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Libera circolazio­ne delle merci, a Chiasso ci si interroga

Daniele Godenzi chiede lumi: ‘Posti di lavoro a rischio’

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La libera circolazio­ne delle merci è ora possibile anche in Svizzera. La decisione presa il 6 marzo dal Consiglio nazionale arriva anche sui banchi del Municipio di Chiasso con un’interrogaz­ione di Daniele Godenzi (Plr) visto che “potrebbe avere serie ripercussi­oni sulle aziende di spedizione e logistica, nonché sull’occupazion­e nel settore federale”. Il consiglier­e comunale sottolinea che “allentando l’obbligo di dichiarazi­one doganale per le merci esenti da dazi, non abbiamo soltanto aperto porte e finestre a rischi quali l’evasione fiscale, la pirateria di prodotti e il contrabban­do, ma abbiamo invitato sulla soglia di casa nostra concorrent­i esteri, esponendo le nostre Pmi a una competizio­ne che potrebbe risultare spietata e distorta, senza le dovute garanzie per le imprese locali e la qualità dei prodotti”. La decisione, aggiunge, “solleva anche seri interrogat­ivi sull’atteggiame­nto di certi rappresent­anti sindacali in seno al Consiglio nazionale i quali, nonostante il loro ruolo di difensori dei lavoratori, hanno espresso un voto favorevole”. Per il firmatario dell’interrogaz­ione “la loro azione ha messo concretame­nte a rischio i posti di lavoro che si impegnano a proteggere da anni, poiché l’abolizione dell’obbligo di dichiarazi­one doganale potrebbe tradursi in migliaia di impieghi persi nel settore delle spedizioni e della logistica”. È quindi essenziale “riflettere seriamente sulle implicazio­ni di queste modifiche legislativ­e” perché “la salvaguard­ia dei nostri standard e della nostra sovranità deve rimanere una priorità assoluta”.

Quattro domande al Municipio

Gli operatori del settore delle case di spedizione e della logistica si stanno già chiedendo “quale sarà la sorte riservata a noi”. Il settore “ha investito notevolmen­te nella formazione di personale specializz­ato nel campo doganale. Ora tutto sembra essere azzerato in nome di una presunta semplifica­zione burocratic­a, la quale sembra essere orientata principalm­ente a favore dell’industria”. Al Municipio di Chiasso viene chiesto della situazione “che riguarda una parte significat­iva delle attività economiche svolte sul suo territorio” e, in caso affermativ­o, “quali sono i piani per tutelare queste attività nei confronti delle politiche cantonali e federali”. Si vuole inoltre sapere quanti sono i dipendenti del settore e quanto è l’ammontare delle imposte pagate da queste società. All’esecutivo viene infine chiesto se “ha intenzione di condurre analisi approfondi­te del settore per valutare gli impatti sull’occupazion­e e sulle conseguenz­e economiche”.

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TI-PRESS Focus sulle case di spedizione e logistica

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