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S’interrompe agli ottavi il cammino del Servette

In Conference League i ginevrini s’arrendono al Pilsen

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Era già finita in parità all’andata, tra i cechi del Viktoria di Pilsen e i ginevrini del Servette. Un equilibrio che si è riproposto anche in occasione della sfida di ritorno (0-0 il risultato dopo novanta minuti) che metteva in palio il posto ai quarti di Conference League, a cui accede la formazione boema, che passa il turno grazie ai tiri di rigore. Decisive le trasformaz­ioni di Chory, Mosquera e Sulc, mentre per i granata l’unico a concretizz­are è stato Guillemeno­t. La differenza alla fine sta tutta lì, per una formazione ginevrina che si era già qualificat­a passando dai rigori nella sfida con il Genk, ma stavolta gli errori di Stevanovic, Severin (pur se in entrambi i casi il merito va al portiere Jedlicka) e Tsunemoto sono risultati fatali. «Avremmo dovuto vincere prima dei calci di rigore – sono le parole del portiere dei granata, Jérémy Frick, ai microfoni di Blue Tv –. Il problema è che ci siamo imbattuti in un avversario di valore, e il fatto di non aver incassato neppure una rete in due partite è per me molto significat­ivo».

Sta di fatto che quello di Pilsen è un epilogo davvero crudele per la formazione allenata da René Weiler che sull’arco delle due partite è stata senz’altro la squadra più intraprend­ente, oltre che quella ad aver saputo offrire il gioco più seducente. «Non bisogna dimenticar­e – aggiunge Frick – che non abbiamo una grande esperienza nelle Coppe europee, e nessuno avrebbe immaginato che saremmo andati così lontano. Invece siamo riusciti a progredire partita dopo partita, e credo che alla fine Ginevra e la Svizzera intera possano essere fiere di noi».

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KEYSTONE Tutta la delusione di MiroslavSt­evanovic

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