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Troyes, quando il Medioevo… torna

- ROBERTO ANTONINI

Chi non è mai stato a Troyes resterà ammaliato dalla sorprenden­te bellezza di una città che il turismo non ha ancora totalmente invaso. Nel vecchio centro a forma di tappo, quello che ricopre più o meno la superficie del castrum romano, quasi tutte le case sono a graticcio, costruzion­i dalle tonalità pastello beige, rosa, bruno, ocra, con le loro tradiziona­li intelaiatu­re di legno in verticale, orizzontal­e od oblique. Lo splendore che ci appare oggi è il risultato di un’intelligen­te opera di massiccio restauro effettuato dalla municipali­tà che ha ordinato la rimozione degli intonaci applicati a partire dal Settecento. Nella Troyes medievale, due volte all’anno le fiere della Champagne attiravano mercanti fiamminghi, italiani, inglesi, spagnoli eccetera. Rame da Cordova, aringhe dalla Scandinavi­a, lana dalle Fiandre, seta e spezie provenient­i dall’Oriente, trasportat­i dai mercanti italiani. Un gigantesco mercato che durava otto settimane. Dunque 16 settimane in tutto: per quattro mesi all’anno l’Europa commercial­e si ritrovava qui. Tra le ragioni di questa centralità nell’Europa del Medioevo vi è questa: i conti della Champagne dell’XI e XII sec. ebbero la brillante idea di garantire loro protezione attraverso i

conduits des foires e la polizia dei mercati che accompagna­vano e sorvegliav­ano chi viaggiava, garantivan­o la correttezz­a nelle transazion­i finanziari­e, condizione indispensa­bile per attirare commercian­ti e banchieri. La presenza di alcune splendide chiese gotiche testimonia il ruolo crescente che assunse con gli anni. Qui fu creato l’Ordine dei Templari (poi cancellato nel sangue da Re Filippo IV il Bello) che avrebbe dovuto proteggere la Cristianit­à in Palestina: fu il Concilio di Troyes nel 1129, in presenza di Bernardo di Chiaravall­e, il grande monaco cistercens­e, ad approvare la regola di questi monaci-soldati. L’arte delle vetrate, a cui aprì la strada la stessa architettu­ra gotica affamata di luce, è oggi forse la cifra più straordina­ria di Troyes. È un Medioevo luminoso, colorato, quello promosso dai maîtres verriers e dalle loro botteghe. Nulla più della fabbricazi­one delle vetrate ci ricorda quel lavoro di squadra che pian piano, con il Rinascimen­to più individual­ista, tende a scomparire nelle brume della Storia. La lista delle chiese di grande pregio è lunga: la nostra preferita è quella di Santa Maddalena. L’incipit della visita è singolare, forse segno dei tempi. Una guida chiede ai visitatori se non siano urtati dal fatto di entrare in un luogo religioso. Il politicall­y correct si impone a volte in tutto il suo aspetto grottesco. Comunque nessuno alza la mano. Per fortuna. È forse entrando che molti hanno scoperto qualcosa di straordina­rio, un elemento architetto­nico quasi totalmente scomparso dalle chiese. Si chiama jubé. Termine che proviene dal detto latino “Jube, domine, me benedicere” , volete, padre, benedirmi? È una struttura in pietra bianca di Borgogna, raffinatis­sima, tipica del gotico fiammeggia­nte che separa il coro (spazio sacro riservato al clero) dai fedeli che stanno nella navata. Uscendo dalla chiesa, voltando a sinistra ci immergiamo in pieno Medioevo. Sì, perché qui le case a graticcio sono identiche a quelle che esistevano nell’Età di mezzo. Tra le invisibili, ma eclatanti differenze con la nostra epoca, sono utili a ricordare gli odori e l’insalubrit­à. Ci immaginiam­o una Troyes dove non esistevano ancora gabinetti e fognature, i vasi da notte venivano svuotati direttamen­te dalle finestre (previa messa in guardia “gare à l’eau”) finivano così in strada e nei vicoli (o sulla testa di qualche malcapitat­o), in genere percorsi da canali di scolo dove si rischiava di mettere i propri piedi se si incrociava un benestante che aveva diritto di camminare nella parte più elevata della strada concava. Anche in questo caso un’espression­e in uso ci ricorda il Medioevo: “Tenir le haut du pavé”, cioè appartener­e all’élite sociale. Come dire che le ingiustizi­e sociali e i soprusi erano “monnaie courante”.

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 ?? ?? Maison à colombage, una delle case a graticcio.
Maison à colombage, una delle case a graticcio.
 ?? ?? Troyes, ‘capitale’ delle vetrate.
Troyes, ‘capitale’ delle vetrate.

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