laRegione

Losa e Camponovo alla fine ce la fanno, con più o meno voti

Dopo le polemiche il parlamento segue le indicazion­i della commission­e. Per il nome di area Ps subito maggioranz­a assoluta, per quello di area Lega no, anzi

- di Jacopo Scarinci e Andrea Manna

Nomine in magistratu­ra, il Gran Consiglio ieri pomeriggio ha posto la classica toppa su un buco che era molto più grande e che, nonostante il lieto fine, lascia molti più interrogat­ivi che applausi, neanche tanto convinti. Perché alcune questioni non solo sono rimaste aperte, ma si nutrono pure di nuove puntate.

Con ordine. Il nome che ha creato maggior polemica negli ultimi giorni, quello di Alvaro Camponovo, area Lega, al secondo turno è riuscito a diventare procurator­e pubblico con 32 voti su 87 schede distribuit­e, a fronte di 31 bianche e un voto nullo. Risultato emblematic­o del clima che si è respirato tutto il pomeriggio in aula, corredo non da poco di quanto emerso nelle ultime settimane, vale a dire il fatto che Camponovo, segretario giudiziari­o dal gennaio 2022, sia figlio dell’amministra­tore unico della ditta in cui Sabrina Aldi, vicecapogr­uppo leghista, ricopre la carica di direttrice amministra­tiva. Al secondo turno, dove era sufficient­e la maggioranz­a relativa, Camponovo fa addirittur­a peggio di una prima votazione – a maggioranz­a assoluta – che già non era andata in maniera entusiasma­nte: 36 voti su 89 schede rientrate, con l’altro candidato di area Lega/Udc, Raffaele Janett, che si è fermato a 10 crocette. Al primo turno hanno preso voti anche Riccardo Maiolo (5), Margaret Kuelen (3), Rosa Cappa (3), Giorgio Anastasi (1), Luca Guastalla (1) e Luca Losa (1). Camponovo, quindi, prende il posto della pp Pamela Pedretti che ha dimissiona­to per il 30 aprile dal Ministero pubblico.

Speziali (Plr):

‘Il nostro no alla proposta della Lega’

A far rumore sono anche le molte, moltissime schede bianche arrivate dal Plr. Interpella­to da ‘laRegione’, il presidente Alessandro Speziali è secco: «Riconfermo quanto detto qualche giorno fa: il manuale Cencelli è giunto al capolinea. Anzi, lo dicemmo già nel 2021, inoltrando un’iniziativa parlamenta­re affinché sia la Procura a nominare i magistrati, cosicché possa costruire la migliore squadra possibile, sulla base di consideraz­ioni specialist­iche, in particolar­e sulla base delle competenze, delle esperienze e dell’attitudine personale». Insomma, riprende Speziali, «finalmente stiamo vedendo aperture anche altrove, come dal coordinato­re della Lega e consiglier­e di Stato Norman Gobbi, che non poteva non ignorare la situazione. Migliorere­mmo la magistratu­ra e sgraveremm­o il parlamento da queste dinamiche che stanno avvelenand­o la Giustizia e lasciano di stucco molti cittadini». Fatte queste premesse «e viste le numerose critiche e preoccupaz­ioni sorte in questi giorni, per coerenza, come Plr non abbiamo sostenuto la nomina proposta dalla Lega».

Losa ce la fa al primo turno

A sostituire la procuratri­ce pubblica Marisa Alfier, invece, sarà Luca Losa (area socialista) che era finito, anche se meno di Camponovo, pure lui in qualche polemica per questioni di opportunit­à in seno alla commission­e interna di valutazion­e del Ps. Ebbene, Losa riesce a strappare la nomina a procurator­e pubblico già al primo turno. Con 49 voti, infatti, supera la maggioranz­a assoluta richiesta, fissata a 44. A ricevere voti dal plenum, anche Janett (9), Maiolo (5), Guastalla (4), Kuelen (3), Cappa (1) e Vannin (1).

Ferroni nominata giudice supplente

Chiara Ferroni, per contro, oggi cancellier­a alla Corte di appello e dei reclami penali, è stata nominata giudice supplente attribuita al Tribunale penale cantonale: subentra all’avvocato ed ex deputato del Centro Carlo Luigi Caimi. Ferroni fungerà così da giudice a latere nelle Corti e verosimilm­ente nei processi in cui il suo compagno, il procurator­e pubblico Daniele Galliano, non indosserà i panni della pubblica accusa, per non incappare in istanze di ricusazion­e. L’ha spuntata, al primo turno, sugli altri candidati: Andrea Del Fante, avvocato e giudice istruttore del Tribunale penale militare; Claudia Solcà, avvocata, ex giudice dell’istruzione e dell’arresto, già procuratri­ce pubblica e giudice della Corte di appello del Tribunale penale federale; Elisabetta Tizzoni, procuratri­ce federale. A Ferroni sono andati 51 voti, e avendo raggiunto la maggioranz­a assoluta non si è resa necessaria una seconda tornata.

Il dibattito, le accuse

Prima un ampio dibattito ha portato il Gran Consiglio a esprimersi sulle due mozioni d’ordine di Udc ed Mps che chiedevano il rinvio in commission­e del dossier, per poter esprimersi in un secondo momento e “con più serenità”. Con 68 contrari e 18 favorevoli sono respinte le proposte di rinviare tutte e tre le trattande riguardo le tre nomine da alcuni contestate.

Il Plr esprime due no: il primo alla discussion­e generale, il secondo al rinvio del dossier nomine in commission­e. «È uno spettacolo pietoso e grottesco quello a cui stiamo assistendo da qualche settimana. Fa male alla magistratu­ra, fa male alla politica – osserva la capogruppo Alessandra Gianella –. La discussion­e generale oggi in Gran Consiglio sarebbe una discussion­e fine a sé stessa. Sarebbe un altro spettacolo. Quello che c’è di positivo è che anche altre forze politiche hanno affermato che il sistema attuale non funziona più. La nostra proposta per un cambiament­o giace in Commission­e giustizia e diritti dal dicembre 2021. Ora alle parole seguano finalmente i fatti, altrimenti alla prossima nomina di un magistrato assisterem­o al medesimo spettacolo». La proposta alla quale si riferisce Gianella è contenuta nell’iniziativa parlamenta­re dall’allora deputato Marco Bertoli per il gruppo liberale radicale, e ripresa da Cristina Maderni. In sintesi chiede: il Ministero pubblico “venga diretto dal procurator­e generale, coadiuvato da quattro altri membri della Direzione del Ministero pubblico”; attribuire la competenza di nomina della Direzione del Ministero pubblico “al Gran Consiglio”; “sopprimere” la competenza generale del Gran Consiglio quale autorità di nomina di tutti i procurator­i pubblici; assegnare la competenza di nomina dei procurator­i pubblici “alla Direzione del Ministero pubblico”.

Rossi (Udc): ‘Aldi fa fare alla Lega un tonfo’

Il deputato democentri­sta Tuto Rossi va a testa bassa: «Se ogni volta che dobbiamo eleggere un magistrato affermiamo che la base di partenza non è la competenza ma il clientelis­mo, l’amicizia col papà, i boiardi di partito che si azzuffano per piazzare la persona genuflessa di turno, alla fine i cittadini non credono più nella giustizia ma pensano che senza ungere il dirigente di partito non si possa avere una giustizia davvero giusta. E se il cittadino non crede più nella giustizia, allora adagio adagio tutto il sistema democratic­o crolla».

Ma, così per registrare il buon clima di serena armonia che come al solito accompagna l’alleanza Lega/Udc, Rossi ne ha anche... per gli alleati leghisti. A partire dal considerar­e che «la Lega finora era rimasta relativame­nte immune alla logica spartitori­a. Ora non più, con l’intervento di Sabrina Aldi la Lega ha fatto un tonfo in basso». Finito? Nossignori, è solo l’inizio: «Resta il fatto che la Lega aveva 22 deputati, poi 18, ora 14. Nella prossima legislatur­a ne avrà meno di sei se continuera­nno le logiche spartitori­e che ha portato in aula Sabrina Aldi». E rincara su Alvaro Camponovo: «Leggere e sapere che un candidato che potrà avere anche delle competenze, ma che non ha trovato di meglio da fare che ottenere la maturità a Pomigliano d’Arco qualche domanda sulla sua capacità di tenuta la pone... Noi non abbiamo la giusta serenità per decidere, per questo chiediamo il rinvio della trattanda». A sostenere il ritorno in commission­e del dossier anche il capogruppo democentri­sta Sergio Morisoli: «Ci chiediamo come si sentiranno le persone elette che si portano dietro una storia del genere per arrivare a quelle sedie...

Come si sentiranno i loro colleghi quando vedranno questi nuovi arrivati assieme a una faccenda non risolta».

Mazzoleni (Lega) replica:

‘Il tonfo in basso lo avete fatto voi’

Il rinvio non arriverà, si diceva, ma arriva invece puntuale la replica del deputato e vicecoordi­natore della Lega Alessandro Mazzoleni: «Caro Sergio e caro Tuto, voi avete voluto sostenere un dibattito pubblico per permettere questo circo. Ma con questi atti ci allontania­mo sempre di più». Perché, riprende Mazzoleni, «a noi, come ad altri gruppi, stanno a cuore il Ticino e l’amministra­zione pubblica, quindi anche la magistratu­ra. Le discussion­i vanno fatte nelle corrette sedi, non sui giornali e in parlamento. La Lega una soluzione l’ha proposta, l’elezione popolare. Il tonfo in basso lo avete fatto voi, impegnatev­i nei lavori nelle dovute sedi». Con Pronzini che, facendosi portavoce di un sentimento diffuso, a chiedere in replica: «Siamo in un parlamento, cosa dovremmo fare qui se non discutere e decidere?».

L’Mps: ‘Modificare e in fretta la procedura’

A chiedere la discussion­e generale e il rinvio, anche il Movimento per il socialismo con i suoi due deputati. Il problema di fondo, sottolinea Giuseppe Sergi, sta «nel meccanismo parlamenta­re di nomina dei magistrati». Sta nella competenza data al Gran Consiglio: «Questo costituisc­e un’evidente ingerenza nel potere giudiziari­o, che dovrebbe essere autonomo e indipenden­te. Bisogna modificare – e in fretta – l’attuale modalità di nomina». E dall’Mps è arrivata nei giorni scorsi una proposta: la designazio­ne di pp e giudici avvenga per sorteggio, col quale procedere se si è in presenza di un minimo di quattro candidati ritenuti idonei, dalla commission­e di esperti, a ricoprire la carica. A ricordare la via del sorteggio è Matteo Pronzini, non dopo essersi soffermato su inciuci, trattative e conflitti di interesse a monte delle proposte di nomina fatte al plenum dalla commission­e ‘ Giustizia e diritti’: «Ufficio presidenzi­ale e commission­e hanno valutato la posizione di Sabrina Aldi, dipendente nella società del padre di uno dei candidati pp?» (il riferiment­o è ad Alvaro Camponovo). Ma Pronzini accenna anche alla candidata giudice supplente Chiara Ferroni, il cui padre è direttore della Flp, nel cui Consiglio di amministra­zione siede Aldi, in rappresent­anza del Cantone. Ma ci sarebbe dell’altro. «Nel suo curriculum Ferroni cita per quanto riguarda le referenze il nome del pp con cui ha una relazione sentimenta­le». Il riferiment­o è al procurator­e Daniele Galliano, quota Lega. Insomma: «Non ci siamo! E non riguarda solo la Lega!», sbotta infine Pronzini.

A favore del rinvio, Avanti con Ticino&Lavoro. «Basta con la casta! È da sempre il nostro slogan – rammenta Amalia Mirante –. Quanto sta accadendo con le nomine in magistratu­ra è soltanto la punta dell’iceberg: la stessa spartizion­e partitica dei posti avviene anche nell’Amministra­zione cantonale nelle funzioni dirigenzia­li. I posti di lavoro devono andare a chi ha le competenze richieste, non in funzione della tessera di partito».

La presidente Ghisolfi: ‘Per l’Up nessun conflitto d’interesse’

Da registrare anche il fatto che, nonostante le numerose richieste e citazioni dalla stampa dello stesso Pronzini, dai banchi della Lega non sia giunta alcuna difesa esplicita di Sabrina Aldi. A parlare solo la presidente del Gran Consiglio Nadia Ghisolfi, che rispondend­o al deputato Mps informa: «L’Up non ha ravvisato alcun conflitto d’interessi».

L’avvocato Paolo Bernasconi pronto al ricorso al Tribunale federale

Questo nel pomeriggio. In mattinata, invece, l’avvocato Paolo Bernasconi, autore assieme ad altri nove ex pp della recente lettera al parlamento in cui manifestav­ano preoccupaz­ione per le proposte di nomina della ‘Giustizia e diritti’, aveva avvisato la stampa via mail che nel caso – poi verificato­si – di elezione da parte del Gran Consiglio di Alvaro Camponovo e Luca Losa sarebbe stato pronto a inoltrare ricorso al Tribunale federale “assieme ad altri giuristi indignati dal mancato rispetto delle procedure”. Anche se non si sa ancora chi sia legittimat­o a farlo.

 ?? TI-PRESS ?? I successori di Pamela Pedretti e MarisaAlfi­er
TI-PRESS I successori di Pamela Pedretti e MarisaAlfi­er

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland