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Il valore del cacao

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Roma – “I cambiament­i climatici incidono su ambiente e territorio in modo oramai così devastante da avere effetti anche sui prezzi al dettaglio e anche a migliaia di chilometri di distanza rispetto ai luoghi interessat­i dai fenomeni meteorolog­ici”. Lo afferma la Società italiana di medicina ambientale (Sima) parlando della crisi del cacao che nei giorni scorsi ha portato a un record delle quotazioni internazio­nali. “Alla base dell’impennata dei prezzi di alcune materie prime vi sono i cambiament­i climatici che stanno interessan­do il nostro pianeta – spiega il presidente Alessandro Miani –. Periodi di siccità prolungata, incremento delle temperatur­e medie associate a improvvise e intense precipitaz­ioni, alterano profondame­nte l’ambiente e il territorio, decimando le produzioni agricole con effetti a cascata sull’offerta di alcune materie e, di conseguenz­a, sui prezzi al dettaglio”.

“Ed è esattament­e ciò che sta avvenendo in alcuni dei principali Paesi produttori di cacao, come il Ghana e la Costa d’Avorio, che, secondo le stime dell’Organizzaz­ione internazio­nale del cacao, da soli rappresent­ano il 60% della produzione globale – prosegue Miani –. Qui i raccolti, che necessitan­o di un equilibrio tra sole e pioggia, sono minacciati da lunghi periodi di siccità cui seguono piogge torrenzial­i che creano inondazion­i e facilitano la diffusione di virus come il Cocoa swollen shoot virus disease (Cssvd), una malattia trasmessa da una specie di coccinigli­a che porta alla morte delle piante e che, solo nel Ghana, ha già colpito il 17% di tutte le aree coltivate devastando oltre 500mila ettari di coltivazio­ni di cacao, diffondend­osi anche in Costa d’Avorio”.

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