Inchiostro nelle urne per protesta, primi arresti
Bombe ai seggi nelle zone occupate. Strage a Odessa
Mosca – I razzi ucraini che hanno martellato per ore la regione di confine di Belgorod, inchiostro versato nelle urne per protesta in diverse città russe, un tentato attacco con una bottiglia incendiaria a San Pietroburgo e bombardamenti di Kiev sui seggi nel Kherson occupato.
È trascorsa in modo tutt’altro che tranquillo la prima delle tre giornate elettorali destinate a riconfermare Vladimir Putin – che ha votato online – alla guida del Paese per un quinto mandato.
I tre giorni elettorali, che si concluderanno domani sera, non fermano però nemmeno gli attacchi russi sull’Ucraina. Almeno 20 persone sono state uccise e 73 ferite in un raid missilistico sulla città portuale di Odessa.
Le Presidenziali si tengono anche nelle quattro regioni ucraine parzialmente occupate dai russi e ufficialmente annesse a Mosca, quelle di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. In quest’ultima, ha riferito la Commissione elettorale locale, una bomba è stata fatta esplodere davanti a un seggio, mentre le truppe di Kiev ne hanno bombardati altri due. Nel resto della Russia intanto diverse persone sono state arrestate per aver versato inchiostro nelle urne per sabotare le schede, in quella che è apparsa come una protesta coordinata, in almeno cinque seggi nelle regioni di Mosca, Voronezh, Rostov e Karachay-Cherkessia. La presidente della Commissione elettorale centrale, Ella Pamfilova, ha avvertito che simili atti di sabotaggio possono portare a condanne fino a cinque anni.
A Maryino, un quartiere dell’estrema periferia sudorientale di Mosca, una pensionata di 70 anni è invece stata arrestata per aver dato alle fiamme una cabina elettorale. Mentre a San Pietroburgo una ventenne è stata fermata mentre cercava di lanciare una molotov contro un seggio.
È prevista invece domani la protesta lanciata dal team di Alexei Navalny, denominata ‘Mezzogiorno contro Putin’ e indetta dallo stesso oppositore poco prima di morire in una colonia penale artica il mese scorso. Lo staff e la vedova hanno fatto appello ai cittadini perché partecipino recandosi in massa alle urne alle 12 dell’ultimo giorno di votazioni. La Procura di Mosca ha già avvertito che chi presenzierà a tali raduni potrà subire conseguenze legali. La Commissione elettorale centrale ha fatto sapere che l’affluenza registrata il primo giorno è stata del 35 per cento degli aventi diritto. In serata, secondo il Ministero per lo sviluppo digitale, aveva già votato anche il 65% di chi aveva scelto di farlo online, nonostante i tentativi “respinti” di cyberattacchi contro la piattaforma. Nel 2018, quando le elezioni si svolsero in una sola giornata, il dato finale dell’affluenza era stato di poco più del 67 per cento.