

L’ottimismo deriva anche dal fatto che dallo scorso 1° febbraio, la soglia minima di spesa per il rimborso dell’Iva è scesa da 154 a 79 euro. Una Tax free più che dimezzata che consente ai turisti, compresi quelli del carrello della spesa, e quindi non solo coloro che frequentan­o boutique e gioielleri­e, di beneficiar­e del rimborso dell’Iva, che tradotto in soldoni significa uno sconto del 22% sul prezzo indicato nello scontrino.

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