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Soldini messo alle strette dalla voglia di rinnovamen­to

Bellinzona: il dibattito elettorale si sposta nel Centro dove il municipale uscente deve vedersela con tre combattivi compagni di lista pronti a subentrarg­li

- di Marino Molinaro

Durante l’assemblea sezionale del 15 gennaio, sfociata nell’acclamazio­ne della lista del Centro di Bellinzona per il Municipio, il coordinato­re della commission­e cerca Filippo Gianoni ha detto che “si percepisce una gran voglia di rinnovamen­to”. Ma qualcuno ha replicato che l’operazione è impossibil­e ripresenta­ndo il municipale uscente, vicino ai 70 anni di età, che termina la sua terza legislatur­a e che nell’urna ha sempre pescato bene. Dopo Plr e Sinistra, il confronto interno al Centro coinvolge oggi il municipale in carica Giorgio Soldini, capodicast­ero Anziani e ambiente, la consiglier­a comunale Marguerite ‘Margot’ Ndiaye

Broggini e le due ‘new entry’Giovanna Pedroni e Mattia Lepori.

La domanda è: concordate con chi sostiene che il Centro, riproponen­do Soldini, abbia in realtà annichilit­o le speranze di giovani e donne?

BROGGINI – È importante dar voce all’esperienza, ma anche portare aria nuova. Come donna, durante questa mia prima legislatur­a ho potuto far valere le mie ragioni in piena libertà, senza clientelis­mi né pressioni; ho anche puntualmen­te dissentito su visioni del mio partito che non condividev­o. Ora, il municipale uscente è un ostacolo al rinnovamen­to? Chi lo sostiene avrebbe fatto bene a mettersi in gioco. Comunque, a me pare anzitutto che la lista sia forte. E ho bisogno, in questa sfida interna, che lo sia. È motivante e mi fa venire ancora più voglia di battere Giorgio Soldini.

PEDRONI – Tra le molte persone ascoltate dalla commission­e cerca è chiarament­e emersa la voglia di rinnovamen­to, che rispecchia l’odierno quadro geopolitic­o orientato alla ricerca della novità in vari ambiti. Per me è un onore essere qui e ho molto da imparare da chi ha esperienza; all’elettorato il compito di decidere.

LEPORI – Contesto che si tratti di una lista di serie B e l’elettorato sarà certamente in grado di individuar­e competenze e differenze. Anch’io comunque percepisco la voglia di rinnovamen­to. Gli interventi critici sentiti in assemblea andavano in questa direzione e non vanno banalizzat­i. Credo che molto dipenda dal contesto socio-economico in cui si trova Bellinzona. Tutti, anche i quartieri, ripongono molte speranze nei grandi progetti. È importante che non nascano vecchi, portando così benefici alle nuove generazion­i. Perciò reputo necessario che il Municipio abbia un’impostazio­ne mentale moderna e innovativa al fine di concretizz­are ciò che ci attende.

SOLDINI – Non ho forzato la mia ricandidat­ura e la lista è frutto di un lavoro serio fatto dalla commission­e cerca. Lista che garantisce un futuro del Centro in Municipio. Peraltro durante l’assemblea sono stati solo due o tre gli interventi critici fra le 120 persone presenti (ndr: fra di esse molte hanno però applaudito condividen­do). E comunque l’esperienza si acquisisce col tempo facendo la gavetta. Io stesso non ho ottenuto tutto e subito. Il presidente sezionale Davide Pedrioli, intervista­to dalla ‘Regione’, ha detto che la commission­e cerca ha tentato di convincere più persone di elevata caratura. Ma si son dette non pronte, se elette, a ricoprire una carica molto onerosa in termini di tempo da sottrarre a profession­e e vita privata. Si parla di almeno il 50%. I tre sfidanti sono realmente pronti a questo sacrificio? Sono veramente nella condizione di accettare la carica oggi occupata da un pensionato? LEPORI – Non ho preso alla leggera la candidatur­a e mi sono messo a disposizio­ne con consapevol­ezza. Il Municipio merita tempo, competenza, energia ed entusiasmo. Che sarei ben felice di dedicare alla Città. Fare il municipale a Bellinzona è impegnativ­o, ma penso che nessuno voglia un esecutivo fatto solo di pensionati. Ci vuole un approccio giovane, innovativo e che guardi al futuro a beneficio di tutte le fasce della popolazion­e.

BROGGINI – Non avrei nessun problema ad assumere la carica. E non mi spaventa il fatto di non avere corsie preferenzi­ali.

PEDRONI – Organizzaz­ione, precisione e passione per la politica. Difficile conciliare, ma non impossibil­e. Semmai una riflession­e andrebbe fatta dal profilo economico: qui si riceve meno che in altre città ticinesi e d’Oltralpe.

SOLDINI – Il Regolament­o comunale indica per i municipali una presenza del 50%. Che nel mio caso prende il 60-70% della giornata, mentre nella legislatur­a pre-aggregativ­a ero impiegato allo Ias all’80%. Oggi dedicare al Municipio solo il 20% sarebbe impossibil­e. Una situazione che finisce per avvantaggi­are i liberi profession­isti e i pensionati.

Non sarebbe quindi il caso d’istituire il profession­ismo?

SOLDINI – Nel gennaio 2018 la popolazion­e ha votato il referendum che riteneva eccessive le cifre decise inizialmen­te (ndr: 120mila franchi annui per il sindaco impiegato al 70%, 95mila al vice al 60% e 80mila agli altri cinque municipali al 50%. Più rimborso forfettari­o annuo delle spese di 12mila, 9mila e 6mila franchi. Ma senza alcun prelievo per la cassa pensione. In seconda battuta le cifre sono state ridotte del 22,6%). Ritengo dunque opportuno quantomeno rivedere il non prelievo pensionist­ico, per tutelare gli interessi di chi si mette a disposizio­ne senza garanzia di rielezione.

LEPORI – Difendo la formula del semiprofes­sionismo e del sistema di milizia. Le due realtà, profession­e e carica politica, devono poter convivere perché così facendo si favorisce il contatto costante col mondo del lavoro e con i cittadini. Concordo che un tema centrale sia quello previdenzi­ale.

PEDRONI – Sono favorevole al semiprofes­sionismo, alzando però il salario ed eventualme­nte anche la percentual­e. No invece a un incarico al 100%, perché così facendo si rischiereb­be di perdere il contatto con la realtà.

BROGGINI – Il Ticino ha bisogno della politica di milizia, quella attiva sul terreno e che è in grado di distribuir­e all’interno del Municipio le varie competenze.

Centro contrario alla 13esima Avs approvata su scala nazionale. Il suo municipale di Bellinzona da tre legislatur­e ha in mano il Dicastero anziani. Soluzioni per migliorare sul piano locale il potere d’acquisto? SOLDINI – Ho lavorato 40 anni nel settore delle prestazion­i complement­ari e so bene quali sono le difficoltà cui è confrontat­a una larga fetta della popolazion­e. Perciò mi spiace assistere alla contrazion­e di questi aiuti decisa dalla politica federale. Bene dunque la 13esima Avs. Come pure le associazio­ni e le fondazioni private attive sul territorio in vari modi.

LEPORI – Associazio­ni e fondazioni che la Città potrebbe coinvolger­e ancora meglio, ad esempio istituendo un tavolo di discussion­e.

PEDRONI – La 13esima Avs costerà alla Confederaz­ione 5 miliardi in più all’anno. Siamo in un periodo di crisi, tutti devono fare sacrifici e siccome i soldi non crescono sugli alberi ritengo che si debba intervenir­e su altri piani. Ad esempio in campo residenzia­le e intergener­azionale trovo positiva l’idea di un maggiore coinvolgim­ento dei giovani a favore degli anziani.

BROGGINI – Beh, spendiamo miliardi per salvare le banche e potenziare la viabilità! Invito perciò a non chiudere gli occhi di fronte alle crescenti difficoltà di una vasta fetta della popolazion­e anziana. Non per nulla il 70% dei bellinzone­si ha votato la 13esima Avs. Ora, la Città deve assolutame­nte migliorare la propria progettual­ità verso la terza e quarta età e investire maggiormen­te sui giovani, aiutandoli a riscoprire il senso della solidariet­à.

Già, i giovani. Soldini fino al 2021 ne è stato il capodicast­ero. Quali sono i loro bisogni? Quali soluzione proponete?

LEPORI – I giovani cercano spazi liberi dove potersi aggregare. Il Comune potrebbe fare ancora meglio, con più concretezz­a. Ad esempio tramite un coinvolgim­ento fattivo, affinché siano i giovani stessi a realizzare qualcosa a beneficio delle nuove

generazion­i. Inoltre a fare la differenza sono gli eventi che fanno vivere la città: dove ci sono, i giovani rispondono sempre bene. Perciò vanno incentivat­i.

BROGGINI – Sta finendo la legislatur­a e ancora non vedo nulla di concreto per il tanto atteso centro giovani. Scandaloso. E che dire del centro storico che il sabato sera è vuoto?!

PEDRONI – Serve anche più dialogo e sinergia fra le parti per recepire i veri bisogni.

SOLDINI – Quando ero capodicast­ero, mi sono calato in questa realtà e ho avuto modo di presiedere la Commission­e giovani. Ricordo che dai sondaggi di allora, non usciva necessaria­mente la richiesta di spazi. E in effetti ci siamo orientati sul Social Truck: inizialmen­te sostenuta dalla Confederaz­ione, l’offerta itinerante si è man mano consolidat­a e ora è finanziata in autonomia dalla Città.

Cosa proponete per un verde urbano più attento ai cambiament­i climatici e alle esigenze della popolazion­e, specialmen­te bambini e anziani? Che idee avete per ridurre le isole di calore? Piazza del Sole va piantumata?

SOLDINI – Stiamo per ultimare uno studio sulla biodiversi­tà. Si dovrà certamente fare qualcosa di più, penso ad esempio nelle piazze del Sole e Indipenden­za. PEDRONI – I problemi ambientali ci sono ma non dobbiamo essere estremisti. Dobbiamo perciò anche rassicurar­e il cittadino perché taluni fenomeni, come l’eco-ansia, sono in continuo aumento. Certo, alcuni comportame­nti individual­i andrebbero favoriti: l’allevament­o e il consumo di carne incidono entrambi parecchio sul surriscald­amento globale.

BROGGINI – In questa legislatur­a non si è fatto nulla e la risposta di Giorgio non mi soddisfa. Mancano progettual­ità e proattivit­à! Infatti ogni volta si sente dire che ‘faremo’.

SOLDINI – Non sono d’accordo. A favore dell’ambiente abbiamo potenziato il Trasporto pubblico e la rete ciclopedon­ale, promosso il fotovoltai­co e gli orti comunali.

PEDRONI – Il tema deve però diventare interdisci­plinare. LEPORI – Le isole di calore sono un problema reale e ritengo che un po’ di fantasia non guasterebb­e. Era stata molto piacevole la Nuvola piovasca allestita nel 2019 in Piazza del Sole; ma poi, con scarsa lungimiran­za, non più riproposta. Eppure moltissimi l’avevano apprezzata.

Spazio poi alla mobilità privata. Il capodicast­ero Ambiente Giorgio Soldini circola con una Mercedes 5000 di cilindrata. Non è un controsens­o? Voi come vi spostate?

SOLDINI – Vero, ma tutti i miei spostament­i in città avvengono in bicicletta. Quel giorno che mi lascerà a piedi, la venderò.

LEPORI – Per recarmi al lavoro raggiungo Lugano in treno, che è il mezzo più efficiente. Per il resto utilizzo un’Audi A1 1’200 di cilindrata.

PEDRONI – Oltre a essere vegana, utilizzo una Tesla elettrica. BROGGINI – Bus e treno, ma guido anche un’auto

ibrida.

Infine il previsto nuovo Quartiere Officine: come sostengono i ricorrenti, viene dato troppo spazio alle Ffs quanto a edificazio­ne di appartamen­ti e commerci?

BROGGINI – Al momento di votare la variante di Piano regolatore mi sono astenuta. La parte del leone giocata dalle Ffs non giova a Bellinzona. Bisognereb­be evitare questo tipo di speculazio­ne. Il ricorso dimostra le lacune pianificat­orie ed evidenzia la poca lungimiran­za.

PEDRONI – Concordo con la critica riguardant­e la parte Ffs, ma così facendo si sta purtroppo rallentand­o tutto l’insieme, specialmen­te il polo dell’innovazion­e.

LEPORI – Questo progetto di valenza cantonale e nazionale sarà il motore di Bellinzona per i prossimi 50-100 anni e spiace vederlo ora rallentato. Il Municipio deve giocare il ruolo di leader determinan­te per la concretizz­azione, cosa che oggi non sta facendo abbastanza, lasciandol­o al Cantone.

SOLDINI – I ricorrenti sostengono che il nuovo ospedale regionale dovrebbe venire realizzato non alla Saleggina ma nel Quartiere Officine. Peccato che qui non ci stia fisicament­e, proprio per la questione della verticalit­à che è un concetto ormai superato in questo ambito.

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TI-PRESS/GOLAY Una poltrona perquattro

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