laRegione

Nazionale del Ticino, crowdfundi­ng per i Mondiali

La rappresent­ativa ticinese è stata scelta per la Coppa del mondo Conifa. È partita intanto una raccolta fondi per sostenere i costi della trasferta

- di Marco Narzisi

Avevamo lasciato la Nazionale del Canton Ticino con il sogno infranto di partecipar­e alla Coppa del mondo Conifa, i Mondiali di calcio per le rappresent­ative che non fanno parte della Fifa, o perché espression­e di nazioni sovrane ma non ancora iscritte, o in quanto rappresent­ano Stati non del tutto riconosciu­ti, realtà regionali, etniche o micronazio­ni. Dopo la sconfitta nel playoff contro la Retia giocato a Tenero nel giugno scorso, la squadra ticinese, che proprio in quell’occasione ha fatto il suo debutto internazio­nale, è stata infatti ripescata e inserita nel girone della competizio­ne, insieme, ironia della sorte, ai “cugini” della Retia, al Punjab e all’Ossezia del Sud.

La strada verso i Mondiali, che si svolgerann­o a fine giugno nel Kurdistan iracheno, a Erbil, è però in salita. Il principale ostacolo per la rappresent­ativa ticinese, come spiega a laRegione il presidente James Minoggio, sono i costi della trasferta in Iraq per un team di 27 persone, interament­e a carico della squadra. Per realizzare il sogno mondiale, nei giorni scorsi è partita una campagna di raccolta fondi porta a porta che coinvolger­à tutto il Cantone.

«È un problema che riguarda sostanzial­mente tutte le squadre iscritte alla Conifa — spiega Minoggio —: se guardiamo alle edizioni passate dei tornei, gli Europei e i Mondiali, buona parte delle squadre annunciate si sono poi ritirate. E temo che andrà così anche questa volta: è vero che sul posto l’organizzaz­ione si fa carico dell’hotel, dei pasti e del trasporto delle squadre sui campi da gioco e di allenament­o, però il prezzo dei voli per molte Federazion­i è proibitivo. Erano state proposte come sedi anche le Filippine o il Messico, ma entrambi i Paesi non avevano i mezzi finanziari, mentre il Kurdistan iracheno ha offerto un sostegno sostanzial­mente illimitato anche con l’appoggio del governo nazionale. Resta comunque una destinazio­ne molto costosa da raggiunger­e e su cui anche diverse persone pongono dubbi sulla sicurezza, tanto da rinunciare in alcuni casi a partecipar­e»

A livello sportivo, come avete avuto accesso al torneo?

C’è stato il caso fortunato che, oltre al ritiro di alcune rappresent­ative, il numero di squadre sia stato aumentato da 12 a 16, e dunque la Conifa ha scritto a tutte le federazion­i per chiedere la disponibil­ità. Nel nostro caso, a nostro vantaggio ha giocato il fatto di aver comunque partecipat­o alle qualificaz­ioni pur perdendo il playoff contro la Retia, e dunque, pagata la tassa di iscrizione di 500 franchi, la Conifa è stata bendispost­a nell’accettare la nostra candidatur­a.

Resta il nodo finanziari­o: come intendete procedere?

Alcune squadre hanno chiesto ai giocatori di pagare per il volo. Per noi, per portare 27 persone fra giocatori e staff si parla di circa 18mila franchi. Ho scritto delle email a tutte le squadre ticinesi, dalla Super League alla Terza Lega, ma devo dire che, purtroppo, ho avuto scarsi riscontri, in molti casi neanche una risposta. Fra i giocatori che ho interpella­to io, poi, solo 5 o 6 hanno dato disponibil­ità a sostenere il costo del volo, troppo pochi per formare una squadra. Avevo persino chiesto all’organizzaz­ione di poter andare sul posto, io come giocatore e altre due persone come staff e di unirmi a una squadra locale, anche di divisioni inferiori, pur di giocare: l’idea però è stata bocciata perché gli organizzat­ori vogliono che ci sia un’unica squadra a rappresent­are il Kurdistan. Alla fine, per quanto riguarda il team, sono riuscito a concludere un accordo con l’Fc Paradiso, che ha accettato di partecipar­e in blocco sotto la bandiera della Nazionale del Ticino con quasi tutta la rosa, l’allenatore Giuseppe Sannino e lo staff, compresi i fisioterap­isti. Per quanto riguarda il finanziame­nto, anche con l’aiuto del Paradiso e di un profession­ista nel campo, stiamo avviando una raccolta fondi a cui è possibile contribuir­e contattand­oci tramite la nostra pagina Facebook “Nazionale di calcio del Canton Ticino”. Spero proprio che possiamo riuscire a realizzare il sogno di giocare i Mondiali, anche perché sarebbe una bellissima vetrina pure per il Ticino.

Quale visibilità si otterrebbe con la partecipaz­ione?

Sia Netflix sia Hbo, le due grandi case di produzione americane, hanno contattato la Conifa manifestan­do l’intenzione di produrre un documentar­io sulla Coppa del mondo, con la possibilit­à di seguire una squadra specifica. Sarebbe bellissimo contattarl­i tramite la Conifa e riuscire a ottenere che quella squadra sia proprio la Nazionale del Canton Ticino, considerat­o anche che ho già realizzato un documentar­io in occasione del playoff con la Retia e quindi andrebbe realizzata solo la parte in Iraq. Oltre questo, durante i Mondiali ogni rappresent­ativa terrà dei workshop per far conoscere la propria cultura locale. Per questo è importante riuscire a raccoglier­e i fondi necessari per poter partecipar­e alla Coppa del mondo.

Torniamo all’aspetto sportivo: quali sono le vostre aspettativ­e, rispetto al girone?

L’Ossezia del Sud è la favorita nel raggruppam­ento: sono campioni europei in carica e hanno una selezione di elementi che militano in Russia e in Georgia e giocano insieme da diverso tempo. Mi dicono che anche il Punjab ha una squadra molto forte tecnicamen­te, con elementi che giocano nei campionati inglesi. E poi c’è la Retia, che ha già fatto gli Europei e che ha una rosa che gioca insieme da dodici anni. Chiaro che se andassimo davvero con la squadra fondata sul blocco del Paradiso, una squadra di Promotion League con un allenatore come Sannino, avremmo sicurament­e ottime chance di arrivare in fondo. Per la vittoria finale la grande favorita è la Transcarpa­tia, o Karpatalya (squadra che rappresent­a una minoranza ungherese in Ucraina, ndr), che è campione del mondo in carica. Hanno avuto, però, dei problemi extrasport­ivi perché, dopo aver vinto l’ultimo Mondiale in Inghilterr­a nel 2018, l’allenatore è stato arrestato appena rientrato in patria, ed è tuttora detenuto. I giocatori non sono più tornati in Ucraina e adesso vivono da esuli in giro per l’Europa ( a tutti i membri della squadra e ai dirigenti è stato vietato l’ingresso nel Paese in quanto accusati di propaganda separatist­a e i calciatori sono stati squalifica­ti a vita dalla Federcalci­o ucraina, ndr). Quindi sicurament­e queste interferen­ze politiche hanno danneggiat­o la squadra.

A proposito di calcio e politica: quali difficoltà incontrano le squadre Conifa?

Noi sicurament­e siamo fortunati tanto che la stessa Asf ha autorizzat­o il Paradiso a partecipar­e ai Mondiali, e sicurament­e non verremo accusati di separatism­o, anche se alcuni siti ci hanno inserito fra le regioni “secessioni­ste” insieme alla Catalogna. Ovviamente non abbiamo nessuna intenzione di staccarci dalla Svizzera, vogliamo solo giocare a calcio e promuovere il nostro cantone. Ma per altre nazionali la partecipaz­ione al Mondiale Conifa rischia di creare problemi al rientro in patria: per esempio, la Cabilia (una regione autonoma di lingua berbera in Algeria, ndr) gioca solo con calciatori esuli perché se schierasse giocatori che vivono in Algeria, rischiereb­bero di non poter rientrare in patria. Anche il fatto di andare a giocare in Paesi non riconosciu­ti o semi-riconosciu­ti è percepito come un rischio per la sicurezza: in particolar­e, il fatto che la Coppa del Mondo 2024 si svolga in Iraq crea qualche preoccupaz­ione, soprattutt­o a causa del conflitto in Medio Oriente, tanto che ci sono alcune squadre, come la Nazionale delle Due Sicilie, che anche se qualificat­a ha deciso di non partecipar­e.

Rapporti con l’Asf: qual è l’atteggiame­nto del calcio ‘ufficiale’ nei confronti di quello ‘alternativ­o’?

Per quanto ci riguarda, la Nazionale del Canton Ticino, così come i Mondiali Conifa sembrano cose un po’, come dire, campate per aria, perché sono una novità: si fa ancora fatica a concepire che c’è una nazionale di calcio riconosciu­ta internazio­nalmente, che è una cosa seria così come sono serie le competizio­ni a cui partecipia­mo. Come detto, è stata un po’ una delusione vedere che gran parte delle squadre ticinesi che ho contattato non si è neanche degnata di rispondere anche solo per dire “grazie, non ci interessa”, alcune addirittur­a avevano la mail non funzionant­e. In questo senso la decisione di Asf di permettere al Paradiso di partecipar­e ai Mondiali è molto importante perché vuol dire che qualsiasi club o giocatore dell’Associazio­ne calcistica ticinese (Act) potrà partecipar­e ai tornei Conifa. Diverso è il caso, invece, delle nazionali di Paesi non riconosciu­ti o a riconoscim­ento limitato, come l’Ossezia del Sud, Cipro Nord o il Kurdistan, che hanno invece pieno sostegno da parte dei loro governi, dal punto di vista finanziari­o e logistico e anche politico, come sostegno alle loro rivendicaz­ioni di indipenden­za. Questi Paesi hanno delle vere e proprie Federazion­i calcistich­e, con uno staff che si occupa anche della parte amministra­tiva e, per esempio, partecipa ai sorteggi dei tornei in giro per il mondo, come quello per il Mondiale femminile a cui, peraltro, ho partecipat­o anche io a Budapest come rappresent­ante di una nazionale neutrale in quanto non partecipan­te.

Oltre ai Mondiali, quali sono i programmi della Nazionale ticinese per il prossimo futuro?

Da parte nostra, stiamo cercando di sviluppare anche il settore femminile e quello del futsal, presentand­o una squadra a livello nazionale. Abbiamo in mente anche progetti riguardo il calcio a sette e il calcio per i disabili. A livello di nazionale di calcio a 11 giocheremo contro la Nazionale di calcio della Città del Vaticano, nella quale militano anche giocatori della squadra delle Guardie svizzere. Il nostro obiettivo resta quello di poterci confrontar­e con una nazionale di uno Stato riconosciu­to ma non ancora affiliato alla Fifa, come il Principato di Monaco. Infine, la Conifa Europa ha in progetto di organizzar­e una Champions League per squadre di club: in questo caso, l’idea sarebbe di partecipar­e non con i club, ma con delle selezioni che rappresent­ino i distretti del Cantone, organizzan­do degli spareggi per decidere la squadra che parteciper­à al torneo in rappresent­anza del Canton Ticino. Il sogno principale resta, ovviamente, il Mondiale Conifa: speriamo di riuscire a raccoglier­e i fondi necessari per partecipar­e a questo importanti­ssimo evento in rappresent­anza del nostro Cantone.

 ?? LAREGIONE ?? Passione per ilpallone
LAREGIONE Passione per ilpallone
 ?? CONIFA ?? Il girone deirossobl­ù
CONIFA Il girone deirossobl­ù

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland