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Un Tamaro Trophy da pelle d’oca

Domenica 24 nei boschi del Ceneri si darà battaglia il meglio della disciplina, Filippo Colombo in testa. Nel weekend circa 600 atleti al via

- di Sebastiano Storelli

Signore e signori, ecco a voi il cross-country. Quella che andrà in scena tra sabato 23 e domenica 24 marzo nei boschi attorno alla piazza d’armi del Monte Ceneri, sarà una nona edizione del Tamaro Trophy da pelle d’oca. Dalla sua creazione nel 2013, la gara organizzat­a dal Vc Monte-Tamaro ha sempre riscosso enorme interesse da parte sia degli atleti, sia degli appassiona­ti, tuttavia quest’anno gli organizzat­ori sono riusciti a superarsi e presentera­nno al via un vero parterre de rois, assolutame­nte degno di una prova di Coppa del mondo. Vale dunque la pena accennare subito a qualche nome di prestigio che gli appassiona­ti ticinesi potranno veder sfrecciare nei boschi del Ceneri. In campo maschile spicca ovviamente il nome di Filippo Colombo, vincitore quest’anno sia in Grecia, sia domenica scorsa in Capriasca e sempre alla ricerca dei punti necessari per risalire la classifica Uci e tornare, dopo l’infortunio al gomito della scorsa primavera, tra i primi 40, quelli ammessi al via delle short-track di Coppa del mondo (missione quasi compiuta con l’attuale 42° rango). Un anno fa, il biker di Bironico era stato costretto ad assistere dai box a un Tamaro Trophy vinto dal compagno di nazionale Mathias Flückiger, pure domenica 23 tra i grandi favoriti, in un gruppo di élite che supererà le 40 presenze. La prova ticinese non sarà valida quale qualificaz­ione all’appuntamen­to stagionale per antonomasi­a, i Giochi di Parigi, tuttavia servirà per vedere all’opera, uno di fianco all’altro, quasi tutti i pretendent­i a uno dei due ticket olimpici. Non ci sarà Nino Schurter, ma oltre a quelli di Colombo e Flückiger spiccano i nomi di Vital Albin, Andri Frischknec­ht, Marcel Guerrini e Thomas Litscher, tutti papabili per rappresent­are la Svizzera nella rassegna a cinque cerchi. Per quanto riguarda gli atleti provenient­i da oltre confine, ci saranno gli italiani Nadir Colledani, Juri Zanotti e Luca Braidot, i francesi Maxime Marotte, Jordan Sarrou, Titouan Carod e Thomas Griot, il danese Simon Andreassen (e non sono che la punta dell’iceberg). In campo femminile la partecipaz­ione non sarà da meno, con l’oro e l’argento degli ultimi mondiali – le francesi Pauline Ferrand-Prevot e Loana Lecomte – che sfideranno le tre medaglie olimpiche di Tokyo 2021 – Jolanda Neff, Sina Frei e Linda Indergand – e la vincitrice della Coppa del mondo 2022, Alessandra Keller.

Questi sono però soltanto alcuni dei nomi di spicco che animeranno una due giorni al via della quale si presentera­nno circa 600 atleti, dagli appassiona­ti fino agli élite, passando dalle categorie giovanili a partire dalla U9. Le nazioni rappresent­ate saranno ben 18, tra le quali Italia, Francia, Germania, Belgio, Austria, Danimarca, Norvegia, Polonia e persino Giappone.

Quest’anno, la prova ticinese è entrata a far parte della Cic Swiss Bike Cup, un circuito di sette gare, del quale il Tamaro Trophy è la seconda, che comprende pure gli appuntamen­ti di Gränichen, Lugano, Leysin, Echallens, Basilea/Muttenz e Crans Montana.

Per quanto riguarda il percorso, sempre molto apprezzato da biker e addetti ai lavori, si snoderà come d’abitudine nei boschi attorno alla piazza d’armi e avrà uno sviluppo, nella sua estensione maggiore, di 4,2 km (per le categorie giovanili il tracciato sarà ovviamente adattato e accorciato).

E se per Colombo e colleghi la gara ticinese è stata inserita nel calendario Uci nella categoria HC (Hors Class), a livello juniores sarà addirittur­a una prova di Coppa del mondo, per cui al via ci sarà la crème della categoria.

Come sempre, una manifestaz­ione di questo livello rappresent­a un volano non indifferen­te per l’economia della regione, con ricadute economiche che si spingono fino a Bellinzona e a Lugano. Da fuori cantone, infatti, arriverann­o più di 2’000 persone, tra corridori, membri dei vari team e familiari, per quello che sarà l’ultimo appuntamen­to di un mese di marzo molto intenso per gli amanti delle due ruote. Infatti, il Tamaro Trophy chiuderà un trittico iniziato con la Capriasca Challenge e che proseguirà domenica 17 con la quinta edizione del Gran Premio Ticino, gara inaugurale del calendario svizzero su strada.

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TI-PRESS/CRINARI Mathias Flückiger, vincitore dell’ultimaediz­ione
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TI-PRESS/GOLAY L’iridata Pauline Ferrand-Prevot

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