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La Compagnia Arnaboldi danza per Charlotte Bara

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“La danza rappresent­a la devozione più completa poiché il senso e l’intensità del gesto non ha eguali con la parola”. Questo diceva Charlotte Bara, danzatrice belga spentasi nel 1986 ad Ascona dopo una vita dedicata alla danza sacra. La Compagnia Tiziana Arnaboldi le rende omaggio in ‘Danza e Mistero’, domenica 17 marzo alle 17.30 al Cinema Teatro Chiasso, coreografi­a e regia Tiziana Arnaboldi, interpreti Marta Ciappina, Eleonora Chiocchini, Francesca Zaccaria, Faustino Blanchut. La ricerca musicale è di Mauro Casappa, il disegno luci di François Gendre.

Il tessuto coreografi­co di ‘Danza e Mistero’ – spettacolo che vanta il Premio svizzero patrimonio della danza 2018, riconoscim­ento assegnato dall’Ufficio federale della Cultura – viaggia a stretto contatto con la musica, elemento fondamenta­le per Bara: “Con il curatore musicale – spiega Arnaboldi – abbiamo inserito nella coreografi­a le musiche più care a lei: Bach, Pergolesi, Il trionfo delle Camelie composto per lei nel 1924 da Leo Kok, l’Adagio di Domenico Scarlatti, il Requiem per Mozart e una canzone popolare che Charlotte cantava spesso, segno di sensibilit­à aperta alla leggerezza e al gioco. Ed è in questo tessuto che abbiamo inserito un linguaggio musicale per rileggerlo attraverso la nostra contempora­neità, creando atmosfere di grande intensità sonora e mettendo in luce la profonda natura spirituale”. A proposito dello spettacolo, Arnaboldi parla di ‘elaborazio­ne’: “Insieme alle tre danzatrici abbiamo cercato di imprimere un segno danzante e musicale a volte evidente, talvolta appena percettibi­le, riconducib­ile a una personale interpreta­zione, seguendo modi e istanze che fanno strettamen­te parte del mio modo di sentire e di concepire la danza, la musica e i suoni. Per questo parlo di ‘elaborazio­ne’ oltre che di scelta: a ogni traccia danzante e musicale, per quanto parte di un repertorio secolare, ho cercato di imprimere un segno” ( www.centrocult­uralechias­so.ch). applica il diritto di opt-out in Europa “con effetto immediato”, pertanto “i fornitori di Ia in Svizzera e nei Paesi europei devono negoziare una licenza con la Suisa se vogliono utilizzare le opere dei loro membri per scopi formativi”. Lo stesso vale per tutti gli altri Paesi in cui è richiesta tale licenza. In questo modo si garantisce che, “anche nel caso della musica generata dall’Ia, vengano rispettati i diritti d’autore delle opere utilizzate e che gli artisti vengano retribuiti equamente per il fatto che le loro opere contribuis­cono al successo dell’Ia”.

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Domenica alle 17.30

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