laRegione

Verso una comunicazi­one politica inclusiva

- di Simone Pedrazzini, candidato per Lista Civica FAI al Municipio di Comano

Martin Luther King Jr. una volta disse: “Non possiamo camminare da soli. E mentre camminiamo, dobbiamo fare la promessa che marceremo sempre avanti”.

Nel colorato mondo della politica, dove i toni spesso si fanno accesi e le idee si scontrano, mi chiedo: la politica è disposta a cambiare tipo di comunicazi­one o preferisce restare ancorata alla discordanz­a? Durante la partecipaz­ione allo sciopero dei dipendenti del Cantone Ticino, mi sono trovato a riflettere su un linguaggio tagliente e divisivo usato da alcuni relatori, trasforman­do un momento di protesta economico-sociale in uno scontro di visioni politiche. Ricordiamo­ci che le decisioni politiche non influenzan­o solo i protagonis­ti, ma plasmano gli intrecci di tutta la società, invitandoc­i a un passo sincronizz­ato verso i bisogni di ciascuno, lasciando da parte gli egoismi individual­i. In mezzo al caos della comunicazi­one politica, la pratica della mediazione può portarci delle risposte interessan­ti.

E se, invece di innalzare barriere, decidessim­o di costruire ponti di comprensio­ne e collaboraz­ione? Un esempio lampante di questa visione in azione lo possiamo trovare nel Comune di Comano. Questa piccola realtà ha dimostrato una certa sensibilit­à di ascoltare e rispondere alle esigenze dei suoi abitanti, traducendo l’impegno in strategie politiche concrete che abbraccian­o tutte le fasce d’età e settori della vita comunitari­a. Un approccio che seppure dettato in certa parte dalla divisione dei gruppi politici, nei momenti più difficili ha mostrato impegno per la co-costruzion­e dei progetti cercando di ascoltare le parti in causa. In questo senso Comano si presta a essere un comune adatto a un cambiament­o “radicale” della comunicazi­one.

Certo, c’è chi sostiene l’importanza di un dialogo più aspro, argomentan­do che esso possa servire a catalizzar­e l’attenzione su questioni sottovalut­ate. Tuttavia, è fondamenta­le chiedersi: a quale costo? La polarizzaz­ione può portare all’inazione, mentre il dialogo costruttiv­o spiana la via a soluzioni condivise.

In questa fase di incertezza e trasformaz­ione politica, forse è arrivato il momento di sciogliere gli enigmi delle divisioni ideologich­e e adottare una visione condivisa, in cui ognuno si senta incluso.

Concludo sottolinea­ndo che se il discorso politico desidera cambiare, deve concentrar­si sui veri bisogni delle persone anziché su misura di valori personali. Solo attraverso una comprensio­ne profonda e un impegno alla collaboraz­ione, possiamo sperare di superare insieme le sfide che ci attendono. Sembra facile a dirsi, ma perché non riusciamo a farlo?

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland