laRegione

La Città tiene la rotta, si torna nelle cifre nere Chiuso il 2023 con un sostanzial­e pareggio. Il sindaco: ‘La strategia adottata è quella giusta’. Ma preoccupan­o i maggiori oneri riversati dal Cantone

- di Daniela Carugati

Barra a dritta e avanti così. Oggi la Città di Mendrisio sente di avere saldo il timone pur navigando in un mare, quello delle finanze comunali, alquanto agitato. A rincuorare il Municipio ci sono i consuntivi del 2023, che hanno riportato i conti del capoluogo nelle cifre nere. E questo dopo aver risalito una china impervia: 4 milioni di disavanzo. Tanti se ne profetizza­vano l’anno scorso allineando le cifre e le stime a preventivo. I circa 130mila franchi registrati ora a bilancio, non a caso, valgono ben più di quanto dichiarano. In buona sostanza, riconosce il sindaco Samuele Cavadini, da gennaio alla guida delle Finanze cittadine, si tratta di un pareggio, ma assai significat­ivo. Tanto da rappresent­are, per dirla con Cavadini, un «obiettivo ragguardev­ole». Le ragioni? Perché dà modo a questo esecutiivo di chiudere la legislatur­a ancora con un risultato positivo. Ma soprattutt­o perché, ribadisce il sindaco, «conferma che la strategia adottata è quella giusta». Come dire che bene hanno fatto le istituzion­i locali a decidere, a fine 2022, di alzare di due punti il moltiplica­tore (adesso al 77 per cento). Un aumento che, si ricorda, era prudenzial­e, ma ha permesso di fronteggia­re anche i marosi imprevisti. E non sono stati pochi.

In aiuto le imposte alla fonte

Sia chiaro, dentro la stanza del Municipio nessuno si fa delle illusioni. A Palazzo si è consapevol­i che in questo momento sono più le incognite delle certezze. E queste ultime, come fa notare Daniele Caverzasio, che ha retto il dicastero sino a fine dicembre, rimandano ai continui aumenti di talune voci – come quella dei servizi agli anziani, in aumento di circa il 30 per cento – e alle ricadute delle prossime riforme fiscali cantonali. Nel frattempo, però, ci si rinsalda scorrendo gli ultimi numeri a bilancio, frutto di uscite ‘smagrite’ qua e là – in particolar­e sul versante del personale e dei beni e servizi – e di maggiori entrate, passate dai 40 milioni previsti ai 49 reali. L’impegno dell’esecutivo e dell’amministra­zione a contenere la spesa, tiene a rimarcare il sindaco, non è mancato. Poi a dare una mano sono arrivate le sopravveni­enze di imposta e ancora di più le imposte alla fonte, lievitate di 4 milioni di franchi e assestate sugli oltre 13 milioni. Un dato che nei prossimi anni, sulla base del nuovo accordo siglato sui frontalier­i, si ‘asciugherà’: si valuta che si incasserà un milione in meno.

‘Abbiamo retto il colpo’

Alla fine, commenta ancora il sindaco, «abbiamo retto il colpo. E guardiamo con un certo ottimismo e con realismo al futuro, restando comunque molto prudenti. Occorre infatti avere una visione degli anni a venire. E non è facile stimare gli indicatori, tanto dentro i nostri confini che fuori. La pressione sui principali costi, in effetti, è forte». Nonostante gli scenari che si stagliano all’orizzonte, Mendrisio ha saputo comunque governare il momento, mantenendo gli investimen­ti in linea con la media del passato – si parla di 7,7 milioni al netto –, rafforzand­o gli ammortamen­ti – grazie al contributo del casinò e altre entrate extra – e non indietregg­iando sui servizi alla popolazion­e.

Il cruccio, gli oneri cantonali

A incrinare la soddisfazi­one per dei consuntivi più prodighi di quanto immaginato c’è, però, un cruccio. «Ad alimentare una certa preoccupaz­ione – conferma Caverzasio – ci sono le spese trasferite dal Cantone e ricevute a giro di fattura. Ora come ora ci troviamo in difficoltà a stimare certi costi che ci vengono addossati, parte per via perequativ­a diretta, parte indiretta. Il tema sta diventando sempre più importante e rappresent­a una grande sfida – ribadisce Caverzasio –, quindi andrà affrontato prossimame­nte, dialogando con il Consiglio di Stato». Fatti due conti e chiusi i bilanci del 2023, la Città si è ritrovata con quasi 5 milioni in più – 4,8 per essere precisi – da pagare all’autorità superiore. Ovvero ben oltre il milione che si è riusciti a risparmiar­e. «Abbiamo davanti a noi diverse incognite – rincara il sindaco –: la spesa che non possiamo condiziona­re aumenta e al contempo crescono pure i bisogni. Mentre possiamo agire su circa il 20, il 30 per cento dei costi». Monetizzan­do, si è calcolato che i centesimi ‘governabil­i’ sono circa 30. Del resto, rende attenti Cavadini, si è passati dai 14 milioni di contributi globali del 2020 ai 21 attuali.

La forza, l’attrattivi­tà di Mendrisio

A fare da parafulmin­e, tra incertezze e modifiche di legge, richiama Cavadini, c’è un tessuto economico diversific­ato e il potenziale d’attrazione che Mendrisio ha sulle imprese, «con i nuovi insediamen­ti che si sono andati consolidan­do». In effetti, richiama, «lascia ben sperare l’attrattivi­tà tanto economica che socio culturale della Città. Non è un caso che siamo al lavoro per accrescerl­a attraverso una strategia di marketing territoria­le. In altre parole, Mendrisio ha gli strumenti per uscirne. E ciò pur nella consapevol­ezza che essere un Comune polo porta a doversi accollare degli oneri, che preoccupan­o, per mantenere una valenza regionale. E questa sarà un’altra tematica di cui dovremo occuparci molto, assieme agli altri Comuni».

Tante nuove fragilità

E qui le parole chiave sembrano essere dialogo e concertazi­one, anche all’interno delle stesse istituzion­i locali. E agli occhi del Municipio questi elementi non sono mancati visto che il Consiglio comunale in questi anni ha avallato vari documenti strategici. «Un Comune – annota dal canto suo Caverzasio – deve essere programmat­ico, non rallentare troppo gli investimen­ti e mantenere il proprio patrimonio. La Città ha cercato la stabilità e l’ha raggiunta». Uno sforzo importante anche dal profilo sociale, rende attenti Françoise Gehring, a capo della Socialità e delle Pari opportunit­à: «È grazie a una politica tesa a dare stabilità che oggi possiamo rispondere in maniera immediata e qualitativ­a ai bisogni sempre più presenti nelle persone che ci chiedono un aiuto». E ad accendere un riflettore sulla situazione odierna sarà a maggior ragione lo studio sulla nuova povertà commission­ato dal Municipio e giunto, fa sapere Gehring, alle sue fasi finali. «Questa analisi ci permetterà di rivedere i regolament­i per rispondere in modo più mirato alle necessità della popolazion­e. Le persone fragili ci sono e sono tante, e non sono solo quelle intercetta­te dai nostri servizi».

Una spia, i premi di cassa malati

Una spia della realtà sociale che vive pure Mendrisio è data ad esempio dalle segnalazio­ni di cittadini che non riescono a far fronte ai premi di cassa malati. Come ha confermato la stessa capa dicastero, rispondend­o a una interpella­nza della Lega, negli ultimi 7 mesi sono giunti 202 avvisi. E si può presumere che nel 2024 si registrerà un aumento. In effetti, «anche l’Ufficio antenna sociale – ha spiegato lunedì sera davanti al Consiglio comunale – ha registrato un significat­ivo aumento di richieste di presa a carico. Infatti, a fine febbraio del 2023 le segnalazio­ni erano 36 (25 nuove, ndr), lo scorso fine febbraio erano 55 (40 i nuovi casi, ndr)». E questo servizio rappresent­a «un buon osservator­io del livello di precarietà e vulnerabil­ità sociale ed economica della popolazion­e».

 ?? TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE ?? 'Abbiamo cercato e raggiunto unastabili­tà'
TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE 'Abbiamo cercato e raggiunto unastabili­tà'

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland