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Come dare più voce ai quartieri

- di Elia Agostinett­i, candidato per l’Alternativ­A a Municipio e Cc di Mendrisio

È sentimento comune e non errato che, a dieci anni passati dall’ultima aggregazio­ne della Città di Mendrisio, i quartieri siano ancora poco ascoltati. Infatti la loro opinione sulla gestione del loro territorio è ridotta al lavoro delle commission­i di quartiere. Per chiarezza, le commission­i di quartiere attuali sono commission­i municipali che sono chiamate ad esprimere il loro parere, puramente consultivo, solo nella fase di costruzion­e dei messaggi da parte del Municipio, o a fare proposte rivolte, di nuovo, all’esecutivo, che ne fa ciò che crede. Il Consiglio comunale quindi non ha nessun momento ufficiale di scambio con esse. Inoltre, attualment­e i membri delle commission­i sono nominati su proposta dei partiti nelle proporzion­i degli eletti in Municipio in sede di votazione comunale: quindi la composizio­ne politica di ogni commission­e di quartiere rispecchia la volontà popolare dell’intero comune, e non del singolo quartiere che questa commission­e è chiamata a rappresent­are, che può anche essere differente. Bisogna dirlo, le commission­i di quartiere fanno un ottimo lavoro. Però esse hanno, come detto, un ruolo consultivo e di troppo poco peso sulle decisioni del Municipio. Inoltre fanno spesso difetto nella loro funzione di collegamen­to tra popolazion­e e Comune. Occorrereb­be quindi un nuovo sistema, non alternativ­o ma complement­are alle commission­i esistenti, che non sia composto da persone scelte solo dai partiti sulla base della proporzion­alità, ma che coinvolga direttamen­te la popolazion­e.

La mia proposta è che per ogni quartiere si crei un gruppo di lavoro interparti­tico formato da tutti i consiglier­i comunali domiciliat­i nel quartiere medesimo. Questi gruppi lavorerebb­ero a stretto contatto con le commission­i di quartiere. Potrebbero però parlare anche con le molte associazio­ni di quartiere presenti sul territorio. Un dialogo diretto con la cittadinan­za, invece, potrebbe essere garantito organizzan­do dei momenti di incontro. In questo modo, i consiglier­i potrebbero ascoltare gli abitanti e trasformar­e più velocement­e le richieste della cittadinan­za in forma di mozioni, interrogaz­ioni o interpella­nze, cosa che le commission­i non possono fare. Questo potrebbe rimettere le necessità della popolazion­e al centro della discussion­e in seduta del legislativ­o. Inoltre, si garantireb­bero alla popolazion­e degli interlocut­ori eletti direttamen­te in un organo che sia rappresent­ativo delle percentual­i di voto del quartiere stesso, e non dell’intera Mendrisio. Insomma, con il nostro voto sceglierem­mo così anche coloro che rappresent­eranno il nostro quartiere in Consiglio comunale, sapendo che avremo occasioni per incontrarl­i e che avranno, loro, davvero il potere di ascoltare e trasmetter­e le problemati­che di ogni singolo borgo. Sicurament­e porterò avanti questo progetto se la cittadinan­za di Mendrisio e dei “suoi” quartieri dovesse darmi fiducia alle prossime elezioni.

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