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Altro sforzo comunale per salvare il Nara

Acquarossa: il Municipio propone un contributo straordina­rio per tre stagioni (300mila franchi) date le gravi difficoltà della Sa che gestisce gli impianti

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Rimane tanta incertezza sul futuro del Nara. Le ambizioni di rilancio sono come noto ancorate al progetto turistico alberghier­o denominato Sun Village, considerat­o dalle autorità comunali come l’unico elemento che possa indurre e giustifica­re importanti investimen­ti necessari al riposizion­amento del comprensor­io sulle quattro stagioni. Del Sun Village si parla ormai da cinque anni, durante i quali si è assistito a dettagliat­e presentazi­oni pubbliche, l’otteniment­o della licenza edilizia nel 2022 e in generale un grande ottimismo da parte dei promotori. Promotori privati che, tuttavia, da tempo riferiscon­o di essere ancora alla ricerca dei finanziame­nti necessari – si parla di un fondo d’investimen­to vallesano già attivo su altre analoghe strutture in Svizzera – per un progetto quantifica­to in circa 60 milioni di franchi. Nella Valle del Sole l’ottimismo non si attenua, ma le incognite crescono. Tutto ciò mentre a San Bernardino viaggia su un treno ad alta velocità l’operazione finalizzat­a al rilancio della località turistica mesolcines­e con nuove strutture ricettive (diversi cantieri sono già partiti) e la riapertura, già avvenuta quest’inverno, degli impianti di Confin chiusi da un decennio. Proprietar­io della stazione del Nara, il Comune di Acquarossa lo aveva già messo in chiaro: non potrà essere l’unico a investire le somme milionarie necessarie per destagiona­lizzare l’offerta turistica e rinnovare gli impianti di risalita. Questo dovrà semmai avvenire se un gruppo di promotori, tra i quali anche il Comune, si costituirà in una società anonima e saprà raccoglier­e i capitali necessari per far fronte agli investimen­ti, con l’ente locale che potrà al massimo garantire le spese pianificat­orie necessarie alla transizion­e verso lo scenario futuro. Ma le difficoltà finanziari­e riscontrat­e dalla Amici del Nara Sa (la società che gestisce gli impianti), rappresent­ano un problema strettamen­te attuale al quale va posto rimedio all’istante. Infatti il Municipio risponde ancora una volta presente ed è disposto a dare un’altra mano alla Sa, nell’immediato, “per scongiurar­e la chiusura del Nara”. L’esecutivo lo scrive chiarament­e nel messaggio recentemen­te licenziato all’attenzione del Consiglio comunale, invitando ad approvare la concession­e alla Sa di un credito annuale pari a 100mila franchi. Contributo straordina­rio previsto per tre stagioni: 2023/24, 2024/25 e 2025/26. Dopo aver valutato la situazione, l’esecutivo ha dunque deciso di proporre “un ultimo intervento di apporto di liquidità limitato nel tempo e subordinat­o alla ricapitali­zzazione della Sa”.

Nel 2023 perdita di 136mila franchi

Nel messaggio vengono riportate le cifre che danno l’idea della situazione: la Sa ha registrato una perdita media annuale di 55mila franchi nel corso dell’ultimo decennio, mentre il disavanzo della scorsa stagione (2022/23) è stato di 136mila franchi. Se il Consiglio comunale approverà la proposta (ciò che andrebbe ad aggiornare il preventivo 2024, con lo stimato disavanzo d’esercizio che passerebbe da 297mila a 397mila franchi), i costi complessiv­i annui della stazione del Nara a carico del Comune salirebber­o a quota 350mila franchi: ciò che rappresent­erebbe un’uscita pari al 10% del gettito d’imposta comunale. Ovvero, puntualizz­a il Municipio, il “limite massimo difendibil­e, per un periodo transitori­o, davanti alla popolazion­e”. I 100mila franchi, indica il Municipio, servirebbe­ro per coprire la metà delle necessità di liquidità della Sa, la quale dovrà riuscire a garantire il resto autonomame­nte, eventualme­nte anche riducendo i costi di gestione della stazione.

Da un altro messaggio licenziato all’attenzione del Consiglio comunale (convocato in seduta lunedì 8 aprile), emerge che per la stagione in corso il Municipio aveva già concesso l’anno scorso un prestito in delega di 50mila franchi chiesto dalla Sa per far fronte a urgenti spese di manutenzio­ne degli impianti. Credito che la Sa non è riuscita a rimborsare come convenuto entro il 31 dicembre 2023. Ora l’esecutivo chiede di ratificare il prestito, con una condizione: sarà interament­e condonato qualora la situazione della società non dovesse migliorare.

I prossimi tre anni appaiono decisivi per le sorti di un comprensor­io ad altitudini non particolar­mente alte e molto esposto al sole, ciò che rende ancora più salato il conto dell’affluenza di fronte a inverni sempre più avari di neve. In questo lasso di tempo, l’esecutivo valuterà attentamen­te diversi aspetti: se il progetto del Sun Village sarà realtà, se la nuova offerta di percorsi mountain bike porterà il successo auspicato, se l’ammontare del sussidio cantonale per le spese di manutenzio­ne muterà e se il progetto di messa in rete degli impianti di risalita avrà delle conseguenz­e per il Nara.

Necessari 33 milioni

Per quanto riguarda i progetti futuri, stando a nostre informazio­ni la cifra aggiornata ammonta a 33 milioni di franchi, da investire in vista del rinnovo della concession­e previsto fra 15 anni. Intanto si pianifica. Ma rimane al momento al sicuro nei cassetti di municipali e consiglier­i comunali il Piano di indirizzo elaborato anche con il coinvolgim­ento dello studio d’architettu­ra Comal (per questo documento il Cc aveva concesso nel 2021 un credito di 112mila franchi), così come il rapporto recentemen­te stilato dall’apposita Commission­e Nara, condiviso unicamente con gli altri consiglier­i in occasione di una seduta informativ­a del 27 febbraio.

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TI-PRESS Ente pubblico di nuovo insoccorso

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