Regole Suisa per ‘una remunerazione equa’
L’intelligenza artificiale (Ia) “può creare contenuti interessanti solo perché può accedere a grandi quantità di opere preesistenti come brani musicali, testi, foto o film”. Per questo cosiddetto “allenamento” dell’algoritmo dell’Ia, “vengono utilizzate per lo più opere preesistenti create dall’uomo, che nella maggior parte dei casi sono protette da copyright”. La Suisa, Società Cooperativa Svizzera degli Autori ed Editori di Musica “ora consente l’utilizzo delle opere musicali dei suoi membri da parte delle piattaforme di Ia solo previa licenza”. Parole della Suisa stessa, che segnala ai fornitori di musica creata dall’intelligenza artificiale che le opere musicali presenti nel suo catalogo “non possono essere utilizzate per il cosiddetto ‘text and data mining’ senza licenza”.
‘Allenamento’
Nel ‘text and data mining’, file musicali o testi di canzoni vengono raccolti, archiviati in database e analizzati per consentire, ad esempio, l’addestramento dell’Ia. L’allenamento dell’Ia con musica, testi o immagini implica spesso la necessità di copiare queste opere per poterle archiviare e analizzare. È qui che entra in gioco il diritto di riproduzione delle opere. In Svizzera, il ‘text and data mining’ è consentito senza licenza ai sensi della legge sul diritto d’autore solo se viene utilizzato per la ricerca scientifica. In Europa, invece, è consentito anche per altri scopi, come l’intrattenimento, ma i titolari dei diritti hanno la possibilità di optare per l’opt-out, ovvero ritirare i diritti per impedire ai fornitori di Ia di utilizzare le loro opere per il ‘text and data mining’. La Suisa