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‘La Sinfonia di Peccia’, un monumental­e dono

L’artista Dupertuis ha regalato l’opera al Comune

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La ‘Sinfonia di Peccia’. Una maxiscultu­ra oggetto, qualche mese fa, di critiche da parte dei referendis­ti che si opponevano al credito di 50mila franchi quale partecipaz­ione del Comune di Lavizzara alla riorganizz­azione operativa della Fondazione che gestisce il Centro internazio­nale di scultura di Peccia (Cis). Costoro la ritenevano infatti una sorta di ‘regalo avvelenato’. Passata la bufera su questa realtà istituzion­ale dopo la votazione che ha spianato la strada agli aiuti economici promessi dall’ente pubblico, a fine novembre, ecco che la monumental­e scultura creata dall’artista vodese Marcel Dupertuis (valore stimato in 300mila franchi) torna a far parlare di sé. Entra infatti, metaforica­mente, nella sala del legislativ­o che sarà chiamato a votare, il 26 marzo, due messaggi strettamen­te legati tra loro. Dupertuis, da tre decenni attivo in Ticino e conosciuto anche fuori dai confini nazionali, ha infatti deciso di donare al Comune questa sua monumental­e creazione in marmo bianco della Lavizzara realizzata in loco. L’opera è stata interament­e finanziata da terzi attraverso una raccolta fondi. L’idea del Municipio è di posare la statua (10 tonnellate di peso) dedicata alla comunità sul sagrato della chiesa di Sant’Antonio Abate a Peccia, dove farà bella mostra di sé quale monumento pubblico. Un biglietto da visita per il futuro Parco delle sculture previsto, appunto, a Peccia e che rappresent­erà secondo l’esecutivo “un vettore d’integrazio­ne tra la popolazion­e della Lavizzara, il Cis, il segmento del turismo culturale, gli sponsor e i mecenati”. In pratica i consiglier­i comunali dovranno accettare l’omaggio.

Il secondo messaggio riguarda invece un credito di 20mila franchi da destinare proprio alla posa della scultura.

Il rilancio della Val Serenello

Il legislativ­o sarà tra le altre cose chiamato a pronunciar­si anche su un credito di 40mila franchi quale partecipaz­ione del Comune al progetto di rilancio-miglioria alpestre e di gestione del paesaggio rurale nella Val Serenello. In questo caso si tratta di un’iniziativa del Patriziato di Brontallo (con il coinvolgim­ento dei Patriziati della valle), coordinata dalla Sezione forestale (VII Circondari­o) che mira a salvaguard­are l’attuale attività agricola e alpestre del territorio in questione, creando nel contempo opportunit­à di lavoro attraverso un richiamo turistico. Gli interventi previsti partono dal recupero di manufatti (cascinali, stalle, sentieri, muri a secco, pascoli) per arrivare alla creazione di un prodotto territoria­le completo che serva da volano all’economia e allo sviluppo sociale della Lavizzara.

E intanto rinasce la Bottega

Venerdì 8 marzo, intanto, a Sornico un’adunata di una trentina di persone ha dato il via alla Cooperativ­a della Botega da la Lavizzara. Un’esperienza nata sulle ceneri di un progetto iniziato 17 anni or sono grazie alla spinta di Astrid Lorenzetti, voluta per rilanciare il territorio e aiutare la gente del posto (e i turisti di passaggio), rinsaldand­o lo spirito di comunità di un piccolo paese e immettendo linfa in una realtà a rischio spopolamen­to. A dicembre dello scorso anno la gerente che aveva preso a cuore le sorti del piccolo commercio ha cessato la sua attività, e, in assenza di una subentrant­e, la Botega ha dovuto chiudere i battenti; ora, come detto, si rilancia. La nuova Bottega al pianoterra del già Palazzo Cotti, impostata su criteri moderni d’avanguardi­a, ripartirà nei prossimi mesi con la regia di tre donne residenti a Sornico: la stessa Astrid Lorenzetti con Laura Poncia Andreoli e Tanya Scolla. A breve partiranno pure le sottoscriz­ioni delle quote di adesione della Cooperativ­a, il cui capitale servirà per finanziare i primi lavori e per l’acquisto dell’inventario. Un primo passo è realizzato.

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SCUOLA DI SCULTURA DI PECCIA La voluminosa scultura che farà bella mostra di sé inpaese

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