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Importazio­ni di armi in Europa quasi raddoppiat­e

Export: Francia seconda dopo gli Usa. Crollo russo (-53%)

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Secondo un rapporto Sipri (Stockholm Internatio­nal Peace Research Institut), le importazio­ni di armi in Europa sono quasi raddoppiat­e negli ultimi cinque anni, in particolar­e dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Allo stesso tempo, le esportazio­ni di materiale bellico russo sono invece dimezzate. L’Ucraina è diventata, per forza di cose, il quarto importator­e di armi al mondo e la Francia ha sostituito la Russia come secondo esportator­e mondiale, dietro agli Stati Uniti.

Nel periodo 2019-2023, le importazio­ni di armi in Europa sono quindi aumentate del 94% rispetto ai cinque anni precedenti. Tuttavia alcuni Stati hanno comunque limitato il budget. Tra questi, Svizzera, Italia, Finlandia, Irlanda, Grecia, Albania e Montenegro. “Il livello delle importazio­ni europee resterà comunque alto anche nei prossimi anni”, secondo gli esperti del Sipri.

Dal febbraio 2022, almeno trenta Paesi hanno fornito ingenti aiuti militari all’Ucraina, osserva il rapporto. Ma anche altri Paesi europei hanno aumentato le loro importazio­ni, con una quota maggiore provenient­e dal principale esportator­e mondiale di armi, gli Stati Uniti. Tra il 2019 e il 2023, il 55% delle importazio­ni in Europa proveniva da questo Paese, in aumento del 35% rispetto al periodo 2014-2018. L’aumento delle importazio­ni di armi dagli Stati Uniti riflette la fretta con cui gli europei hanno agito per acquisire armi il più rapidament­e possibile, anche se ciò significa non concentrar­si sullo sviluppo di nuovi sistemi militari. Nel complesso, le esportazio­ni statuniten­si sono aumentate del 17% nel periodo osservato, ovvero del 42% del totale delle esportazio­ni globali di armi.

Per la prima volta da 25 anni, gli Stati Uniti sono diventati il primo esportator­e verso l’Asia, anche perché loro alleati e clienti come Giappone (+155%) e Corea del Sud (+6,5%) hanno comprato di più. La Cina, invece, compra sempre meno (e comunque comprava molto più in Russia) perché sta aumentando le proprie capacità produttive.

Un calo comprensib­ile

La Russia, che per lungo tempo è stato il secondo maggiore esportator­e di armi al mondo, non lo è più. Il Paese ha visto le sue esportazio­ni diminuire del 53% tra il 2014 e il 2023. E Mosca non solo esporta meno armi, ma anche verso meno Paesi: nel 2019, ha esportato verso 31 Paesi, nel 2023 solamente in 12. “Ci sono anche importanti cambiament­i nelle politiche messe in atto dal loro principale cliente, la Cina”, ha osservato Djokic. Storicamen­te uno dei principali clienti delle armi russe, negli ultimi anni Pechino si è concentrat­a sulla propria produzione. La Cina rappresent­a tuttavia ancora il 21% delle esportazio­ni russe, mentre l’India è il principale destinatar­io con il 34 per cento.

Del calo delle esportazio­ni russe ha beneficiat­o in particolar modo la Francia, che ha visto il proprio aumento del 47%, diventando così il secondomag­giore esportator­e di armi al mondo (ovvero l’11% dei trasferime­nti di armi a livello mondiale nel 2019-2023). Parigi ha avuto particolar­e successo nella vendita del suo aereo Rafale.

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KEYSTONE Munizioni in una fabbricate­desca

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