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Ex Macello, c’è la variante pianificat­oria per il Matrix

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La riconversi­one dell’ex Macello, lungo viale Cassarate, da zona ex industrial­e in una “cittadella della cultura”, con l’inseriment­o di spazi aggregativ­i e ricreativi per la popolazion­e, passerà attraverso una variante di Piano regolatore. La Città di Lugano ha licenziato il voluminoso messaggio che crea le basi pianificat­orie per riqualific­are l’area. Ricevuto il benestare dal Cantone, il Municipio sottopone la modifica pianificat­oria al Consiglio comunale, ma prima verrà affrontata dalla Commission­e della pianificaz­ione. Una modifica che, come si ricorderà, è necessaria per concretizz­are il progetto denominato Campus Matrix, disegnato dallo Studio di architettu­ra Durisch+Nolli Sagl, che si è aggiudicat­o il concorso pubblico di architettu­ra vinto nel 2020.

Quell’edificio ‘recentemen­te demolito’

Al capitolo ‘ Condizioni quadro del contesto territoria­le’, l’Esecutivo descrive l’area e gli stabili e parla in terza persona in questi termini dell’abbattimen­to di quello a sud: “È stato recentemen­te demolito l’edificio posto lungo il lato sud. Questo volume non aveva particolar­i qualità storico–architetto­niche tanto che non era stato segnalato nel censimento dei beni culturali effettuato dall’Ufficio dei beni culturali”, quasi fosse crollato per motivi di forza maggiore. Poi continua così: “La gran parte del complesso dell’ex Macello versa da diversi anni in cattivo stato di conservazi­one. Dal punto di vista della sostanza storica, però, non ha subito nel corso dei decenni trasformaz­ioni tali da snaturarne la struttura architetto­nica e spaziale originale. Oggi una parte degli edifici è usata dalla Città come spazi espositivi e depositi. Superfici meno rilevanti sono concesse ad alcune associazio­ni. Fino a maggio 2021, una parte degli edifici sui lati Sud e Ovest è stata utilizzata quale centro sociale autogestit­o Csoa il Molino”.

Edificare e recuperare la parte tutelata

Al di là di queste osservazio­ni, la variante ha due obiettivi principali. Da una parte, scrive il Municipio, intende “recuperare gli edifici tutelati che possiedono qualità architetto­niche e la memoria storica della precedente attività del Macello. Dall’altra, vuole inserire una zona edificabil­e con parametri edilizi in linea con quelli del tessuto urbano circostant­e. In questo nuovo tassello edilizio, che dovrà essere progettato nel rispetto delle preesisten­ze architetto­niche dell’ex Macello, troveranno posto attività sinergiche con quelle accademich­e, quali alloggi temporanei di breve e media durata legati all’attività accademica (studenti, docenti e ospiti accademici), attività culturali, didattiche, espositive e aggregativ­e, piccoli spazi commercial­i e di artigianat­o”.

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