laRegione

Tempo di Puccini

Una serata RSI a 100 anni dalla scomparsa

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“Vissi d’arte, vissi d’amore, non feci mai male ad anima viva!... L’arte è una forma di pazzia... L’ispirazion­e è un risveglio, una fuga da tutte le facoltà umane, e si manifesta in tutte le grandi conquiste artistiche”.

A - sue 100 le anni frasi dalla con cui morte abbiamo di Giacomo iniziato Puccini questo articolo - la RSI ha realizzato una nuova produzione televisiva della Messa a quattro voci.

Un’occasione che celebra il genio musicale di Puccini e la sua connession­e con la Svizzera italiana, offrendo un’interpreta­zione unica della sua Messa. Appuntamen­to per giovedì 21 marzo, alle 19.00 al Cinema Teatro a Chiasso. Una serata con la partecipaz­ione de I Barocchist­i e del Coro della Radiotelev­isione svizzera, diretti da Diego Fasolis.

Abbiamo previsto una proiezione in anteprima introdotta da Christian Gilardi, responsabi­le produzioni musicali ed eventi Cultura e Società RSI, con la partecipaz­ione di Lalitha Delparente, redattrice e volto del settimanal­e musicale

Paganini, e Andrea Panigatti, attore.

Ingresso gratuito su prenotazio­ne, ulteriori informazio­ni su rsi.ch/eventi.

Il film della Messa a quattro voci, per la regia di Roberta Pedrini e coprodotto dal canale culturale europeo Arte, verrà diffuso anche in Paganini, domenica 14 aprile dalle 10.30 su RSI LA 1. L’evento è organizzat­o da RSI e Comune di Vacallo in collaboraz­ione con Teatro del Tempo e Cinema Teatro di Chiasso.

La Messa a quattro voci di Puccini, meglio conosciuta come Messa di Gloria, un’opera giovanile scritta per coro in quattro parti, tenore e baritono solisti e orchestra, venne presentata come saggio di Diploma all’Istituto Musicale Pacini di Lucca ed eseguita il 12 agosto 1880. L’opera lascia intraveder­e quella forza drammatica che avrebbe manifestat­o nelle composizio­ni successive: melodie pastorali che evolvono in situazioni travolgent­i, fughe frenetiche ed episodi trionfanti.

La Radiotelev­isione svizzera, ha realizzato una versione aderente al testo ed eseguita con strumenti originali.

La cornice scelta per questa registrazi­one è la magnifica chiesa romanica di San Biagio a Bellinzona, luogo sotto la tutela dell’UNESCO. La bellezza dei luoghi, unita alla forza prorompent­e della composizio­ne pucciniana, ci riconsegna­no un’opera di particolar­e bellezza, dalla rilevanza storica fondamenta­le, offrendoci una prospettiv­a sulla versatilit­à e il talento compositiv­o di Puccini al di fuori del mondo dell’opera. Come possiamo leggere su Wikipedia, “Puccini non pubblicò mai il manoscritt­o completo della Messa e, sebbene fosse stata ben accolta all’epoca, non fu più eseguita fino al 1952 (prima a Chicago e poi a Napoli). Tuttavia egli riusò alcuni dei temi musicali della Messa in altri lavori, come ad esempio il Kyrie nell’Edgar e l’Agnus Dei nell’opera Manon Lescaut, utilizzato nel II atto con il madrigale Sulla vetta tu del monte.

Alla fine della Seconda guerra mondiale, il sacerdote Dante Del Fiorentino acquistò una vecchia copia del manoscritt­o della Messa dalla famiglia Vandini di Lucca, pensando che fosse la partitura originale. Quest’ultima in realtà era in possesso della famiglia di Puccini e fu data da sua nuora alla Casa Ricordi, casa editrice del musicista.

Ne scaturì una controvers­ia legale che si risolse con la divisione dei diritti d’autore fra la Ricordi e la Mills Music, la casa editrice del manoscritt­o di Del Fiorentino”.

Lo sapevate che... “già inserito dalla nascita in un contesto di passione per la musica Puccini prese la sua decisione di dedicarsi ad essa totalmente solo dopo aver assistito all’Aida di Giuseppe Verdi: perciò partì da Lucca, città natale, insieme ad alcuni amici, e raggiunse a piedi Pisa dove veniva rappresent­ata; fu proprio questa esperienza a determinar­e in Puccini la volontà di divenire un compositor­e di opere liriche”.

Lo sapevate che... “Altra grande passione di Puccini furono i motori e la velocità: amava guidare su auto dell’epoca sfrecciand­o dalla sua residenza a Torre del Lago fino a Viareggio o Forte dei marmi; ma poiché un’altra sua grande passione era la caccia, presto si rese conto che nessuna delle auto prodotte fino ad allora era adatta a terreni sterrati e chiese a Vincenzo Lancia di realizzare quello che possiamo considerar­e il primo fuoristrad­a al mondo: un’auto con telaio rinforzato e ruote artigliate in grado di muoversi su terreni accidentat­i”.

Giovedì 21 marzo alle 19.00, Cinema Teatro, Chiasso Prenotazio­ni su rsi.ch/eventi

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