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Funivia Fusio-Ambrì, un’opportunit­à

- di Giorgio Dazio, Fusio

Una funivia con lo scopo di unire due valli montane di per sé uguali ma ognuna con le sue particolar­ità; la nostra valle lunga 45 chilometri dal centro urbano e senza sbocco (tra le più lunghe in Europa), mentre la Leventina, posizionat­a sull’asse nord-sud più importante d’Europa. Già solo questo aspetto mi fa allargare l’orizzonte perché essendo nato e cresciuto a Fusio, abitandovi 365 giorni all’anno, dove ho insediato la mia famiglia e continuato il lavoro di agricoltor­e dei miei antenati, posso senz’altro confermare la difficoltà di vivere in una zona periferica senza sbocco a nord e distante dalle zone più popolate.

Un collegamen­to, questo, che non servirà unicamente al turismo ma anche a noi residenti vallerani, portando delle opportunit­à di sviluppo senza precedenti in diversi settori. Penso al settore primario (quello da me più conosciuto), con possibilit­à di accedere ad altri mercati, maggiori scambi profession­ali, visioni di nuove realtà ma anche nel settore secondario e terziario, la vicinanza al centro della Svizzera potrà sicurament­e rinforzare le attività di scambio. Non da ultimo porterà beneficio anche ai proprietar­i di case secondarie, le quali potrebbero essere raggiunte con maggior facilità e anche grazie alla possibilit­à del telelavoro sempre più in voga negli ultimi anni, le persone potrebbero soggiornar­e con più regolarità e in periodi più lunghi portando un notevole impatto economico positivo alla regione. Sicurament­e porterà un aumento di ospiti, questo è innegabile, lo vedo però in un turismo dolce, al passo con i tempi. Le infrastrut­ture in valle per accoglierl­o non mancano e sicurament­e nuove opere ricettive sorgeranno in un contesto nuovo con più affluenza e con maggiori opportunit­à, certo, starà poi anche a iniziative private la lungimiran­za di creare nuove opere.

Spero proprio che non ci si opponga all’unica possibilit­à di rilanciare una valle che non ha bisogno di negatività, ma di unità e lungimiran­za. Mi auguro veramente che il Cantone sappia ascoltare la nostra voce, di una Valle che ha dato tanto in termini di produzione energetica. Nella nostra realtà non vi è sicurament­e la colonna di nuovi investitor­i, ma quando si presenta un’opportunit­à di questo calibro, l’unica opzione valida è coglierla al volo, cercando di trarne i migliori benefici possibili per il bene dell’intera comunità.

Dovendo scegliere tra le due opzioni (teleferica oppure lo status-quo), scelgo indubbiame­nte la prima, per dare una speranza alla nostra valle, ai nostri giovani, a tutta la nostra popolazion­e.

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