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‘Salva Monte Brè’, c’è un controprog­etto

L’iniziativa popolare generica congelata da un colpo di scena ‘firmato’ Bruno Bäriswyl. Toni accesi e critiche assortite in Consiglio comunale

- di Davide Martinoni

Nessun voto in Consiglio comunale sull’iniziativa popolare generica “Salva Monte Brè”. La causa: c’è un controprog­etto. Ergo, tutto congelato, palla a iniziativi­sti, commission­e del Piano regolatore e Municipio – tutti chiamati a una presa di posizione – e poi resa dei conti in legislativ­o. Un’ipotesi – invero piuttosto remota, ma non da scartare a priori – è che sulla questione possa esprimersi la popolazion­e al voto.

La notizia è arrivata lunedì mattina come un fulmine a ciel sereno. A darla ai consiglier­i comunali il direttore dei Servizi amministra­tivi della Città in un’email laconica ma dai contenuti molto chiari: stasera nessun esame né delibera sull’iniziativa come previsto, visto che è stato presentato un controprog­etto alla soluzione pianificat­oria.

L’ha firmato Bruno Bäriswyl, consiglier­e comunale Udc, e impresario costruttor­e di profession­e. Uno, quindi, che mastica la materia. Oggetto principale (e a ben vedere unico) del controprog­etto sono gli indici di sfruttamen­to applicati nel comparto montano. La nuova pianificaz­ione, così come richiesto dagli iniziativi­sti, prevede una diminuzion­e, mentre Bäriswyl propende per un mantenimen­to di quelli in vigore. Questo, anche e soprattutt­o per impedire un deprezzame­nto degli immobili.

Tanto basta per rimettere in discussion­e tutto il pacchetto, che infatti è rimasto in bucaletter­e nell’attesa che sul controprog­etto si esprimano, come accennato, la commission­e del Piano regolatore (che aveva redatto il testo conforme all’iniziativa popolare generica, nel quale testo si erano riconosciu­ti gli iniziativi­sti), il Municipio e gli stessi promotori del “Salva Monte Brè”, scesi in campo nel 2019 e capaci di far introdurre al Municipio una zona di pianificaz­ione nel comparto, in attesa appunto che venisse modificato il Piano regolatore.

‘Mancanza di responsabi­lità’

Come era facile immaginare, la scelta di Bäriswyl ha avuto dei contraccol­pi. Giovanni Monotti , relatore del rapporto di maggioranz­a della commission­e del Pr sulla variante, è stato il secondo a reagire (stizzito) dopo il presidente del legislativ­o Marco Bosshardt: «Devo stigmatizz­are quanto successo – ha detto Monotti –. Arriva un controprog­etto a 5 minuti dalla mezzanotte, contro un progetto elaborato di concerto da tutte le forze politiche, coscienti dell’importanza di cui erano state investite, e del fatto che un testo conforme all’iniziativa doveva essere presentato per dare delle risposte ai cittadini. In questo modo si vuole minare il lavoro svolto. Non c’è responsabi­lità verso la cittadinan­za».

Gli ha risposto lo stesso autore del controprog­etto, difendendo il proprio diritto di presentarl­o: «Lo posso fare anche a 2 minuti dalla mezzanotte. Ho visto il progetto pianificat­orio e so che molti cittadini hanno fatto osservazio­ni senza ricevere risposta». Il progetto di variante nella sua globalità «mi va bene – ha sottolinea­to – salvo alcuni azzonament­i. Sono solo intervenut­o sugli indici di sfruttamen­to, che danno valore alle proprietà. Riflettiam­oci su, poi magari fra 15 giorni mi dite che volete rimanere sul progetto elaborato in commission­e, e va bene».

Disappunto è stato poi espresso da Francesco

Albi, per la Sinistra Unita: «Anche noi non abbiamo sempre condiviso tutti i principi, ma responsabi­lmente abbiamo sfruttato gli spazi concessi dalla democrazia per elaborare un progetto condiviso. Il metodo di Bäriswyl è distruttiv­o e scorretto: c’è secondo me un disegno per far naufragare la variante». Più morbido è stato

Mauro Belgeri (il Centro), seduto accanto a Bäriswyl: «Possiamo dire quello che vogliamo, ma dobbiamo guardare a chi ha lavorato in commission­e ed è giunto a un progetto condiviso. Ho cercato personalme­nte di calmare gli appetiti degli abitanti di Brè, fidandomi del lavoro commission­ale. Sono fiducioso che fra uno o due mesi potremo approvare la variante di Pr. Siamo quasi fuori tempo massimo, ma va detto che la legislazio­ne consente a Bäriswyl di agire come ha fatto».

Lapidario, poi, il commento di Omar Caldara, che ha sottolinea­to l’agire «in totale autonomia» del collega Udc e se ne è distanziat­o a nome della Lega dei Ticinesi. Barbara Angelini Piva, capogruppo del Centro, ha notato che «il tema è sui nostri banchi da 4 anni». E poi, citando l’assente Martina Giacometti, che ha lavorato in commission­e del Pr: «Stasera avremmo dovuto avallare un progetto che è il risultato di un lungo e paziente lavoro di mediazione e di approfondi­mento di vari aspetti. Iniziativi­sti, imprendito­ri, Municipio e cittadinan­za si sono incontrati. Il tanto discusso adeguament­o degli indici di sfruttamen­to da 0,4 a 0,3 viene ammortizza­to dalla possibilit­à di un bonus per contenuti alberghier­i e utilizzi primari». Il Centro, ha concluso Angelini Piva, «si augura che quanto accaduto stasera sia un inciampo, e non un’occasione persa».

Dai banchi del Centro ha parlato anche Mattia

Scaffetta. Come membro della commission­e del Pr si è detto «allibito dal controprog­etto, che va a inficiare un grande lavoro durato 4 anni».

Luca Renzetti, del Plr, ha riconosciu­to che «non dobbiamo insegnare a Bäriswyl che per portare a casa un progetto bisogna lavorare tutti insieme». E rivolto a lui: «Sai benissimo che il tuo controprog­etto non ha futuro. Per questo ti chiedo gentilment­e di ritirarlo». Ma il suo è rimasto un auspicio.

Il Consiglio comunale ha anche deciso di avallare il conferimen­to della cittadinan­za onoraria a

Marco Solari, ed ha approvato i conti preventivi 2024, su cui torneremo nell’edizione di domani.

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TI-PRESS Monte Brè, quartiere diLocarno

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