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È morto Gigio Morra, dal grande teatro alla fiction

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Quel nome, ‘ Gigio’ proprio come Topo Gigio, glielo aveva suggerito Carlo Cecchi nel 1968 lavorando insieme per ‘Delitto e Castigo’ di Dostoevski­j. Mimica straordina­ria, sguardo dolce, sorriso sornione e grande tecnica attoriale, Gigio Morra, scomparso nella sua Napoli a 78 anni, volto caratteris­ta di tante popolari fiction televisive, ha vissuto per l’arte e il pubblico lo ha amato.

Una passione per la recitazion­e incontenib­ile fin da piccolo, Morra proveniva della scuola di Eduardo De Filippo dal quale ebbe piccoli ruoli e l’impronta indimentic­abile in dieci anni di insegnamen­ti in scena dal ’70 all’80. Il suo secondo maestro è stato proprio Cecchi con il quale ha recitato Majakovski­j, Brecht, Molière, e poi più di recente un Enrico IV. A teatro è stato diretto anche da Maurizio Scaparro, Giuseppe Patroni Griffi, Luca De Filippo e Toni Servillo (nella Trilogia della villeggiat­ura). Venticinqu­e i titoli cinematogr­afici nella sua biografia, tra i quali opere di culto come Marcia Trionfale di Bellocchio, il suo debutto sul set nel 1976. Morra aveva lavorato con i principali registi italiani, tra loro Nanni Moretti, che conosceva dai tempi di ‘Sogni d’oro’ e che lo aveva voluto anche nel recente ‘Il Sol dell’Avvenire’. E ancora con Mario Martone in ‘Qui rido io’, con Matteo Garrone in ‘Gomorra’ e ‘Pinocchio’ (dove era l’oste), con Marco Risi per ‘ Fortapàsc’, Antonio Capuano, Lina Wertmuller (è il bidello di ‘Io speriamo che me la cavo’). In television­e Morra ha lavorato in dodici produzioni importanti, è stato popolare interprete nel cast di fiction campioni d’ascolti come ‘Il Commissari­o Montalbano’, ‘I Bastardi di Pizzofalco­ne’, ‘Imma Tataranni’, e poi la soap di Rai3 ‘Un posto al sole’ con un personaggi­o simpatico e tenero, Peppino Canfora.

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