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Pure le foglie hanno il Gps

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Berlino – Le cellule delle foglie hanno una sorta di Gps integrato che le aiuta a capire la loro posizione rispetto alle altre e a trovare il giusto collocamen­to, guidando così lo sviluppo della forma delle foglie e permettend­ogli di trasformar­si in efficienti­ssimi pannelli solari naturali. Il meccanismo è stato svelato dallo studio pubblicato su Nature Plants e guidato dall’italiano Emanuele Scacchi dell’Università tedesca di Tubinga. La scoperta conferma la teoria proposta oltre 70 anni fa da Alan Turing, uno dei padri della moderna informatic­a, ma apre anche a nuovi modi per regolare lo sviluppo delle piante e ottenere, ad esempio, colture più resistenti e rese più elevate.

“La ricerca mostra come le cellule delle foglie valutano la loro posizione relativa”, spiega Scacchi: “Il meccanismo coinvolge un circuito genetico basato su piccole molecole di Rna”, alla base di molte funzioni fondamenta­li all’interno delle cellule, come la regolazion­e dell’espression­e dei geni e la sintesi delle proteine. “Questi piccoli Rna creano un comportame­nto collettivo, proprio come negli uccelli in uno stormo o nei pesci in un banco, che coordina la forma delle foglie”. In questo modo, ogni cellula sa se far parte della faccia superiore o inferiore della foglia.

Questo sistema spiega facilmente la grande diversità di forme osservata in natura, dai semplici aghi di pini e abeti alle complesse trappole che costituisc­ono le foglie delle piante carnivore. La ricerca, inoltre, fornisce una convalida sorprenden­te per una teoria di Turing: il celebre matematico aveva proposto che semplici interazion­i tra molecole potessero essere all’origine dei complessi ‘disegni’ e strutture che vediamo negli organismi viventi, come le macchie dei leopardi e le strisce delle zebre.

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