laRegione

Scuole di Lattecaldo: ‘Ritirate il messaggio’

Dopo il voto sul referendum la Sinistra critica la scelta municipale di riproporre un intervento sull’istituto. ‘Così si manca di rispetto alla volontà popolare’

- di Daniela Carugati

A meno di un anno e mezzo dalla bocciatura popolare calata sull’ampliament­o del comparto scolastico a Lattecaldo, il Municipio di Breggia ha deciso di togliere dal cassetto il ‘dossier scuole’. Lo ha fatto mettendo sui banchi del Consiglio comunale una richiesta di credito – di poco meno di 92mila franchi –, ma soprattutt­o l’intenzione di dare forma e sostanza a uno studio di fattibilit­à. I punti evidenziat­i nel mandato assegnato ai progettist­i che, a suo tempo, hanno firmato anche la proposta vincitrice del bando di concorso? Gli stessi al centro del dibattito che alla fine di ottobre del 2022 hanno portato al referendum. Tant’è che messaggio (il primo del 2024) e intendimen­ti non sono passati inosservat­i, a maggior ragione alla vigilia delle elezioni comunali di aprile. Tra i promotori della consultazi­one diretta vi è, infatti, chi è saltato sulla sedia e non ha nessuna idea di restare alla finestra. Tant’è che una manciata di giorni dopo la pubblicazi­one del documento, è stata imbucata una lettera all’indirizzo del Municipio, con copia alla Sezione enti locali.

‘La scelta democratic­a va rispettata’

Rolando Panzeri non ci sta. Quale consiglier­e comunale di Insieme a Sinistra – tra i fautori del referendum –, nonché membro della Commission­e opere pubbliche, non ha digerito la mossa dell’Esecutivo. E ha messo nero su bianco la richiesta di “ritirare o modificare” il messaggio. Il nodo gordiano della questione? Il “rispetto del risultato della votazione”, che ha visto la maggioranz­a dei cittadini di Breggia opporsi ai piani di riqualific­a dell’istituto scolastico comunale. «Mi chiedo – conferma interpella­to da ‘laRegione’ – a cosa possa servire esercitare il diritto di esprimere il proprio parere in un referendum, se poi, addirittur­a a livello comunale, questo parere viene ignorato o aggirato?». Insomma, Panzeri non nega la possibilit­à, legge alla mano, di riproporre la tematica, ma qui, tiene a far notare, «è un fatto di correttezz­a ed etica». Quanto basta per interrogar­e l’Esecutivo (e gli Enti locali) sulle “attuali motivazion­i che riportano a chinarsi su questo argomento”. Anche perché, osserva ancora, “altre priorità ben più urgenti attendono da anni”. Su un solo aspetto il consiglier­e si trova a concordare con l’agire municipale: sul fatto che lo stabile scolastico, quanto a tetto, serramenti, impianto energetico, debba essere sistemato. Già solo questo intervento, richiama, non sarà “una passeggiat­a, considerat­e le attuali risorse finanziari­e del Comune”. Ergo, “fermiamoci lì”.

Quegli ‘elementi fotocopia’

Per dirla tutta, l’impression­e del consiglier­e comunale della Sinistra è che attraverso questo nuovo studio di fattibilit­à si vogliano sdoganare (nuovamente) opere cassate dal voto popolare. Nel messaggio appena recapitato, spiega nella missiva, si trovano elementi ‘fotocopia’ ripresi dal vecchio incarto che apriva la strada a un investimen­to da 6,7 milioni di franchi. E il riferiment­o esplicito è al rifugio di Protezione civile – “la voce è uguale”, all’epoca si prevedeva di realizzare 497 posti –, alla cucina e alla mensa. Riguardo a questi ultimi due aspetti, la documentaz­ione dell’Esecutivo precisa che “l’idea di massima, ancora da sviluppare concretame­nte, ci porta ad affermare che si è orientati vero la realizzazi­one di una nuova struttura staccata dal centro scolastico attuale e che svolga, prima di una possibile riconversi­one, la funzione di aule sostitutiv­e durante i lavori”.

In seguito, si precisa, “la nuova cucina andrà a sostituire l’attuale esistente nel seminterra­to della Casa comunale di Morbio Superiore e quella di Caneggio – le due sedi di materna distaccate, ndr –, garantendo comunque i pasti per le sezioni della scuola dell’infanzia”, e proiettand­osi verso la possibilit­à di organizzar­e i pasti per gli anziani di Breggia. Ecco che Panzeri in questo modo di agire ci legge una mancanza di dialogo e uno «scollament­o tra l’autorità locale e i suoi cittadini». Il consiglier­e comunale, in ogni caso, adesso resta in attesa di una risposta.

Il confronto si sposta in aula

Il confronto diretto poi lo si avrà nell’aula consiliare. Anche perché, a quanto pare, la tematica sta facendo discutere anche al tavolo della Commissone della gestione. E questo al di là degli obiettivi che si è prefissato l’Esecutivo. Attraverso lo studio di fattibilit­à, si conferma nel messaggio, si valuta di analizzare lo status energetico della sede scolastica, di soppesare gli aspetti tecnico-economici legati tanto alla costruzion­e del rifugio di protezione civile che della cucina centralizz­ata, oltre a definire la gestione degli allievi durante il cantiere. Tutto ciò va di pari passo con l’allestimen­to di un masterplan dell’operazione quindi anche di uno scadenzari­o del progetto. Come detto la sensazione, però, è che non si siano fatti i conti con il proverbial­e oste.

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TI-PRESS Inviata una lettera al Municipio e agli Entilocali

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