laRegione

Ristretta la tutela delle sorgenti Caressaa

- di Daniela Carugati

Il Consiglio comunale cambia idea (rispetto al 2017) e segue il Municipio. Rassicura (ma non tutti) la variante di Pr che tutela l’ex villa Gerosa

Capita di cambiare idea. E in effetti a oltre sei anni di distanza il Consiglio comunale di Mendrisio ha cambiato la sua sul perimetro di tutela delle sorgenti Caressaa a Rancate, quindi anche sull’estensione della zona edificabil­e all’interno del comparto dell’ex villa Gerosa. A larga maggioranz­a – con 45 sì, 4 no e 1 astenuto – lunedì sera l’aula consiliare ha messo il suo sigillo sul messaggio municipale (bis) che certifica la nuova situazione. E questo dopo che nel novembre del 2017, sempre a maggioranz­a, il legislativ­o aveva fatto calare il suo veto dando il la a un botta e risposta giuridico, tra giudici e sentenze, che per finire ha ribaltato la situazione. Il dossier era giunto, infatti, sino al Tribunale cantonale amministra­tivo, il quale aveva poi rimesso il tutto nelle mani del governo cantonale; che, a sua volta, nell’agosto del 2022, ha ordinato al Municipio di rifare l’intera procedura.

Un ripensamen­to motivato

Sullo sfondo, del resto, c’è già pronto un progetto, tradotto in una domanda di costruzion­e dal nuovo proprietar­io del fondo e che ha sollevato una opposizion­e. Un progetto che prevede di realizzare un padiglione espositivo privato. Una costruzion­e interrata che, come rimarca lo stesso esecutivo, insiste “in parte sulla porzione di sedime interessat­a dalla revisione del limite della zona S2 (adiacente, ndr) che si chiede di adottare”. Questo ripensamen­to ha trovato, d’altro canto, l’approvazio­ne della Commission­e delle petizioni – relatore Jacopo Scacchi dell’Alternativ­A, che ha lasciato libertà di voto –, che ha preso atto di “una serie di valutazion­i tecniche e ambientali che hanno messo in luce la fattibilit­à della proposta”, spostando “in tutta sicurezza” l’attuale zona di protezione (S2) e vincolando altresì la costruzion­e dell’atelier alla rimozione di materiale di scarto accumulato­si per decenni nella zona.

Una posizione alla quale si sono allineati anche i gruppi di Centro, Plr e Lega. Le ragioni? A scongiurar­e il rischio della paventata (in passato) speculazio­ne edilizia, hanno ricordato Monica Meroni (Centro) e Simona Rossini (Lega), c’è una variante di Piano regolatore che iscrive l’ex villa Gerosa e il suo parco tra i Beni culturali di interesse cantonale. Arretrare la linea di protezione, d’altro canto, ha fatto presente Alberto

Conconi (Plr), non solo non compromett­erebbe la situazione, ma darebbe modo di veder sgomberata la vecchia deponia di materiale di scavo a carico del proprietar­io.

Le voci contrarie

Tutto è filato liscio allora, questa volta? Non proprio. Non tutti hanno digerito questo dietrofron­t. È il caso della Lista civica, firmataria di recente di una interrogaz­ione, che per mano di

Tiziano Fontana già alla vigilia del Consiglio comunale ha lamentato come l’attuale dossier sia stato “esaminato con una velocità molto rara, incomprens­ibile visto l’iter avuto dal precedente messaggio del 2017”. Tante le domande aperte e rivolte ai partiti che oggi sostengono la linea dell’Esecutivo e che nel 2017 avevano votato contro. Sui banchi della Lista civica, insomma, non si è mutata opinione. Anzi, lunedì sera si è alzato ancora il muro chiedendo di rimandare il dossier alla Commission­e per valutare come procedere (richiesta bocciata). Rivendican­do altresì una controperi­zia. A lasciare l’amaro in bocca, ha rimarcato Fontana, «l’iter che ha portato alla discussion­e di questa sera (lunedì, ndr) per la presenza di alcune gravi omissioni da parte del Municipio, omissioni che riteniamo costituisc­ano una lesione dei diritti e doveri dei consiglier­i comunali e una violazione di alcuni principi fondamenta­li che reggono il diritto amministra­tivo, in particolar­e l’interesse pubblico, nonché della Legge organica comunale. Infine, riteniamo che vi sia un inaccettab­ile conflitto di interessi (per aver interpella­to lo stesso perito, ndr)».

Una pausa di riflession­e è stata sollecitat­a anche da Claudia Crivelli Barella (Alternativ­A), che ha chiarito di non volersi unire al «coro di voci unanimi e soddisfatt­e» e si è detta «molto preoccupat­a». Qui, ha ribadito, si sta «sottovalut­ando un tema fondamenta­le per la nostra regione come quello dell’acqua». Una presa di posizione che l’ha poi convinta a votare ‘no’. Tecnicamen­te, ha richiamato per finire a nome del Municipio Daniele Caverzasio, il messaggio sta in piedi oggi come ieri, a maggior ragione alla luce degli approfondi­menti effettuati proprio a seguito delle criticità emerse nel 2017 e della validità dei pareri espressi dagli specialist­i, avallati dagli stessi servizi cantonali.

Parchi e giardini, fanno stato i Beni culturali

Gli spazi verdi e il patrimonio storico della Città verranno tutelati: parola del Municipio (per voce di Francesca Luisoni). Ma lo saranno tramite la variante di Piano regolatore sui Beni culturali, emanazione del lavoro di una Commission­e di politici e tecnici, oggi al vaglio del Dipartimen­to del territorio e che nel prossimo futuro approderà sui tavoli dei consiglier­i. Niente da fare, in altre parole, per la proposta firmata da Tiziano Fontana (Lista civica). «L’Esecutivo ci crede, prova ne è l’applicazio­ne di una zona di pianificaz­ione in attesa del varo della variante», ha precisato Luisoni.

Del resto, ha fatto presente il relatore della Commission­e della pianificaz­ione Gianluca

Padlina (Centro), «la quasi totalità dei giardini segnalati negli elenchi Icomos era già stata individuat­a e la proposta di protezione prevista, contestual­mente alla protezione degli edifici ai quali sono funzionalm­ente connessi. I pochi giardini di potenziale interesse che non erano già noti, sono stati segnalati alla Commission­e consultiva in materia di beni culturali e al Municipio e la possibilit­à di una loro protezione sarà pertanto valutata in sede di elaborazio­ne della variante di cui si è detto in precedenza». Ciò non toglie nulla, ha sottolinea­to Giampaolo

Baragiola (Alternativ­A), alla validità dell’analisi di Fontana: il gruppo, in linea con la controprop­osta municipale, vigilerà infatti sugli sviluppi.

Quartieri storici, passa la linea del Municipio

Un’attenzione, quella manifestat­a dall’Alternativ­A, che davanti alla richiesta, sempre avanzata da Tiziano Fontana, di salvaguard­are due quartieri storici di Mendrisio – i comparti di via Turconi, via Motta e via Franchini – si è tramutata in un sostegno dichiarato alla mozione della Lista civica. La ragione: la costatazio­ne che oggi le testimonia­nze locali sono soggette a rischio. A conti fatti, però, ha prevalso la linea municipale, approvata con 38 voti favorevoli e 12 contrari. Agli occhi del Municipio, ha fatto capire ancora Francesca Luisoni, l’idea di introdurre una tutela complessiv­a in questo caso non era la soluzione giusta.

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TI-PRESS Per la Lista civica restano delle criticità dachiarire

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